Ardauli (421 m.s.lm.) è situato su una piattaforma trochitica, in posizione elevata da cui si gode di un suggestivo e affascinante panorama, dove primeggia il Lago Omodeo. Tra il 40° e il 41° grado di latitudine nord e l'8° e il 9° meridiano di longitudine est, all'altezza di 437 metri, sul livello del mare, di forma quasi rettangolare, ben limitata da confini naturali ad ovest, con pianura  declinante  ad ovest, dell'estensione dì circa 2055 ettari di terreno, esisteva in tempi remoti una foresta, verso la parte centrale della Sardegna, destinata ad essere proprietà dei primi occupanti.

 

Cartina di Ardauli e dei Comuni limitrofi...

 

                     

 

L'ampio territorio nel quale si trova  Ardauli, è detto Barigadu. Il Barigodu è situato sul versante sinistro dello media valle dei Tirso, sulla parte inferiore dei lago Omodeo, ad eccezione dei territorio di Abbasanta e di parte di quello di Busochi, Ula Tirso e Fordongianus, La sua morfologia è piuttosto semplice: si tratto di un piano inclinato verso il fiume Tirso coratterizzata da una serie di colline, formate da una vasta coltre di ignimbriti risaienti ad epoche mioceniche (la comune trochite) e tufi, separate da profonde valli incise coi corsi d'acqua, come nella vallata dei Rio Canale tra Ardauli e Sorradile e in quella dei Rio Tilisci, tra Ardauli e Ula Tirso. Nelle parti più alte, a nord e ad est, dove affiorano i graniti paleozoici, il paesaggio si fa più aspro con spuntoni rocciosi e monumenti naturali. Nel Barigadu emerge il Monte Grighine, uno dei rilievi più interessanti dell'entroterra oristanese, dopo il Montiferru e il Monte Arci. Si differenzia da questo quadro l'altopiono di Abbasanta, costituito da un tavolotto di roccia basaitico.

Una scorcio del Barigadu...

 

 

Con la sua forma irregolore, perfettamente inserito nel paesaggio, si trova il lago Omodeo; sino a non molto tempo fa era il bacino artificiale più vasto d'Europa, formatosi in seguito allo sbarramento dei fiume Tirso con la costruzione della poderosa diga di Santa Chiara, realizzato tra il 1918 e il 1924. L'Omodeo occupa in gran porte una vallata tettonica visibile, con tutto ciò che il lago ha sommerso (nuraghi, muretti o secco, la foresta pietrificata), quando le acque si prosciugano.  Sono diversi gli aspetti che l'Omodeo presenta: si possa da una grande distesa sabbiosa alle dolci colline che nelle giornate limpide si specchiano nell'acqua, sino alla zona dove la vallata si restringe con vertiginose pareti di roccia ignimbritica che si affacciano sulle acque del lago. Tutto questo ambiente determina un paesaggio di rara suggestione.

    Il Lago Omodeo...

 

Il clima del Barigadu è tipicamente mediterraneo con estati calde e asciutte, inverni miti e precipitazioni autunno-vernine. La posizione geografica del Barigodu, le caratteristiche altimetriche, il clima temperato, fanno sì che in questa parte della Sardegna ci siano delle aree di grande importanza naturalistica, come l'oasi faunistica di Assai e del Monte S. Vittoria, tra Neoneli e Nughedu, l'area dove sorge il Castello di Medusa di Samugheo, il Monte Grichine tra Allai e Fordongionus, le vallate costeggiate da rupi ignimbritiche che circondano Ardauli e Ula Tirso e diverse altre.

 

La Vegetazione...

L'associazione vegetale più diffusa è la macchia mediterranea, costituita da leccio, sughero, corbezzolo, lentisco e forme arbustive quali mirto, ginestre, eriche ecc. Inoltre sono numerosissime le varietà di fiori di campagna tra i quali risaltano le orchidee selvatiche, di incredibile fascino. Il territorio dei Barigadu, presentando anche alcuni luoghi impervi e inaccessibili, è diventato rifugio di tanti animali selvatici: qui vivono ancora il gatto selvatico, la lepre, la volpe, la donnola, il riccio, il daino, il cervo, il cinghiale, lo martora. Sono presenti inoltre diverse specie di volatili come la pernice, il falco, la tortora.

 

Considerato il simbolo di Ardauli, Culunzu Pertuntu, la "roccia bucata" è un curioso monolite trachitico scolpito dagli agenti atmosferici; secondo la leggenda veniva usato come foro e ormeggio delle navi quando, inverosimilmente, il mare arrivava sino alla meravigliosa vallata del Rio Canale, sulla quale Culunzu Pertuntu si affaccia. Sullo scenario del Lago Omodeo, Ardauli è circondata dal verde incontaminato di un ambiente naturale costellato da resti di mulini ad acqua, spiazzi per lavorare il grano, "Toccos" per lo pigiatura dei vino, macine in pietra, tutti segni di un passato che lo stesso verde e lo natura, complici silenziosi nell'opera di preservazione dell'antico cultura, gelosamente conservano. Paese di antiche tradizioni, Ardauli alla bellezza dei luoghi lega degli appuntamenti turistico-culturali che di anno in anno acquistano sempre maggiore rilevanza, tra cui spiccano la manifestazione per appassionati di trekking e canoa di maggio e la rassegna teatrale di agosto. 

Culunzu Pertuntu...

 

 

Il Rio Canale : Pardu...

La vallata dei Rio Canale, comunemente conosciuta come Pardu, di grande interesse naturalistico e un tempo rinomato per ogni sorta di frutto che vi cresceva, presenta un ambiente ancora intatto e a tratti selvaggio, dove oggi regnano le felci, il polipodio, il copeivenere e le pervinche, In questa vallata fluviale è possibile ammirare alcune formazioni rocciose dalle sembianze piuttosto strane, come il masso detto "Su Nasu 'e Crobiele". E' consigliabile una passeggiato sino alla  zona dei vecchi mulini ad acqua, in funzione fino ai primi decenni del'900.

 

ETIMOLOGIA    DEI    SITI    SILVESTRI
                              

In questi luoghi si vedevano più sviluppate di altre qualità di vegetali, piante, arbusti ed erbe selvatiche della stessa specie, che offrivano ai primi esploratori l'occasione di dare a quei luoghi, il nome di tali piante nel linguaggio dialettale in quell'epoca remota. Così ebbero origine 22 nomi seguenti: Siscala 'è s'ilighe (la scala dell'elce), Lavros (allori), Suturu'e su lavru (la gola dell'alloro), Ilighe claru (elce chiaro). Su colavrighe (il biancospino), Isvinedu (spineto di prugnole), Urruidinas (rovetti), Murtedu (mirteto), Nughes (noci), Pirastreda(perastreto), Sos Sauccos (i sambuchi), Su Tiriargiu (il citiseto). Su Idighinzu (il vitichio, vitalba), Su Murdegarzu (il cisteto o cistieto), Si Chessarzu (il lentischielo). Terra 'e Filighe (terra di felce), Corongiu 'è Fruscos (roccia di ruschi), Sa Fustinaga (la pastinaca), Su Fenosu (il fienoso), Idd'era (villa d'edera), Palmas (palme), Cannas (canne), Truschedu (pepe montano). A questi nomi se ne potrebbero aggiungere altri, più o meno alterati, che derivano dalla particolare vegetazione della zona; altri ancora denotano particolari caratteristiche della natura del luogo.

P I A N T E    M E D I C I N A L I 

In mezzo alla vegetazione silvestre, che coi suoi frutti, coi semi, colle foglie e colle radici a bulbi, dava sano nutrimento alla selvaggina, crescevano numerose piante medicinali, tra selvatiche e importate se ne possono elencare 59 specie molte delle quali sono tutt'ora usate dal popolo a scopo di cura. Le più conosciute sono: Su senzu(l'assenzio) che risvegl ia l'appettito, Sa bussa 'e pastore (la borsachina) astringente, cicatrizzante, Sa limbuda (la boraggine) ha proprietà diuretiche, pettorali e sudorifere, Sa firisa (la ceppica), usata contro le gonfiature, Sa chessa (il lentischio) contro le ferite, Su nastruzzu (il nasturzio), risveglia l'appettito, Sa cicoria (la cicoria) febbrifuga, Sedera (l'edera) espettorante, Su frassu (il frassino) purgante, Su finughu (il finocchio) carminativo, tonico, Sa matzigusa (la ginestra) diuretica, Su lizzu biancu (il bulbo dei giglio bianco), suppurativo. Sarbuleu (il puleggio) disinfettante della bocca, Sisopo (l'issopo)contro le coliche e il mal di petto, Sa lana 'eperda (il lichene), contro la febbre, Sa narbighedda(la malva) emolliente e rinfrescante, Sa fòzza 'e nughe (la foglia dei noce) antisudorifera dei piedi, astringente dei pori, vernifuga. Sortigada (Portica),diuretica e antiforfora,Sa regoloria (la regolozia) diuretica, contro i disturbi bronchiali, eccittante delle ghiandole salivari. Su pabaule (il papavero) emolliente e sonnifero, Sa sorighina (l'antitopina) vermifugo, Su titione(la saP sapariglia) stimolante della secrezione sudorifera, tonico e depurativo, Sas violas maminolas (le viole mamole o mammolette) espettoranti, Serbaferru (la verbena) deetersivo e risolutivo delle piaghe, Sa limba 'e cane (la lingua di cane o cinoglosso), detersivo e assorbente del pus delle piaghe. Suporru (il porro) diuretico, Saproinca(la pervinca), lattifuga, Sufistiarbu, sudorifero, Su crecu eSu suergiu (la quercia rovere la quercia sughero) contro la leucorrea, Sa rosa burda (la rosa selvatica) astringente, Su romasinu (il rosmarino) per la conservazione dei capelli e calmante del dolore localizzato, Sorrù(il rovo) contro la diarrea, astringente, Sisparau (l'asparago) diuretico. Su sauccu (il sambuco) contro le gonfiature e la risipola, stimolante dei sudore. Sorruga pulida (l'erba rutta), contro le bronchiti, Sufruscu (il rusco, pungitopo) contro l'enuresi, Sa menta (la menta) stimolante nervoso, Sarramene o raminzu o uramene(la gramigna) contro i catarri vescicali ed i mali di reni, Sufifiglie mascu (felce maschio) contro la tenia o verme solitario, Su naslurru (il giusquiamo, erba velenosa), per uso esterno nellegonfiature, Safiozza 'e castanza (la foglia di castagno) astringente, Su tenaghe 'e cressia (il peduncolo della ciliegia) diuretico, antidropico, Safiozza 'e sa chidonzala foglia dei cotogno), astringente, Su limone (il limone) nelle dissenterie, negli avvelenamenti di alcafi, caustici, carbonati e nelle malattie dei nervi, Safiozza de su pessighe (la foglia del pesco) contro l'itterizia e contro i vermi intestinali nei bambini, Safiozza de su muscadeddu (la foglia di vite moscatello) antiemorragico, astringente, Safiozza de ide rubia (la foglia di vite rossa) per iniezioni contro i fiori bianchi), Su cugumeddu de s'arangiu (i cimini dei rami teneri di arancio) antinevralgico, Su semene de linu (il seme di lino), usato specialmente per cataplasmi, S'appiu (il sedano) risolutivo negli ingorghi dei tumori, Sazzu (l'aglio) contro le punture delle api e contro i vermi ossiuri, Saffabica (il basHico) contro i vermi nei bambini, Sa camomilla (la camomilla) tonico, emolliente, calmante, Sa latuga (la lattuga) sonnifero, rigeneratore del sangue, Superdusemene<il prezzemolo) per disturbi diversi, Sa chibudda (la cipolla) contro i flussi idropici, le morsicature degli insetti, la tosse asininac come diuretico, Sii trugu moriscu (il grano turco) contro l'idropisia, Sorzu (Forzo) contro certi avvelenamenti causati da sostanze chimiche. Numerose altre erbe e piante sono ancora ricercate per le loro proprietà chimiche: a es. La robbia (Sa lorzia), per tingere le stoffe; la saporita (D'erba 'e sabone), lo spico o lavanda (Sispicu), ecc..

 

P I A N T E   V E L E N O S E 

Molto ristretto è il numero delle piante velenose. Le più note sono: il pepe montano (Sii triuscu) inquina le acque e fa morire i pesci e le anguille, l'agarico sanguigno (SanIiinna iscrapuddu), il loglio (Su lozzu), la cicuta (Sa ziruta), il giuscluiamo (Su nasturru). Abbastanza diffuse le comuni piante da frutto.

                   

Rocce...

 

        A N I M A L I     S E L V A T I C I

Una regione così ricca di vegetazione, irrigata da corsi d'acqua, ravvivata da circa 43 sorgenti di vario getto, con terreno accidentato da rocce più o meno a picco, da grotte naturali, burroni, crepacci irregolari, mucchi di massi precipitati dai vertici delle montagne durante le tempeste invernali, da letti di ruscelli ricoperti da vegetazione rampicante, traforata a gallerie dal corso delle acque invernali, offriva certamente, in tempi remoti a Su Sirbone(il cinghiale), a Su Crabiolu (il capriolo), a Su Crebu (il cervo), a Su Muvrone(il muflone), a Su Maizzani(la volpe), a Su Lepere(la lepre), a S'Isbirru (la martora), a Sa Mardona (la donnola), a SArizzu (il riccio), che l'abitavano, sicuro asilo e abbondante nutrimento, prima che fosse esplorata, ed in seguito disboscata, dall'uomo. Nella folta boscaglia, sotto i massi, nelle creste e nei cigli del terreno che lasciati dalle frane che precipitavano a valle, nelle cavità degli alberi secolari, nelle grotte, nei crepacci, nel fogliame secco caduto dagli alberi, facevano le loro tane, i loro giacigli, i loro rifugi e vi dimoravano con la propria famiglia secondo la loro specie. Da lì, attraverso una rete irregolare di gallerie d i varia ampiezza, serpeggianti per la foresta, scorrevano, come spole se inseguiti d'altra specie nemica, o camminavano con calma se sicuri, secondo le esigenze della loro conservazione.

        

V O L A T I L I

A questi esseri, in atmosfera più pura si univano a stormi non meno di 34 specie o varietà d i volatili e su quella vegetazione si libravano e, sicuri, piegavano il volo, per il loro riposo sicuro o per nutrirsi dei semi e dei frutti per fare i loro nidi. Tra i volatili possiamo annoverare: S'unturzu (avvoltoio), Su crobu (il corvo), Su Pertungheri (reattino o scricciolo), Su cincipasca (la cutrettola), Sa conca 'e moro (la capinera), Su cuccumiau (il gufo), Su cuccumeo (il cuculo), Sa brabis o gaisu (il pettirosso), Su marragau (il vespiere o merope, o grottaione, o dardano), Su solitariu (il passero solitario), Su biccu de azzarzu o bicchi russu (il frusone), Su brufularzuffi passero), Sistore (il falco), S'istorittu (il falchetto), Sisturru  (lo storno), Sii tnidu (il tordo), S'isiria (la strige o barbagianni), Su tidu (il colombaccio), Sa trutture (la tortora), S'unghilonga (la calandra), Sa zonca (l'assiolo o nottolone), Sa pert1~g1ie (la pernice), Sa rneurra (il merlo), Sa pubusa (l'upupa), Su puzzone de Sania Lughia (Lì rondine), Sa ierrighinazza (l'allodola), Su rosignolu (l'usignolo), Sa piga (la gazza), Sii pappa inazza (il verdone), Su picca linna (il picchio), Sa cardelina (il cardelli n«S'isperra inatta (la cinciallegra o cingallegra), Su puzzone de sa malafortuna (la filomena), Sa corranca (la cornacchia), Su culumbu (il colombo), Sanade (l'anatra), Sa bec(a=a (la beccaccia), Su cassalirde (il fringuello), Sa coaglia (la quaglia).

                        

Frase simbolica sul Barigadu: il Barigadu è...

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