Il comprensorio montano che si trova attorno alla montagna dei Sette Fratelli interessa un territorio vasto circa 58.456 ettari e comprende i comuni di Sinnai, Quartu S. Elena, Quartucciu, Maracalagonis, Burcei, Castiadas.
Nel complesso hanno una popolazione di quasi 90 mila abitanti, dei quali oltre 50 mila nel solo comune di Quartu S.Elena. Tutta la zona può venire considerata facente parte dell’hinterland cagliaritano e dal capoluogo, infatti, è perfettamente visibile tutto il massiccio montuoso che va dai Sette Fratelli sino alla punta Serpeddì, dominata dai ripetitori televisivi. Si tratta di un territorio di straordinaria bellezza, che sovrasta lo splendido golfo di Cagliari e domina il mare Tirreno, oasi florofaunistica, areale del cervo, che trova rifugio nelle enormi foreste di leccio e nei macchioni di corbezzolo e lentischio che si estendono per migliaia di ettari come in un’unica coltre ombrosa. Addentrarsi in queste antiche stradine suscita emozioni straordinarie . Sorry, your browser doesn't support Java(tm).
Queste vecchie mulattiere vennero realizzate dagli imprenditori forestali che distrussero un bosco immenso per trasformarlo in carbone e traversine per treni. La lecceta, almeno in alcuni tratti, si è comunque ricostituita diventando un ottimo areale per il cervo. Innanzitutto la zona confinanel lato orientale col mare, parte estremamente compromessa da numerose lottizzazioni urbanistiche. Nella parte settentrionale, invece, confina col Sarrabus-Gerrei, zona interna semimontuosa, fortemente danneggiata dagli incendi, a vocazione prevalentemente pastorale.
Nella parte occidentale, invece, il confine naturale è con lo zona agricola del Parteolla e del Campidano di Cagliari. Nella parte meridionale, infine, confina con Cagliari e con le oltre cittadine satelliti. La parte orientale del massiccio dei Sette Fratelli è fortemente compromesso dagli incendi che hanno distrutto quasi tutte lo superfici boscate. Oggi l’unico tipo di vegetazione presente è lo macchia mediterranea, che ha però uno sviluppo lento, tipico da zona semidesertica. Proseguendo verso settentrione, e più precisamente passando dai comuni di Quartu S. Elena e Maracalagonis verso quelli di Burcei e Sinnai la vegetazione diventa più rigogliosa e sono presenti ancora bei boschi di leccio sino all’altura di Montecresia, nel cuore del massiccio, anche questa sottoposta in tempi recenti alla speculazione edilizia.
I paesi che si trovano attorno a questo massiccio, benché dominati dalla vicinanza con Cagliari, conservano ancora tratti di grande interesse. Si vedano, per esempio, gli splendidi centri storici di Sinnai, Maracalagonis, Burcei. Eppure questa zona a ridosso di Cagliari conserva ancora una fauna ricchissima: cervi, cinghiali, martore, donnole, qualche aquila reale vivono felicemente in mezzo a queste montagne. Il percorso ideale per poter visitare queste splendide montagne e quello che vede Cagliari come base di partenza. Percorsa la strada di circonvallazione, si imbocca la Orientale Sorda 125 sino al bivio di Sont’lsidoro sulla destra. Qui si imbocca uno strada di penetrazione agrario che attraversa una splendida montagna ricca di boschi, macchia mediterranea e coltivazioni di mandorli. Al primo ponte su una piccola vallata si può visitare (ed e indicata dai cartelli turistici) una “domus de janas” molto ben conservata denominato “Sa ‘om’ ‘e s’orku”, la caso dell’orco.
Da qui si prosegue sino all’altipiano di Codoleddu che domina da un lato il mare di Geremeas e dall’altro la città di Cagliari. Imboccando poi, la strada che si intravede sulla sinistra, si ritorna a “Campu Omu”, in mezzo agli splendidi boschi di leccio del Demanio regionale, areale del cervo per il quale nella caserma è stato realizzato un buon museo che si può visitare grazie alla disponibilità delle guardie del corpo forestale. I parchi previsti dalla Regione abbracciano un territorio di quasi mezzo milione di ettari, uno spazio pari all’intera Valle D’Aosta, una delle più oasi florofaunistiche del mondo, il cuore verde del Mediterraneo. L’assessorato regionale alla Difesa dell’Ambiente ha scommessa tutta sui parchi, perché’ il futuro dello Sardegna e’ affidato a loro. E tutti i sardi devono rendersi conto di un’importante realtà: i parchi esistono già. Bisogna entrare nell’ottica che queste oasi verdi indicate dal piano regionale sono da tutelare e da proteggere, da amare e rispettare da ciascuno di noi. Come il bene più prezioso che, come sordi, ci sia stato offerto. Il parco naturale dei Sette Fratelli ha già una solida base di partenza: il demanio di Campu Omu, regno del cervo sardo.
Back