Sino a pochi anni fa l'ambiente era una risorsa da sfruttare in modo intensivo e indiscriminato. Da qualche tempo, invece, si è sviluppato una nuova sensibilità che poggia su un presupposto indispensabile: l'ambiente è una risorsa da valorizzare, come l'agricoltura,l’industria e l’artigianato,ma é anche una risorsa che può essere distrutta se non è utilizzata in modo compatibile. Se si vuole respirare, se si vogliono conservare i boschi e le specie animali, e insieme garantire uno sviluppo soddisfacente alla popolazione residente nell'area, occorre quindi che si definiscano i criteri di gestione delle risorse ambientali. La Sardegna può giocare una carta importantissima in questo contesto. Per la sua centralità nel bacino del Mediterraneo, per la sua particolare condizione geoclimatica, per Il patrimonio ambientale che ancora conserva integro e inviolato con straordinari valori La carta da giocare e' proprio quella dei parchi: aree nelle quali l'uomo è di nuovo protagonista, non come distruttore ma come costruttore di risorse ambientali. Ecco perché l'assessorato alla Difesa dell'ambiente della Sorry, your browser doesn't support Java(tm).
Regione autonoma della Sardegna ha deciso, dopo aver raccolto le esigenze e le proposte delle popolazioni interessate, di combattere sino in fondo la battaglia ambientale chiedendo l'istituzione di ben otto parchi naturali pensati in funzione dell'uomo e dello sviluppo economico e civile : Linas-Marganai, Giara, Marghine-Goceano, Monte Arci, Limbara, Sinis-Montiferru, Sulcis, Sette Fratelli. Quasi mezzo milione di ettari una risorsa immensa da valorizzare per la popolazione interessata, unariserva d'ossigeno, di flora e di fauna a disposizione della Regione, della Comunità nazionale e dell'intero bacino del Mediterraneo.
Il futuro parco del Marghine-Goceano è formato da un gruppo di monti disposti al centro-nord dell'isola. E’ vasto 36.782 ettari e ricade nelle province di Nuoro e Sassari, e nei comuni di Bono, Anela, Burgos, Bolotona, Bultei, Silanus, Bortigali, Bottida, Esporlatu, Illorai, Lei, Birori e, in parte, limita Macomer. Da un punta di vista geologico, il substrato è granitico e scistoso, e in parte di origine vulcanica. Si prolunga nella più occidentale catena del Marghine (sulla destra del fiume Tirso) e ha la sua cima più elevato nei 1259 metri del M. Rasu. Inizia con Badde Salighes, la valle dei salici, una foresta voluta dall'ingegnere inglese Piercy che, in cambio del progetto delle ferrovie, si fece dare questo vasto possedimento ai confini tra i territori di Bolotona, Silanus e Bortigali. Una delle caratteristiche più evidenti dell'area è la differenza del declivo tra il settore nord, dolce e ricco di boschi, e quella di sud-est, estremamente scosceso e spoglio, che si affaccia sulla valle del Tirso. L'area settentrionale è la meno scoscesa; sui 900 m d'altitudine.
Un altopiano, attraversato dalla strada limitata a sud dalla P. de S'Aspridarzu m 1079, e ad ovest dalle cime del M.Rasu di Bultei e M. Mesanu m.851, tra i quali si trova l'impervio vallone di Badde Chercu Tortu, affluente del Rio Campanas..Nella zona di Anela spiccano le cime che dominano Sa Costa”: Su Lissandru m 916, con il bosco di Subrana; P.S.Giorgio m 972; Nodu Sardeghina m 914.
Le foreste demaniali del Goceano sfiorano i 4500 ettari di estensione e risultano costituite da tre corpi: da ovest ad est nei territori di Bono,Anela e Bultei. La parte più' estesa è quella di M. Pisanu (Bono 1806 ettari), seguono quella di Fiorentini (Bultei) e quella di Anela (M. Masiennera) Su questi monti, come quelli del vicino Marghine, sopravvivono alcune fra le più maestose e imponenti foreste sarde. Interessante la vegetazione di Foresta Burgos e M. Rasu, ricco di numerosi endemismi floristici, fra cui il Thymus erba-barona.Di straordinaria bellezza il bosco "puro" di tassi millenari a Su Nibaru attraversato da un ruscello. Molto bello è tutto il territorio ricco di bosco, con tratti di bosco, bei pascoli e stupende vedute verso la valle del Tirso. Il Rio s’Infuadadu, ricco di agrifogli, scorre nel versante
sud della foresta di Anela, mentre nella zona di Bultei sono straordinari i tassi ed il bosco di lecci di Sa Fraigada, e il bosco a pino laricio della Corsica con esemplari che arrivano a sfiorare i 40 metri d'altezza. Diffusi un po' ovunque l'acero minore, il bagolaro, il sambuco, cespugli di rovo, vitalba, cisto, erica, rosa conino, elicrisio, felci e piante aromatiche; tuttavia è la roverella che forma i boschi più suggestivi. Non sono infine da tralasciare i castagneti impiantati dalla Forestale e le specie esotiche: le tuie, i cipressi dell'Arizona, le sequoie e le altre essenze diffuse soprattutto a Fiorentini.
La fauna è ben rappresentata: cinghiali, ghiri, martore, volpi, donnole, pernici sarde, colombacci, merli, picchi, tordi, ghiandaie, fra gli uccelli rapaci gheppi. sparvieri, poiane: ma non bisogna dimenticare che la zona presenta un habitat ideale per la reintroduzione del muflone, del cervo sardo, del daino e persino dell'avvoltoio monaco, che un tempo nidificava sugli alberi secolari. Una delle zone in assoluto più suggestive del Marghine è proprio Badde Salighes. L'ingegner Piercy realizzò in questo angolo di Sardegna un bosco incantato al centro del quale sorge come per incanto una villa straordinaria. A poca distanza dalla villa, sul monte che guarda Bolotona, l'ingegnere inglese realizzò la tomba laica del figlio morto in uno dei primi incidenti stradali della storia sarda. La zona è ancora ricca di boschi, Una delle cose più notevoli del Goceano è sicuramente la Fattoria Giannasi posta su un poggio a 933 metri d'altezza e ricavata appunto dal Convento Francescano di Rasu, fondato dal beato Giovanni Parenti nel 1233 e operante fino all 1769. Da non perdere poi la cima di M. Rasu m 1259, la più alta della catena e Sos Niberos, il più vasto bosco sardo (13 ettari) di tassi. Il Demanio Forestale di Anela, molto vasto e di suggestiva bellezza, è un'altra meta significativa, poco più a nord del M. Rasu. Si fa capo alla Caserma Foresta di Subrana a 998 metri.

I boschi di Bultei sono particolarmente importanti dal punta di vista naturalistico.I parchi previsti dalla Regione abbracciano un territorio di quasi mezzo milione di ettari, uno spazio pari all'intera Valle D'Aosta, uno dei maggiori sistemi florofaunistici del mondo, il cuore verde del Mediterraneo. L'assessorato regionale alla difesa dell'Ambiente ha scommesso tutto sui parchi, perché il futuro dello Sardegna è affidato a loro. E tutti i sardi devono rendersi conto di un'importante realtà: i parchi esistono già. Bisogna entrare nell'ottica che queste oasi verdi indicate dal piano regionale sono da tutelare e da proteggere, da amare e rispettare da ciascuno di noi. Come il bene più prezioso che, come sardi, ci sia stato offerto. È possibile campeggiare in apposite località: per il permesso,
rivolgersi all'Amministrazione Foreste Demaniali, 07100 Sassari, via Sanna 25, Tel. 079/232206. Nelle foreste demaniali si possono percorrere vari sentieri (vedi l'opuscolo relativo); nelle parti periferiche prive di copertura boschiva si transita a piedi senza eccessive difficoltà, salvo che in qualche cima montana rocciosa e scoscesa, ma sempre senza sentieri ben tracciati, se non quelli (appena visibili) di capre e pecore.
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