IL FERRAGOSTO ORGOLESE
Come cambia la tradizione Di Tracey Heatherington ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
Il ferragosto orgolese è una di quelle tradizioni che ci aiuta a capire a fondo una realtà locale che sta cambiando. Secondo le interpretazioni e le esigenze dei suoi protagonisti, il ferragosto è stato trasformato negli anni, da un divertimento relativamente unitario in una complessa realtà di svaghi e spettacoli. I responsabili dell'organizzazione, gli spazi sfruttati e le maniere di partecipare alla festa sono abbastanza mutati, eppure l'organizzazione del ferragosto 1997, ripristinato e reinventato dopo alcuni anni di calo, è rimasto fedele ai canoni dell'ospitalità e del divertimento comunitario che manifesta e racconta l'identità orgolese. La memoria del ferragosto del passato crea il modello con il quale ogni celebrazione viene inevitabilmente confrontata. Il ferragosto "tradizionale" è , per i giovani nati nell'anno 1967, che hanno curato quest'anno l'organizzazione della festa, un modello derivato dalle testimonianze dei parenti e dalle persone anziane. Un modello composito emerge dalle rievocazioni basate sulle varie esperienze degli anni successivi alla seconda guerra mondiale. Le manifestazioni sacre della festa della Madonna duravano dal 15 al 23 agosto, con messe speciali fatte parecchie volte al giorno, e con due processioni giornaliere, specialmente in ringraziamento per i reduci dalla guerra. La Madonna dormiente, riccamente adornata, era portata in processione lungo le strade dalla compagnia di sos confrarios accompagnata dal prete con i chierichetti. Il corteo era preceduto dai cavalieri e dalle quattro compagnie di prioresse, seguiti da tanti fedeli. La festa civile durava 3-4 giorni, e si svolgeva nel cortile della chiesa della Madonna Assunta. I Confrarios dormivano nel cortile per onorare la Madonna e per proteggere il suo tesoro. Dagli altri paesi veniva molta gente in pellegrinaggio e passava la notte nelle humbessias fatte appositamente nello stesso cortile. In esso si tenevano balli, canti, gare e pasti in comune. Le donne più anziane lavoravano duramente il mese precedente per preparare dolci come s'aranzada, i pastori offrivano animali, e i contadini contribuivano con il vino. Il ministru, la carne arrosto o sa patata a perras e altri piatti tipici erano preparati in comune e offerti a tutti, compresi i pellegrini provenienti dalle altre città. Si iniziavano i balli appena finite le messe e i danzatori cercavano di coinvolgere tutti i presenti. Si cantava a tenores e si giocava a murra. I giovani partecipavano a gare come su pinnone (arrampicata su un palo ben oliato) , s'istrumpa (la lotta sarda) , alle corse dei cavalli e anche a quelle degli asinelli. Sa vardia (corsa dei cavalli) e le gare poetiche erano il culmine dei festeggiamenti, e attiravano tutti. La gara poetica si svolgeva nel cortile della chiesa, mentre sa vardia si svolgeva sulla salita prospiciente il cortile. Come regola i cavalieri, i confrarios, le prioresse, le nuove spose e tanti altri indossavano i costumi tradizionali, sebbene dal 1935 alcuni uomini abbiano iniziato a usare quotidianamente abiti di velluto e le donne più giovani tendessero ad indossare un costume modificato. Con la fine della guerra e dell'epoca fascista, la comunità passò da una condizione di grave povertà a quella di una relativa sicurezza riguardo alle necessità quotidiane. Infatti entro la metà degli anni '60, Orgosolo iniziò a cambiare in alcuni aspetti significativi. Vi erano nuove possibilità di lavoro nell'industria, nel turismo e nella forestazione, e le attività agro-pastorale si trasformavano sotto l'influenza della CEE e della Cassa per il Mezzogiorno. Molti iniziarono a servirsi dell'automobile e le case nel centro storico furono gradualmente abbandonate a favore di nuove case sorte nella periferia. Si aprirono nuove strade, e si realizzarono nuovi servizi. Si sfruttarono nuovi spazi ed altri furono utilizzati in maniera diversa. L'interesse era rivolto verso nuovi partiti politici e alcuni giovani seguivano nuove correnti intellettuali. Il ruolo della chiesa nella comunità diventava controverso. Le novità si estesero ai festeggiamenti della Madonna.
Il manifesto dava risalto ad una foto antica della chiesa della Madonna Assunta, e dava informazioni non soltanto sui festeggiamenti civili, ma anche sulle manifestazioni religiose. Alcuni degli organizzatori sfilarono in costume nella processione del 15 agosto, e alcuni, vestiti con la maglietta rossa del comitato, rappresentarono la classe del '67 alla messa notturna del 23 agosto. Il comitato incluse nel programma tutti i momenti particolari del vecchio ferragosto orgolese, compresi la gara poetica e su pinnone . Per il 15, la notte più importante della festa, dopo la solenne processione e sa vardia, tutti i gruppi folkloristici di ballo e di tenore furono chiamati a esibirsi sul palco insieme ad altri sei gruppi folk provenienti da altri paesi sardi. Diverse gare furono organizzate nel cortile della chiesa della Madonna mentre la corsa dei cavalli si svolse nel galoppatoio comunale Il ballo tondo si svolgeva dopo ogni spettacolo, e un concorso a premio di ballo sardo segnò la chiusura dei festeggiamenti. Anche il genere moderno fu eseguito alla luce della tradizione. Una "papaveromania " richiedeva vecchie maschere, oggetti antichi e prodotti alimentari locali. Un gruppo teatrale nell'auditorium comunale presentò una commedia in sardo. Si tenne nel campo sportivo un concerto da parte di due celebri gruppi legati alla tradizione sarda, "Cordas e Cannas" e Tazenda", e il gruppo a tenores "goine". Il comitato dei trentenni, un'innovazione in sé, fu investito dell'autenticità delle forme sociali antiche, inventandosi una pandela simile a quella del comune o a quelle delle associazioni di prioresse. Nonostante i richiami alla tradizione, i festeggiamenti furono deliberatamente rivolti ad accontentare le diverse generazioni, anche se dichiaratamente moderne, e a soddisfare i gusti individuali. Varie serate erano di proposito dedicate ad uno specifico gruppo di età, le cui relazioni con i simboli della cultura tradizionale erano assai differenti. Le gare poetiche attiravano soprattutto gli anziani, e solo pochi giovani erano abituati a seguire il sottile gioco in lingua sarda dei contendenti. Lo Zecchino d'Oro organizzato dal A.C.R. era rivolto alle famiglie, mentre il concerto di musica moderna era gradito alle generazioni comprese fra i 20 e i 40 anni. Una serata con un complessino da discoteca fu organizzata per gli adolescenti che lamentavano di non essere attirati dagli spettacoli programmati per altre sere . Un gran numero di altre manifestazioni affermò che la produzione e il consumo culturale del divertimento da parte degli Orgolesi era diventato abbastanza complesso negli anni recenti. Una ginkana automobilistica, esibizione di parapendio, una rassegna di gruppi folk della Spagna, della Polonia, e della Macedonia, due mostre ambientali, una mostra fotografica e un "LunaPark " furono di contorno ai festeggiamenti. Anche l'uso dello spazio suggerisce un'immagine di complessità culturale. Il programma principale era concentrato nella piazza "Su Montilhu", nonostante diverse attività si realizzasse in altri posti, sia dentro il paese come nella campagna, ed alcune manifestazioni decorsero contemporaneamente ad altre. Sebbene gran parte della popolazione si concentrasse di notte a Su Montilhu, si svolgeva un costante andirivieni fra la piazza e i bar o baracche; la gente passeggiava nel corso, alcuni giocavano alla morra, i cavalieri vagavano nei pressi della manifestazione, e gli adolescenti si alternavano fra la piazza e il parco dei divertimenti. Dunque i festeggiamenti stessi, per chi non era coinvolto direttamente nell'organizzazione, erano più importanti come punti di incontro sociale che come oggetto di partecipazione attiva In confronto alle feste della Madonna degli anni '50-60, ai quali si ispirava, il ferragosto del 1997 era il frutto di una comunità più eterogenea. La narrativa simbolica realizzata tramite le manifestazioni e i discorsi degli organizzatori era caratterizzata dalla "nostalgia strutturale", cioè la comunità del passato veniva evocata come più armoniosa ,valida e unita della società orgolese degli anni '70, '80 e '90. Nel corso della festa il comitato dei trentenni cercava di ricollocare il paese positivamente con riguardo all'ieri ideale della memoria, riunendo fisicamente l'intera comunità, riportando alcune manifestazioni nel cortile della chiesa, imprimendo diversi spazi moderni con l'esperienza di una celebrazione comunitaria, riprendendo "autentici" svaghi e combinando svaghi moderni con il sapore del tradizionale. Un aspetto importante di questa narrativa simbolica fu l'ospitalità. Ogni sera, cibi riconoscibilmente locali furono preparati dal comitato per gli ospiti - i poeti, i gruppi folk, gli attori del teatro, i musicisti del concerto, il gruppo parapendio, ecc.-e durante le ore piccole , gli organizzatori invitavano chiunque trovavano ancora in giro a mangiare "i resti" insieme a loro. Per lo più, il comitato invitò tutta la comunità con dolci e bevande prima di chiudere la festa, il 23 agosto. Dunque , nel 1997 nell'era delle humbessias, la commensalità comunque fu la misura di una vera festa, e l'ospitalità fu la verifica di un paese valido. La reintegrazione delle diverse categorie sociali del paese fu un obiettivo particolare del comitato, e ci fu uno sforzo per superare le moderne divisioni esistenti fra i cattolici praticanti e non-praticanti, fra gruppi folkloristici locali in competizione, fra diverse fasce di età, e fra quelli con diversi interessi personali. I trentenni diventarono loro stessi, per alcuni momenti, i protagonisti dell'armonia sociale idealizzata che si percepiva nel passato. Dimostandosi capaci di collaborare in maniera positiva, per offrire una buona festa ai visitatori e ai compaesani la classe del'67 affrontò le narrative simboliche della violenza che danno l'immagine di una società arretrata e pericolosa, e rivelò un Orgosolo ricco di tradizioni valide e iniziative moderne. Richiamando la prossima classe dei trentenni ad organizzare la festa del '98, il comitato ha inventato una nuova forma di cooperazione sociale, adatta a risalire nella storia locale e interpretare alcune proposte ingegnose per modificare una realtà non sempre tranquilla. Intanto si iniziano a rivedere nel ferragosto orgolese i segni di una consapevole collettività incisi nell'esperienza contemporanea. Tutte le informazioni e gli articoli di questa rubrica sono dati per gentile concessione di Sardegna Mediterranea E' pertanto vietata ogni riproduzione anche parziale dei testi e delle fotografie © Sardegna Mediterranea SARDEGNA METITERRANEA Via R. Calamida, 39 Oliena c.c.p. n° 11108081 esce nei mesi di Aprile e Ottobre Abbonamento Annuale (2 Numeri Lit. 12.000, biennale (4 Numeri) Lit. 24.000 Arretrati Lit. 7.000 Sostenitori ed Enti Pubblici Lit. 30.000
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