English version Visitatore numero del sito della PROLOCO & Cittadini di MARCELLINA ! Versione italiana

 
   

SANTA MARIA DELLA NOCE 

( LA MADONNA DELLA GINESTRA )

 

ell’anno 1515, un dì del mese di Giugno, un certo Ludovico Michele di Santo Paolo, ( oggi con nome corrotto, detto Santo Polo, terra Vescovado di Tivoli, vicino Roma ), se ne stava lavorando un suo podere e Giovanna, sua figlia, zappettando vicino a una siepe, che rispondeva sulla strada, sentiva chiamarsi a nome e salutata con quelle sante parole: “Ave Maria”. Alzò la testa, per osservare chi era e, veduto al di fuori sulla strada maestra un personaggio di mezza età con una corona in mano e scarno in volto, in abito dei Serviti, qual si buttava raggi da tutto il corpo, rimasta come che immobile; “Ben trovata” le disse, cui ella risposegli “ Benvenuto”. La benedì con un segno di croce fatto di sua mano, indi:”Ebbene Giovanna” le aggiunse,  “Come credete che in quest’anno sia per andare la raccolta?”

 “ Ah Signore non so, se questi temporali non cessano, poco raccoglieremo” ed il personaggio fattosi in un sembiante severo: “Ben vi starà” replicò, “Ipeccati di questa terra meritano peggio. Chi è digiunato la Quaresima? La Santa Pasqua han presa tutti? Vi sono state inimicizie; ha fatto nessuno pace? Vedi quel fiume che ha allagato mezza capanna? Se la Madonna mossa a pietà non si inginocchiava a Pié di Cristo, tutto doveva rovesciare sopra de campi e tutti portar via i sementati. Iddio è fortemente adirato, però fate, che Venerdì tutto il popolo digiuni in pane e acqua in memoria della Passione di Cristo” a lui la donzella, “Padre” replicò “ se dico io queste parole al popolo, non lo crederà; meglio è che venite Voi a far una predica e non mettiate in impegno me poveretta”. “No” disse il personaggio “delle prediche non si fa conto. Sia vostra cura” e fattale di nuovo la Croce, partì via.

        imasta sola Giovanna così perplessa senza dire niente a veruno, nè pure al padre, tenne occulta la visione. La mattina seguente, che era il martedì della settimana e dieci del mese di Giugno, uscita di casa per andare al lavatoio con altre donne per bagnare una pezza di tela nuova, a mezza strada si sentì spirare nel cuore esser meglio di bagnarla e farla bianca in un fossato, vicino al suo podere; divertì da tutte le altre e sola bagnatala e distesala sopra delle erbe al sole, si mise a zappettare un campiello di miglio della sua possessione vicino ad un noce; ed ivi di nuovo sentitasi chiamare per aria a nome , alzò gli occhi sopra quell’albero, in cui vedutavi sedere Maria Santissima vestita di negro ammanto, e tutta sfavillante di raggi, impaurita, gli fece animo, che non temesse, ed interrogatala, perché non avesse eseguito quanto il Personaggio gli aveva detto.

        on Sando che si rispondere, ammutolì, e la Madonna: “Presto” le disse “ Va dal curato di Santo Paolo, dilli da parte mia, qual son Maria Madre di Cristo, che tosto con la campana della Chiesa e campanello per la terra, facci tutto radunare il popolo, cui intimi di far penitenza, Confessarsi e comunicarsi, Condonare le offese e per tre giorni continui faccia pubblica processione per placare l’ira di Dio. Per il cui effetto si muti vita, si digiuni la Quaresima, che se un’altra volta si lascerà pigliare la Santa Pasqua, avranno a fare col Figlio di Dio; ed io se ora mi sono interposta a perdonarli, non seguendo l’emandazione, libero lascerò correre il Castigo”. “Anderò” rispose Giovanna “ quando piglio la tela, non sia rubata e parto subito”.   “La tela” replicò la Madonna, “ la guarderò io; andate”. Buttò ella il zappettino e fatta riverenza alla Regina dei Cieli si diete a correre verso la terra. Stupivano  che l’incontravano, le domandavano che cosa fosse accaduto; né rispondeva ad alcuno; arrivò a Santo Paolo, si abboccò col curato, espose ciò che passava cui autenticata la visione con le lagrime, che le scorrevano giù per le gote.

        i suonò la campana, si mandò il campanello ed indicata al Popolo l’indignazione Divina, l’intercessione della Madonna, si destò nei cuori di tutti il pentimento sì grande, che abbracciandosi gli offensori, e gli offesi ciascheduno gridando: “Misericordia”, andarono a gran passi per vedere Maria su quella noce, qual sparita, sol trovata ben piegata la nuova tela; fecero le comandate processioni, digiunarono, mutarono in meglio la vita e, in quel luogo edificato un convento fu dato ai Padri Serviti, con titoloni “ SANTA MARIA DELLA NOCE”

 

NOTA : così narra il cronista dell’epoca. La nostra tradizione dice che quando i nostri avi  “ .....andarono a gran passi per vedere Maria “, trovarono, sul ramo di noce dove Ella si era posata, un bel cespo di ginestra fiorita . Un pezzo di quel ramo è tutt'oggi custodito nella teca di vetro della chiesa "S.Maria in monte Dominici"

 

Aggiornamento f. bruccoleri    Grafica  P. CerquattI

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