......tradizioni, continua

Una tradizione particolare di Blera è la frasca d'albero (ircio) col cartellino , appesa agli angoli degli incroci delle vie, è indicativa della "fraschetta", vale a dire di una mescita di vino locale, gestita dal produttore, con autorizzazione temporanea, all'interno del proprio tinello. Gente di ogni età frequenta questi locali, oltre che per bere, per parlare, cantare o trovare un ambiente favorevole.

Anche in campo GASTRONOMICO i blerani vantano e conservano antiche tradizioni, costituite dai piatti semplici del popolo, dal cibo povero, ma genuino delle classi subalterne. Caratteristica del periodo estivo è la "Panzanella", da preparare alla fontana di Santonzino o presso altre sorgenti vicine al paese. Il "Pansanto" si consuma d'inverno, al frantoio, e consiste in una bruschetta condita con l'aglio, il sale e l'olio appena prodotto. Il piatto dei giorni festivi è costituito da "le maccherone", sorta di fettuccine all'uovo che riescono particolarmente bene alle massaie blerane. Il termine generico "Acquacotta" sta a designare tutte le zuppe, siano esse di verdure, di carne o miste. Tra tutte la più semplice è "l'acquacotta scórza". La "cipollata", la "Scafata" e il "Brodo Cieco", sono altri tipi di zuppa di verdura. La "Pappa di crapa" e la "Pezzata" sono zuppe con la carne di capra e di pecora. Nella zuppa di pesce si mettono i "granci", le "ranocchie" e pesci dei corsi d'acqua locali. Il piccolo "pescio" del Biedano è particolarmente apprezzato come frittura.Nei mesi freddi si usa molto il "panonto".Elemento essenziale di tutti questi cibi è il "pane di casa", fatto con la farina di grano duro e cotto nel forno a legna. Veramente eccezionali per la loro bontà due tipici dolci blerani, l'amaretto e la nociata.  

 

 

 

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