Cannalonga - Pro Loco dei Laghi

Scheda Informativa
Capoluogo:Cannalonga
Frazioni:
Abitanti residenti:1236
Prefissio telefonico:0974
Posto telefonico pubblico:

Cenni informativi

Da scritti storici si testimonia che nel 1700 furono trovati in località "Tolve" nei pressi degli Scavi della Civitella alcuni oggetti antichissimi e tracce di muratura da far supporre con certezza la presenza in quella zona di un antico nucleo abitato. Purtroppo la scomparsa del toponimo Tolve ne impedisce la giusta ubicazione. Negli anni 70, gli scavi per la costruzione della Diga Carmine e Nocellito, portarono alla luce numerosi reperti di varie epoche in località Liberto, a 2 miglia a Nord-Est da Cannalonga e a 3 da Civitella. La tradizione orale tuttora tramandata vuole che qui sorgesse una città antichissima dal nome TOREVA (Tolve) che venne sepolta da una frana (forse lo stesso terremoto che distrusse Velia nel 500 d.C.), come affermato nel libro Storia e Leggenda di Tolve dello scrittore Pietro Carbone.
In ogni caso è notizia certa che l'attuale Cannalonga fu nucleo abitativo intorno al IX-X secolo. La valle tra i torrenti Carmine e Mennonia dove sorge l'abitato era l'ideale dal punto di vista climatico e strategico, riparata dai venti freddi dell'Est dalla catena montuosa del Gelbison e del Monte Falascuso e ai lati protetta dalle fortezze di Civitella e di Novi Velia. In queste condizioni si sviluppò un fiorente mercato di merci e di bestiame in origine denominato Mercato di S. Lucia, destinato nel corso dei secoli e fra alterne vicende ad assumere sempre maggiore importanza e ad arricchire economicamente e politicamente il Casale di Cannalonga. Nei primi secoli del I° millennio, Novi, anche se Baronia a tutti gli effetti con i suoi otto Casali non aveva ancora un Barone residente, il comando veniva di volta in volta acquisito dai nobili più facoltosi. Furono i De Ticchio che ressero le sorti del Casale fino agli inizi del 1400. Sui giganteschi ruderi del loro Palazzo fu costruito il Palazzo De Licteriis acquistato poi dal Vescovo Torrusio.
Il casale fece parte dello Stato di Novi fino al 1452, anno in cui il Barone di Novi G. A. Marzano lo rese suo feudo vassallo facendone dono ad un nobile Novese tal G. A. Martirano. Passata la Baronia di Novi ai Duchi di Monteleone, questi mostrarono il desiderio di riavere il casale ed il locale e redditizio Mercato di S. Lucia. Il figlio di G. A. Martirano, Giacomo, si fece pregio di donarlo al suo Signore D. Camillo Pignatelli nel 1522. Il figlio di questi Duca Ettore Pignatelli vendette il feudo con tutti i diritti, Tribunale della giustizia e giurisdizione sulle cause civili compresi e il Mercato a M. A. Valletta per duc. 1300 di cui 800 corrisposti e i restanti 500 permutati con la Terra di Angellara con la giurusdizione criminale. Nel 1572 G. Battista Farao facoltoso segretario del Duca Camillo Pignatelli Junior, comprò il Feudo di Cannalonga per 1000 duc. dal figlio del Valletta. Negli anni a seguire dimostrando lungimiranza e abilità amministrativa, riuscì a espandere e rendere il Casale completamente autonomo, economicamente forte e politicamente influente e quindi antagonista a Novi. Il suo erede, Barone Ettore Farao, si ritrovò in dote un ricco e potente Feudo che comprendeva oltre a Cannalonga i Casali di Rofrano, Laureana Cilento, S. Mauro La Bruca e la Terra di Angellara. I Farao fra alterne vicende ressero il Casale fino al 1680 anno in cui Maria Farao figlia unica e ultima discendente della stirpe dei Farao sposò don Toribio Mogrovejo figlio di un generale spagnolo e nipote di S. Toribio Mogrovejo vescovo di Lima. I Mogrovejo riuscirono ad elevare il Feudo di Cannalonga a ducato con l'aiuto di una vendita fittizia a tal don Giacinto Falletti che nel 1713 si fregiò del titolo di Duca di Cannalonga (e nello stesso anno acquistò anche il feudo di Sicignano degli Alburni). Nel 1738 in onore di suo zio il Mogrovejo favorì San Toribio come santo protettore in sostituzione di S. Onofrio fino ad allora Santo patrono di Cannalonga da tempi remoti..Nel 1756 il Barone don Toribio Mogrovejo in virtù del fatto che Cannalonga era già ducato ottenne dal Re la concessione ufficiale di Ducato e la sua investitura a Duca considerando anche le sue nobili discendenze e i meriti acquisiti dalla sua famiglia in 900 anni di fedeltà alla Reale Casa di Spagna. L'ultima discendente dei Mogrovejo abita ancora oggi nello splendido Palazzo Ducale che fu ristrutturato ed ampliato nell'800.
Come arrivare
Autostrada:SA/RC - Uscita Battipaglia o Eboli
Superstrada fino a Vallo della Lucania
Bivio per Cannalonga (3,6 km)
Autolinee:
  • La tratta Cannalonga-Vallo della Lucania è percorsa più volte nell'arco della giornata.
Treni FS:Stazione di Vallo Scalo, direttrice NA/RC

Cannalonga

Situata sul versante nord occidentale del Monte Gelbison a 530 m s.l.m. nel cuore del Cilento, Cannalonga, 1768 Kmq di superficie, dista dal capoluogo Km 95 e dal mare Km 25 per Casalvelino Marina via Vallo Scalo, e Km 25 per Ascea Marina via Salicuneta.
Gli abitanti sono 1236 di cui un'altissima percentuale (20-30%) domiciliati in Germania, Svizzera e Nord-Italia.
L'economia è tipicamente agricola con produzione di olive, cereali ortaggi e castagne.
Praticata è anche la pastorizia con ottimi e genuini prodotti caseari, famoso e originale è il "caso re quaglio".
La cultura gastronomica Cannalonghese è assai apprezzata per la sua bontà: bollito di capra, sugo di castrato, fusilli, cavatielli, panzarotti, per ricordarne alcuni, e il pane di grano locale cotto nel forno a legna. Tali prodotti sono molto richiesti dagli amanti della buona cucina.

Da visitare:

Servizi di Interesse Pubblico

Numeri Utili
CarabinieriTel. 0974.4425
MunicipioTel. 0974.4375
Informazioni Turistiche
Pro Loco
Tel. 0974.3398
Fax 0974.75242
Ospedale S. LucaVallo della Lucania
Tel. 0974.711111
Autonoleggio VallettaTel. 0330.953726
FittacamereTel. 0974.2186
IdraulicoTel. 0974.75487
ElettricistaTel. 0974.72261
FabbroTel. 0974.72746
FalegnameTel. 0974.72738
MeccanicoTel. 0338/8536980
MuratoreTel. 0974.3035
Alberghi
 
X stelle
Tel. 0974.
Ristoranti e Pizzerie
La Diga Tel. 0974.3272
Bar
Cocktail Bar - Net Cafè LauritoTel. 0974.4529
Bar Don Ventura Tel. 0974.
Bar Fiera Tel. 0974.

Prodotti Tipici

La cultura gastronomica Cannalonghese è assai apprezzata per la sua bontà: bollito di capra, sugo di castrato, fusilli, cavatielli, panzarotti, per ricordarne alcuni, e il pane di grano locale cotto nel forno a legna. Tali prodotti sono molto richiesti dagli amanti della buona cucina.

Programma delle Manifestazioni

Carnevale
Sfilata di carri allegorici
Mostra pittorica con esposizione fotografica e multimediale
Lo scopo è quello di monitorare la condizione ambientale di boschi fiumi e sorgenti, ed individuare e pianificare gli interventi possibili.
Mini Olimpiadi
Giochi in piazza. Spettacolo teatrale ed esibizione mimica, gara di tiro al prosciutto.
Pellegrinaggio al Sacro Monte
Fiera della Frecagnola
Stand della Pro-Loco con mostre di vario genere.
Valorizzazione del prodotto del sottobosco con degustazione in piazza.
Presepe vivente in Piazza
Spettacoli teatrali nella Sala Sociale
Spettacoli con attori locali e con la compagnia "La Cellula" di A. Raffaele Musto.
Operazione "Bosco Pulito"
La Pro Loco dei Laghi organizza ogni anno delle escursioni ecologiche con lo scopo di pulire i boschi del proprio Comune dai rottami e rifiuti giacenti. L'operazione denominata "Bosco Pulito" ha avuto nello scorso anno grande successo e partecipazione liberando così il bosco da decine di metri cubi di ferraglia, carcasse di elettrodomestici, vetro, plastica, materassi, rottami di auto, etc.
Feste Patronali
S. Toribio - 23 Marzo
Madonna del Carmine - 16 Luglio
S. Lucia - 13 Dicembre
Settenario della Madonna dell'Assunta - 15 Agosto
Corpus Domini - concerto bandistico e fuochi d'artificio
Mercati
Ogni venerdi nell'ampio parcheggio in Via Cesare Battisti.
Fiere
Fiera della Frecagnola - il sabato che precede la seconda domenica di settembre.

Fiera della Frecagnola

Fiera dei tempi remotissimi, come riferisce Mons. Giovanni Maiese nella sua opera.
Di sicuro esisteva già prima dell'anno mille. Durante il Feudalesimo con nome di Mercato e poi Fiera di S. Lucia che si teneva il 13 Dicembre fu sempre valore di scambio e di rendita tra i vari Baroni e Duchi dell'epoca, che traevano da essa un irrinunciabile introito.
Era mercato di merci, vettovaglie di ogni genere, di offerte e richieste di servigi, e fiera di bestiame. Nel corso dei secoli acquistò gradualmente tanta importanza, che il governatore di Novi, visto l'enorme afflusso di gente instaurò in quella data l'uso di "far soldati" (arruolamento forzoso) reclutando, arrestando chi si opponeva, i giovani e gli uomini validi che si recavano alla fiera. Da allora la fiera si incominciò a spopolare, e per garantirne la sopravvivenza ed evitare gli arruolamenti, fu spostata in diverse date, prima il 16 settembre, poi i Duchi di Cannalonga la resero fiera mobile fissandola nel sabato che precede la seconda domenica di settembre.
Forse fu a causa di queste date ambigue, che le venne dato l'appellativo di "frecagnola" dai visitatori giunti inutilmente, dopo settimane di viaggio, dalle lontane province non potendo essere a conoscenza dei contiunui cambiamenti di date.
Oggi la Fiera è qualcosa di un'importanza più che regionale: vi arriva gente oltre che da tutta la Campania, anche dal Lazio, dal Molise, dalla Basilicata, dalle Puglie e dalla Calabria. Fin dai lontani luoghi, donde provengono espositori, commercianti, allevatori e compratori, corre fama che questa fiera è il "non plus ultra" della MANGIATORIA che dura dal mercoledi alla domenica notte.
La carne di capra bollita,i fusilli al sugo di castrato il "caso re quaglio" uniti a specialità di altri piatti, nonché salami e formaggi locali, sono piatti ricercatissimi e vengono richiesti e mangiati avidamente e spesso (quasi sempre) bissati, anche da chi si rifiutava di assaggiarli.
L'atmosfera nelle baracche di frasche di castagno, dove si consumano queste specialità è incredibile e impossibile descrivere. Complice l'ottimo "vino tuosto" locale, si è trascinati in una spontanea allegria, che, incominciando con canti improvvisati continua con balli per le vie del paese, accompagnati da organetti, chitarre, flauti, zampogne e termina all'alba nella bellissima piazza dove in un'atmosfera da cabaret i più capaci si esibiscono in antichi canti cilentani a volte improvvisati e con sorprendente musicalità, a volte stonatissimi ma ci sono applausi per tutti, c'è chi improvvisa tarantelle e quadriglie coinvolgendo i presenti, chi con grande arte, da un vecchio organetto a due bassi, estrapola melodie "di manistecchi" polke e mazurke indimenticabili. Ma l'applauso più forte esplode quando spunta al centro della piazza, con la sua "armonica" penzoloni su una spalla, e, gesticolando chiede spazio, il "Cabarettista" famoso col nome di "Pelea".
I presenti subito si dispongono in cerchio e sono minuti, spesso ore, a volte nottate di divertimento e applausi continui ad ascoltare le sue "gag" i suoi assoli di organetto, e le sua specialità: la "raspa con la mossa" e la tarantella con lo sgambetto, molto richiesto il suo ultimo ed incredibile numero la "raspa con la mossa sdraiato al suolo". Disse un noto poeta locale in una di queste notti: «La Fiera della Frecagnola non si descrive si vive!!».