Lapide

L'epigrafe Nomentanorum


    Ancora una volta Mentana (erede diretta dell'antica Nomentum, nei pressi di Roma) fa parlare di sé in modo positivo, almeno in ambito archeologico. Oltre all'acquisizione da parte dello Stato della vecchia Villa Dominedò, situata sull'arce di Nomentum nella frazione di Casali, un'altro successo è stato ottenuto in favore degli abitanti di Mentana, da parte degli uomini del Nucleo di Tutela del Patrimonio artistico agli ordini del Generale Roberto Conforti. Una preziosa lapide, risalente al II° secolo d.C., è stata ritrovata a Roma dai militi del Nucleo, dopo una denuncia fatta meno di un anno fa dal Comitato promotore del Parco Archeologico-Naturalistico Nomentum.
    L'epigrafe marmorea, scomparsa proprio dalla Villa Dominedò una ventina d'anni or sono, ha in sé un valore inestimabile per la cittadinanza mentanese. Infatti reca una dedica della "Res publica Nomentanorum" all'imperatore Adriano, restauratore dei templi dell'antico municipio nei pressi della città (Nomentum ha natali anteriori a quelli di Roma). L'epigrafe è l'unica testimonianza diretta rimastaci della vita, evidentemente ancora di una qualche importanza nel 136 dopo Cristo, nella zona di Nomentum. Purtroppo la lapide era ridotta in modo frammentario, tanto che un notevole lavoro è stata costretta a fare la restauratrice, dr.ssa Patrizia Cocchieri, dell'Istituto per il Restauro della Soprintendenza Archeologica del Lazio presso il laboratorio di Villa Adriana (Tivoli), per riunire i dieci pezzi in cui i Cc hanno rinvenuto l'epigrafe.
    Per il rientro della lapide dedicata ad Adriano nelle mani della cittadinanza mentanese sono stati insigniti della cittadinanza onoraria mentanese il Generale Roberto Conforti, il TenenteColonnello Francesco M.Benedetti Aloisi, il Capitano Alberto De Regibus, il Maresciallo Capo Roberto Lai, il Maresciallo Gaetano Lombardi, gli Archeologi Corrado Pala e Lorenzo Quilici, i quali, nelle rispettive competenze, si sono massimamente adoperati per la buona riuscita delle ricerche.
    Ma le novità non finiscono qui. Infatti lo stesso Comitato ha avuto l'entusiastico assenso del Soprintendente archeologico di Roma a dotare Villa Dominedò (trasformata, si spera entro breve tempo, in museo comunale o statale) di reperti giacenti negli scantinati del Museo Nazionale Romano e riconducibili alla gloria passata di Nomentum. Con una Convenzione, proposta dello stesso Soprintendente, tra lo Stato (in particolare il Ministero dei Beni Culturali che ha acquistato dal proprietario la Villa Dominedò), la Soprintendenza Archeologica di Roma, quella del Lazio, il Comune e le Associazioni locali interessate, il territorio di Mentana può così aspirare a tutelare i suoi notevoli tesori, ancora sparsi altrove o nascosti sotto terra, con una sede museale degna, al centro d'un grande Parco archeologico e naturalistico.
                                Umberto Calamita

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