Pro loco  "Paolo de Matteis" Piano Vetrale Comune di Orria
Provincia di Salerno

IL COMUNE DI ORRIA

Il Comune di Orria comprende le frazioni Piano Vetrale e Casino Lebano.
Sulla strada provinciale che da Omignano Scalo prosegue per Orria, si possono ammirare le moderne costruzioni di Casino Lebano, piccola frazione del Comune di Orria, sorta agli inizi del '900, allorchè don Rosario Lebano, noto esattore di numerosi comuni cilentani, durante una vendita all'asta acquistò tale podere e successivamente lo diede in colonia. I primi coloni dimoravano proprio nel casolare 'Casino' di don Lebano, intorno al quale nel corso dei decenni si sono sviluppate le altre abitazioni. Attualmente gli abitanti sono 71.
Inerpicandosi su per la provinciale e costeggiando piantagioni di ulivi, fichi e vigneti che si alternano a zone incolte in cui dominano incontrastati ginestre, corbezzoli, eriche ed altre piante tipiche della macchia mediterranea, dopo qualche chilometro si raggiunge Orria, il capoluogo, adagiata a 530 m s.m. su una lussureggiante collina da dove il visitatore può abbracciare con lo sguardo il Monte Stella, la Pianura di Casalvelino e il monte Gelbison. Abitanti 696.
Così come altri centri limitrofi, Orria sorse in seguito alla distruzione di Velia, mentre il toponimo viene collegato al latino
Horrea (granai), coltura particolarmente fiorente nel passato. Da qualche anno è stato rivaluto ed apprezzato il fico bianco, grazie anche ad una particolare festa popolare che si tiene agli inizi di settembre nei vicoli del centro storico, dove si possono ammirare gli antichi portali in pietra di nobili famiglie. La chiesa madre è dedicata a S. Felice, vescovo di Nola, festeggiato il 14 gennaio e la seconda domenica di agosto.
Altra Santa particolarmente venerata è S. Domenica di Tropea, festeggiata il 6 luglio, a cui è dedicata la cappella sita in una lussureggiante pineta sovrastante il paese. Qui, il 1 agosto, si svolge  l'omonima Fiera.
Proseguendo sulla provinciale verso Gioi, imbattendosi in boschi di elci, ontani e abeti, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, a 600 m s'incontra l'altra frazione, Piano Vetrale, che fino agli inizi degli anni '70 era costituita da due paesi distinti con scuola, parrocchia ed ufficio postale separati. Ab. 550.
Il toponimo di
Vetrale è da collegarsi a Veterani, vecchi militari romani, distaccati qui dalla vicina Gioi, sede di un presidio romano. Il simbolo di Vetrale è La Fontana Vecchia che con le sue fresche e limpide acque ha dissetato per secoli, ossia fino  all'installazione dell'acqua domestica, la gente dei due paesi. Suggestiva era la scena che si ripeteva quotidianamente specie nelle ore pomeridiane: l'accalcarsi delle donne in attesa di riempire col prezioso liquido il proprio badile e dopo avviarsi verso casa sorreggendolo su capo con la 'spara'.
Ma il cuore dei
Vetralesi è per il loro protettore, Sant'Elia Profeta, patrono del fuoco, della pioggia e della siccità, festeggiato con solennità la domenica successiva al 20 luglio e venerato con fede incrollabile non solo dalla gente del posto ma anche da chi per motivi di lavoro è stato costretto a varcare l'oceano. La statua lignea, di recente fattura, ha rimpiazzato quella secolare trafugata da ignoti nella notte del 2 febbraio 1993 e troneggia sull'altare maggiore della chiesa al santo dedicata. La suggestiva chiesa, in fase di ristrutturazione, sorge poco più a sud del centro abitato, poiché in passato era il luogo di culto per tre paesi: Vetrale, Piano e Aria, quest'ultimo distrutto completamente in epoca medievale dai soldati 'Formiconi'. Fondata dai monaci Basiliani intorno all'anno mille, la chiesa fu originariamente intitolata a S.Biagio, santo ancora qui venerato; successivamente quando la zona fu amministrata dai Benedettini della Badia di Cava, l'edificio venne ingrandito ed intitolato a Sant'Elia.  La struttura si presenta a due navate, con cinque altari laterali: la minore termina con un'incantevole cupola in stile barocco, mentre la maggiore presenta sull'abside suggestivi affreschi del Pennino. In fondo è collocato un organo a canne del '700, comprato dalla parrocchia di Stio.
Percorrendo a piedi i vicoletti del paese, tra le abitazioni in pietra abbarbicate sul pendio, tipiche dei paesi collinari, si ha la sensazione che il tempo si sia fermato.
L'altro centro,
Piano, fa derivare il proprio nome dall'altopiano su cui sorge e si raccoglie tutto intorno alla Chiesa di S. Sofia, recentemente ristrutturata. L'edificio, dalla facciata in pietre locali, si presenta a due navate, sulla centrale troneggia la statua della santa.
Percorrendo il centro storico, caratterizzato da stretti vicoletti, snodantisi intorno alla '
Chiazza', e da alcuni suggestivi portali in pietra, sede di antiche famiglie gentilizie, ci si imbatte nella casa natia del famoso pittore Paolo De Matteis.
Una suggestiva strada panoramica in terra battuta, immersa in tranquilli e lussureggianti boschi di ontani e abeti, sovrasta in paese offre al visitatore l'opportunità di escursioni sia a piedi che in bicicletta.
L'agricoltura e la pastorizia, perlopiù a conduzione familiare, sono state per secoli la base dell'economia del paese, fino a quando il dilagante esodo verso i centri urbani, che attanaglia un po' tutti i piccoli centri del Cilento ha decimato notevolmente nel corso degli ultimi decenni la popolazione locale che tuttavia cerca di conservare e rivalutare quanto rimasto. Si possono apprezzare ottimi salumi, castagne, fichi, olio ed altri prodotti tipici della Dieta Mediterranea..

Per ulteriori informazioni:

Pro loco "Paolo de Matteis"
Via Piemonte 34, Piano Vetrale (Sa)
Tel. 0974-993360
e-mail: prolocodematteis@tiscalinet.it