ASSOCIAZIONE
PRO LOCO TOCENO ASSOCIAZIONE
PRO LOCO TOCENO
TOCENO E
LE SUE BELLEZZE
Considerato il paese più pittoresco della Valle per la sua posizione dominante e panoramica, è posto sul pendio che degrada dalla "Colma".
Anticamente "Toxenum-Toseno-Ceno" è comune dal IX giugno 1947, allorché venne a dividersi da Craveggia. A 907 metri di altitudine, in posizione soleggiata ed al riparo dalle correnti fredde provenienti da nord, è luogo ideale di villeggiatura.
La zona storica di Toceno è posta nella parte inferiore del paese, mentre una strada comunale percorre la parte superiore e porta, dopo 5 km tra i boschi, ad Arvogno, sede di due caratteristici rifugi e luogo di partenza di molte escursioni.
La Chiesa Parrocchiale è dedicata a S.Antonio Abate, iniziata nel 1609, adibita al culto a partire dal 1630 e completata nel 1806 fu consacrata solo nel 1824 dal Cardinale Giuseppe Morozzo. Di stile classico, al suo interno Lorenzo Peretti vi affrescò l' "Adorazione dei Magi" ed una "Natività di Gesù Cristo". Il catino centrale è invece opera di Carlo Maria Gasparoli.
Un tempo parrocchiale del paese, l'Oratorio di S.Antonio da Padova sorge nei pressi del Cimitero, in esso si sono conservati alcuni affreschi di Giovanni Battista da Legnano.
Su uno sperone di roccia sorge, invece, l'Oratorio della Madonna del Sasso, voluto dai tocenesi dopo le frequenti pestilenze del XVI secolo; i suoi quadri votivi riproducono infatti l'abbigliamento di quel secolo.
In Via Superiore si trova facilmente la Loggia dei Bandi, dalla quale un banditore annunciava alla popolazione le decisioni consolari, nonché i bandi del Potestà e del Feudatario. Sulla facciata dell'edificio si trovano ancora alcuni dipinti originali della fine del '300 raffiguranti la Madonna, S.Antonio Abate e lo stemma di Gilberto Borromeo.
Nei pressi, recentemente restaurato e salvato dal crollo, vi è il Forno "Thoma", un tempo usato per la cottura del pane e la torrefazione del grano saraceno.
Altri motivi per una visita sono: il piccolo museo con i resti di una necropoli romana e i grandi camini, conservati in alcune abitazioni, attorno ai quali si accomodava la famiglia, secondo una rigorosa gerarchia.
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