Il
toponimo e il primo insediamento pare risalgano ai tempi dei romani: probabilmente
si trattò di un nucleo di difesa contro le frequenti e sanguinose
scorrerie dei barbari. Ritrovamenti di monete, avvenuti ne 1902 presso
la Cascina Resta, confermano tale ipotesi. Si dice inoltre che vi fossero
delle terme, dal cui"Vitam tibo dono" potè in seguito nascere il
nome del paese. Negli antichi documenti si susseguono le forme Vitudone,
Vicotudone, Victuono e Victudone. Il Comune seguì le vicende di
Magenta, che faceva parte del feudo di Corbetta, incorporato dai Visconti
in quello di Rosate e redento nel 1536. Nel 1610, una banda di soldati
di ventura, dopo aver messo a sacco Magenta, di ritorno si fermò
a Vittuone dove "completarono l'opera". Nel 1619 il feudo di Corbetta
fu smembrato e Magenta con le sue dipendenze, compreso Vittuone, venne
dato dal re Filippo III al giureconsulto collegiato. Prima dell'istituzione
degli ordini liberi Nazionali, il paese appartenne alla provincia di Pavia.
La fondazione della Parrocchia pare risalga al
1400. Il primo parroco di cui è annotato il nome è un certo
Marco o Mario Resta, che avrebbe preso il governo della parrocchia nel
1530 circa.
Dal catasto austriaco del 1760 i maggiori proprietari
di Vittuone risultano il conte Carlo Annoni, il conte Carlo Resta e il
conte Salazar, a cui poi subentrerà la famigli a Venini. Un'altra
nobile famiglia di proprietari terrieri risulta essere la Destrerio o
Destriero. La ruota, il cavallo, le righe trasversali, il castello con
la colomba rappresentano nello stemma comunale queste casate. Di
questo passato costituiscono traccia le ville di Vittuone (Venini, Resta
e Rossi... cambiano i tempi e anche i nomi).
Nel 1861 Vittuone contava 1691 abitanti e faceva
parte della provincia di Pavia; era formato per lo più da edifici
a carattere agricolo, le cosiddette corti, attorniate dai campi e dalle
cascine e sovrastate dai palazzi signorili. Si coltivavano cereali, biade
e foraggi; le vigne davano buon vino e si praticava la bachicoltura. Con
la costruzione del canale Villoresi (1888) e la maggiore irrigazione delle
campagne i vigneti scomparirono. A sud del paese la presenza dei fontanili
rende possibile la pratica colturale delle marcite, con diversi sfalci
di erba annui.
A metà circa dell'Ottocento viene inaugurata la stazione ferroviaria
sulla linea Milano-Torino, mentre nel 1879 entra in funzione la tramvia
a vapore Milano-Magenta-Castano (il bivio è a Sedriano), con il
Gamba de Legn che cessa di funzionare nel 1957.
Dopo la prima guerra mondiale si insediano industrie tessili come il Cotonificio
Valle Ticino e la Manifattura Tosi, a cui seguono la tessitura bodini
e le Officine Patria, oltre al salumificio Majerna.
Dal censimento del 1936 risultano 2813 abitanti, la maggior parte dei
quali già lavorava per l'industria. Chi rimaneva a casa però
lavorava nei campi. Negli anni sessanta alcune grandi imprese come Tibb
e Uniroyal aprono sedi a Vittuone, e tra il '61 e il '71 la popolazione
supera quota 6000. Nonostante l'urbanizzazione un po' selvaggia sopravvive
l'area agricola oltre la Statale 11 oggi tutelata dal Parco Sud Milano.
Negli anni Settanta controboom: diverse industrie chiudono, per prime
Tosi e Valle Ticino, seguite da Vanzetti (poi Cogne), Veto e Fonderie
Lamperti.
Nel passato recente le grandi opere, come il centro sportivo, le scuole
superiori con la palestra, la squadra di basket femminile in serie A,
la piazza e il comune nuovi, il Centro Olof Palme, le costruzioni sulle
aree dismesse...
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