Dinamica ed evoluzione
Perché un incendio si sviluppi sono sempre necessari gli
elementi che costituiscono il cosiddetto
"triangolo del fuoco": il combustibile (paglia, legno,
etc.), il comburente (l'ossigeno) e la temperatura di combustione.
Lo scoppio d'un incendio ha
una causa scatenante, la scintilla, ed una situazione
predisponente il fenomeno, rappresentata dall'aridità più o meno
accentuata del suolo e della vegetazione.
E' fuori di dubbio che il fattore
climatico e l'andamento stagionale abbiano una
notevole influenza nel creare le condizioni favorevoli allo sviluppo ed
alla propagazione degli incendi boschivi, e nel caso di fulmini, anche nel
determinarli direttamente, circostanza questa, però non molto
frequente. Di notevole importanza e’ il grado di umidità della
vegetazione, in particolare modo di quella erbacea del sottobosco, che
varia direttamente con l'andamento stagionale. Gli incendi dei boschi, pur
seguendo l'andamento climatico, non si manifestano uniformemente sul
territorio: ci sono delle zone dove questo pericolo e’ maggiore che in
altre, come l'esperienza ed i fatti, annualmente, confermano. Si vuol
affermare che, a parità di condizioni climatiche e di coefficiente
d'aridità,
vi sono altre diverse situazioni che favoriscono lo sviluppo degli incendi
nei boschi, quali: l'afflusso turistico, l'abbandono rurale delle
campagne, l'attività di particolari pratiche agronomiche e pastorizie,
le vendette, le speculazioni.
A seconda dell'ubicazione
propria del bosco e del suo rapporto specifico con le situazioni
accennate, si hanno dei soprassuoli più esposti al pericolo e al
rischio d'incendio, rispetto ad altri, dove i fattori sociali ed umani,
sono meno incidenti. In base all'andamento meteorologico e climatologico,
dobbiamo registrare due periodi di grave pericolosità: l'uno estivo,
nei mesi di luglio, agosto, settembre, più marcato nelle regioni del
centro-sud, Liguria compresa; l'altro invernale, nei mesi di gennaio,
febbraio e marzo localizzato in particolare nelle zone dell'arco alpino,
quali la Liguria, il Piemonte, la Lombardia, il Veneto.
MAPPA DELL'INDICE DI RISCHIO DA INCENDIO BOSCHIVO NEI MESI ESTIVI RIFERITO
ALLE PROVINCE ITALIANE
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In entrambi i suddetti periodi, anche se con
differente intensità e pur variando da zona a zona, si determinano le
condizioni d'aridità, predisponenti il fenomeno.
Le condizioni che influenzano sia
I'inizio che la prima propagazione dell'incendio, sono principalmente
rappresentate:
·
dalla quantità d'acqua che si trova nei tessuti delle
piante, che può variare dal 2 al 200% nei tessuti morti, in
dipendenza delle condizioni atmosferiche ed in particolar modo dell'umidità
relativa dell'aria;
·
dal vento, che oltre a favorire l'afflusso dell'ossigeno,
quale comburente, determina l'avanzamento della linea del fuoco, provoca
il preriscaldamento del materiale legnoso e quindi nuovi punti d'inizio e
di continuazione del fuoco;
·
dalla quantità, dimensioni, disposizioni dei materiali
combustibili, i quali, se sottili e non pressati, offrono maggiore
superficie esterna all'ossigeno comburente.
Le condizioni favorevoli per I'inizio
dell'incendio nel bosco, si verificano, piu’ frequentemente, in presenza
di copertura morta disseccata, con soprassuoli giovani, specialmente di
essenze lucivaghe di resinose.
Le differenti condizioni meteorologiche: regime pluviometrico, dominanza
dei venti, unitamente alle diverse tipologie forestali, al loro governo e
trattamento, influenzano la frequenza stagionale degli incendi.
Generalmente, la causa determinante l'incendio
dei boschi e’ di origine antropica, eccezion fatta per
i casi dovuti ai fulmini. L'autocombustione,
sovente citata a sproposito, e’ da ritenersi una giustificazione quanto
mai semplicistica ed erronea, in quanto, nei nostri climi, non si verifica
che in casi del tutto eccezionali e al più limitata ai soli fienili o
discariche.
Le condizioni in cui si sviluppano gli incendi sono:
- l'alta infiammabilità delle essenze vegetali esistenti nei boschi;
- la scarsa manutenzione del sottobosco;
- l'elevata densità demografica in prossimità delle zone boscose;
- l'incremento degli incendiari per tornaconto personale;
- l'assenza del controllo del territorio;
- il clima avverso;
- le difficoltà orografiche del territorio che ritardano i sistemi di
difesa;
- ecc….
Per difendere il bosco dal fuoco è necessario espletare un'efficace
attività di prevenzione e un'efficiente organizzazione dell'intervento.
La riduzione degli aspetti dannosi di un incendio dipende non solo dalla
tempestività dell'intervento ma anche da un'attenta previsione del
rischio ai fini della zonizzazione delle aree a maggior rischio e di una
implementazione della gestione delle risorse.