Il
fattore predisponente
Negli
ultimi anni il problema degli incendi boschivi ha assunto
dimensioni a dir poco drammatiche, tanto da destare un
grido di preoccupato allarme a tutti i livelli.
Nel
decennio passato in Italia si sono perduti, per detta
causa, piu’ di 500 mila ettari di bosco, ne’ I'azione
di rimboschimento e di ricostituzione boschiva sono
riusciti a rimediare alle recenti devastazioni.
Ogni
anno, quasi a scadenze prestabilite, si ripete questo
gravissimo problema, con ingentissimi danni, sia
direttamente economici che ecologici, e solo I'azione di
prevenzione e di spegnimento fa si che lo stesso, possa
essere contenuto e limitato.
E'
bene ricordare che la gravita’ del fenomeno investe il
bosco in tutte le sue molteplici funzioni, procurando
danni diretti ed indiretti.
I
primi, facilmente valutabili, sono rappresentati dal
valore della massa legnosa; i secondi,
piu’ difficilmente stimabili, sono connessi alle
funzioni "senza prezzo", quali : la difesa
idrogeologica, la produzione d'ossigeno,
la conservazione naturalistica, il
richiamo turistico, le possibilita’ di lavoro per
numerose categorie.
L'incendio
del bosco e’ un processo rapidissimo di decomposizione,
che avviene solo in presenza del combustibile, qual e’
il materiale vegetale, dell'ossigeno e di una piccola
quantita’ di calore ad alto potenziale, che determina lo
sviluppo a catena del processo stesso.
Lo
scoppio d'un incendio ha quindi una causa scatenante, la
scintilla, ed una situazione predisponente il fenomeno,
rappresentata dall'aridita’ piu’ o meno accentuata del
suolo e della vegetazione.
E'
fuori di dubbio che il fattore climatico e I'andamento
stagionale abbiano una notevole influenza nel creare le
condizioni favorevoli allo sviluppo ed alla propagazione
degli incendi boschivi, e nel caso di fulmini, anche nel
determinarli direttamente, circostanza questa, pero’ non
molto frequente. Di notevole importanza e’ il grado di
umidita’ della vegetazione, in particolare modo di
quella erbacea del sottobosco, che varia direttamente con
I'andamento stagionale. Gli incendi dei boschi, pur
seguendo I'andamento climatico, non si manifestano
uniformemente sul territorio: ci sono delle zone dove
questo pericolo e’ maggiore che in altre, come I'esperienza
ed i fatti, annualmente, confermano. Si vuol affermare
che, a parita’ di condizioni climatiche e di
coefficiente d'aridita, vi sono altre diverse situazioni
che favoriscono lo sviluppo degli incendi nei boschi,
quali: I'afflusso turistico, I'abbandono rurale delle
campagne, I'attivita’ di particolari pratiche
agronomiche e pastorizie, le vendette, le speculazioni.
Cosi,
a seconda dell'ubicazione propria del bosco e del suo
rapporto specifico con le situazioni accennate, si hanno
dei soprassuoli piu’ esposti al pericolo e al rischio
d'incendio, rispetto ad altri, dove i fattori sociali ed
umani, sono meno incidenti. In base all'andamento
meteorologico e climatologico, dobbiamo registrare due
periodi di grave pericolosita’: I'uno estivo, nei mesi
di luglio, agosto, settembre, piu’ marcato nelle regioni
del centro-sud, Liguria compresa; I'altro invernale, nei
mesi di gennaio, febbraio e marzo localizzato in
particolare nelle zone dell'arco alpino, quali la Liguria,
il Piemonte, la Lombardia, il Veneto.
In
entrambi i suddetti periodi, anche se con differente
intensita’ e pur variando da zona a zona, si determinano
le condizioni d'aridita', predisponenti il fenomeno.
Generalmente,
la causa determinante I'incendio dei boschi e’ di
origine antropica, eccezion fatta per i casi dovuti ai
fulmini. L'autocombustione, sovente citata a sproposito,
e’ da ritenersi una giustificazione quanto mai
semplicistica ed erronea, in quanto, nei nostri climi, non
si verifica che in casi del tutto eccezionali e al piu’
limitata ai soli fienili o discariche.
Le
condizioni che influenzano sia I'inizio che la prima
propagazione dell'incendio, sono principalmente
rappresentate:
- dalla quantita’ d'acqua
che si trova nei tessuti delle piante, che puo’ variare
dal 2 al 200% nei tessuti morti, in dipendenza
delle condizioni atmosferiche ed in particolar modo dell'umidita’
relativa dell'aria;
- dal vento, che oltre a
favorire I'afflusso dell'ossigeno, quale comburente,
determina I'avanzamento della linea del fuoco, provoca il
preriscaldamento del materiale legnoso e quindi nuovi
punti d'inizio e di continuazione del fuoco;
- dalla quantita’,
dimensioni, disposizioni dei materiali combustibili, i
quali, se sottili e non pressati, offrono maggiore
superficie esterna all'ossigeno comburente.
Le
condizioni favorevoli per I'inizio dell'incendio nel
bosco, si verificano, piu’ frequentemente, in presenza
di copertura morta disseccata, con soprassuoli giovani,
specialmente di essenze lucivaghe di resinose.
Le
differenti condizioni meteorologiche: regime
pluviometrico, dominanza dei venti, unitamente alle
diverse tipologie forestali, al loro governo e
trattamento, influenzano la frequenza stagionale degli
incendi.
Le
cause degli incendi boschivi
II
fuoco mostra nelle foreste e nei boschi, ed in numerose
localita’ del mondo, una presenza ricorrente anno dopo
anno, con un'intensita’ devastatrice in continua ascesa.
Oggi
non vi e’ paesaggio naturale e vegetale che non sia
stato modellato piu’ o meno intensamente dal fuoco.
vasti
e frequenti incendi forestali degli ultimi anni, uniti
alla irregolarita’ delle precipitazioni, possono
aggravare i rischi di desertificazione.
Tale
pericolo e’ presente in tutta la parte Sud dell'area
mediterranea e incomincia a interessare anche la parte
Nord ed a preoccupare seriamente gli organismi
internazionali, poiché minaccia i programmi di
riforestazione e di utilizzazione delle risorse forestali.
Di
fronte a tale problema i paesi piu’ colpiti stanno
organizzando il potenziamento dei mezzi di lotta e
formulando progetti pilota alla CEE per contribuire al
mutuo soccorso tra Stati Membri in caso di incendi di
particolare gravita’.
La
statistica delle cause e’ purtroppo molto meno completa
di quella dei sinistri.
Per
questi motivi, la questione delle cause non puo’ essere
chiarita con dati certi e documentati e richiede una
analisi profonda e molto allargata delle possibili
motivazioni degli incendiari, per conoscere I'origine del
fenomeno.
II
clima e I'andamento stagionale giocano un ruolo
fondamentale nel predisporre una situazione di favore allo
scoppio dell'incendio, per cui, periodi di non pioggia e
di alte temperature, determinano condizioni di estrema
pericolosita’. E quando in luglio ed agosto ad
altitudini comprese sino ai 700 m.s.l.m. la vegetazione
erbacea e secca, il potenziale combustibile aumenta
considerevolmente; viceversa, in pieno rigoglio
vegetativo, I'innesco del fuoco e’ difficile.
Non
vi e’ dubbio che la causa prima degli incendi boschivi
vada ricercata essenzialmente nell'alto grado di
depauperamento e di forte spopolamento delle zone
dell'alta collina e della montagna. Un simile evento ha
determinato nel tempo I'abbandono di tutte quelle pratiche
agronomiche e selvicolturali che di contro in passato
venivano effettuate nelle campagne e nei boschi, con il
risultato di rendere il bosco meno soggetto nei confronti
del fuoco.
I
diradamenti, le ripuliture, il pascolo disciplinato,
eventuali colture ed in alcuni casi anche il fuoco
controllato, facevano si che il sottobosco non fornisse
esca e nel contempo, la presenza attiva dell'agricoltore e
del pastore era garanzia e sicurezza per un rapido
intervento anche qualora I'incendio scoppiava.
Cosi,
anche quando gli agricoltori, involontariamente potevano
essere causa dell'incendio, essi stessi provvedevano a
spegnerlo direttamente; cio’ era possibile grazie alla
cospicua presenza demografica nelle zone di campagna, oggi
di contro, fortemente diminuita ed invecchiata.
La
situazione e’ ora cambiata, tanto che le operazioni
selvicolturali tradizionali sono molto trascurate; e
pratiche agronomiche e pastorali, nelle quali si fa uso
anche del fuoco, oggi assumono, per i boschi limitrofi ai
campi ed ai pascoli, un pericolo costante, poiché I'esodo
da tali zone, in particolare quello giovanile, e’ stato
massiccio. Ma, se questa e’ la ragione prima di certi
tipi d'incendio, non diverse sono le considerazioni da
fare per quanto concerne I'incendio boschivo determinato
dalla presenza di altri potenziali utenti.
Anche
tali casi riguardano I'uso del territorio, cosi carente di
strutture e di servizi atti ad assicurarne il
mantenimento, dal punto di vista fisico ed economico, in
funzione dell'uso e non dell'abuso piu’ intenso.
Una
correlazione interessante e’ quella degli incendi
boschivi con la circolazione veicolare. Infatti si vede
che ad un progressivo aumento degli autoveicoli circolanti
e dello sviluppo viario, aumentano in progressione gli
incendi boschivi. E dal rilevamento dei punti d'innesco
del fuoco si evince come moltissimi incendi abbiano inizio
dal bordo di strade ed autostrade.
Recentemente
da parte del Servizio Antincendi del Corpo Forestale dello
Stato e’ stato iniziato uno studio di tale tipo, che ha
portato a definire il ventaglio di motivazioni di seguito
descritto:
Causa
|
Nuove
forme di classificazione degli eventi
|
Naturale
|
Cause
dipendenti da situazioni naturali
|
|
Incendi
causati da fulmini o eruzioni vulcaniche
|
Accidentale
|
Cause
non dipendenti da cause naturali o
dall'azione antropica
|
|
Incendi
causati da scintille delle ruote dei treni
|
|
Altro
eventuale
|
Colpose
|
Cause
dipendenti da imprudenza, negligenza ed
imperizia
|
|
Incendi causati da mozziconi di
sigarette o fiammiferi:
|
|
lungo le reti viarie
|
|
in aree di campagna
|
|
in aree boschive
|
|
lungo le linee ferroviarie
|
|
Incendi causati da mancato controllo
o mancata bonifica dei fuochi accesi:
|
|
da
parte di gitanti e campeggiatori
|
|
da
parte di allevatori o agricoltori per la
ripulitura di coltivi o altro
|
|
per
eliminare i residui provenienti dalla
ripulitura di siepi o alberi
|
|
per
eliminare i residui provenienti da
lavorazioni forestali
|
|
Incendi
causati da irregolare abbruciamento di
stoppie
|
|
Incendi
causati da abbruciamento autorizzato di
stoppie
|
|
Incendi
causati da fuochi accesi per gioco da
ragazzi
|
|
Incendi
causati da fuochi d'artificio
|
|
Incendi
causati da lanci di petardi o razzi,
brillamento di mine o esplosivi
|
|
Incendi
causati dall'uso di apparecchi a motore, a
fiamma, elettrici o meccanici
|
|
Incendi
causati da manovre militari o esercitazioni
di tiro
|
|
Incendi
causati dalla ripulitura con il fuoco di
scarpate stradali o ferroviarie
|
|
Incendi
causati a seguito di una irregolare gestione
delle discariche
|
|
Incendi
causati da cattiva manutenzione di
elettrodotti o dalla rottura e caduta di
conduttori
|
|
Incendi
causati da cause colpose non ben definite
|
Dolose
|
Cause
in cui c'è dolo
|
|
Incendi
causati da apertura o rinnovazione del
pascolo a mezzo del fuoco
|
|
Incendi
causati dalla volontà di ripulire con il
fuoco
|
|
Incendi
causati da conflitti o vendette tra
proprietari
|
|
Incendi
causati da vendette o ritorsioni nei
confronti della pubblica amministrazione
|
|
Incendi
causati da
insoddisfazioni, dissenso sociale,
turbe psicologico comportamentali
|
|
Incendi
causati con l'intento di guadagnare dalla
scomparsa della vegetazione:
|
|
ai
fini di coltivazione agricola o ai fini di
speculazione edilizia
|
|
Incendi
causati con l'intento di guadagnare o
comunque avere vantaggi dalla attivazione
degli stessi incendi
|
|
Incendi
causati da proteste contro l'attivazione di
aree protette o la loro gestione
|
|
Incendi
causati da
questioni occupazionali connesse a
cantieri forestali
|
|
Incendi
causati con l'intento di distruggere
opere forestali non ben eseguite
|
|
Incendi
causati per gioco o divertimento
|
|
Incendi
causati con l'intento di deprezzare aree
turistiche
|
|
Incendi
causati con l'intento di essere inclusi in
squadre antincendio
|
|
Incendi
causati da fatti riconducibili a questioni
di caccia e bracconaggio
|
|
Incendi
causati da fatti riconducibili a questioni
di contrapposizioni politiche
|
|
Incendi
causati da fatti riconducibili alla raccolta
di prodotti conseguiti al passaggio del
fuoco
|
|
Incendi
causati da fattori di criminalità
organizzate
|
|
Incendi
causati da atti
terroristici
|
|
Incendi
determinate da cause dolose non ben definite
|
Dubbie
|
|
|
Incendi
dubbi originatisi lungo le strade di
qualsiasi tipo
|
|
Incendi
dubbi originatisi lungo le linee ferroviarie
|
|
|
|
La
prevenzione
Qualsiasi
strategia di prevenzione e lotta al fuoco, per quanto
valida nei suoi principi ispiratori, e’ destinata a
fallire se non sostenuta dalla partecipazione della gente,
sia in termini di convincimenti che di azioni materiali.
Di
qui la necessita' di indicare alcuni orientamenti volti ad
integrare il piano organizzativo anticendio, soprattutto
quando lo studio delle cause del fenomeno induce a
ritenere che il comportamento dell'uomo, doloso o colposo
che sia (83,5%), e’ all'origine del diffondersi
degli incendi boschivi e della distruzione dei delicati
equilibri ambientali.
Valgono,
pertanto, le seguenti considerazioni:
-
La salvaguardia e la tutela dei boschi sono oggi
strettamente connesse al grado di civilta’ degli uomini,
alla loro cultura e sensibilita’.
Si rilevano, infatti, insufficienti i divieti e le
sanzioni, i sistemi di lotta tecnologicamente avanzati, o
altre iniziative adottate, in presenza di una coscienza
sociale poco attenta alle esigenze dell'ambiente.
-
La difesa del bosco e degli alberi, e’ ormai quasi
esclusivamente connessa alla qualita’ dei rapporti che
I'uomo e’ in grado di stabilire con I'ambiente. Al
riguardo, I'opera di sensibilizzazione delle popolazioni e
di informazione dei cittadini, anche con il coinvolgimento
dei mass media, non sara’ mai pienamente efficace se non
mira a realizzare una cultura della tutela del patrimonio
forestale inteso come bene imprescindibile che appartiene
alla stessa collettivita’.
É necessario, pertanto, dare opportuno impulso a tutte
quelle azioni di carattere informativo e formativo che
concorrono alla crescita di una cultura dell'ambiente e
del bosco, promuovendo la consapevolezza che uomini e
alberi appartengono al medesimo contesto naturale.
-
La disattenzione verso tale ultimo interesse e valore (il
bosco ha oggi un valore piu’ pubblico che privato,
piu’ generale che locale, piu’ culturale che
materiale, piu’ ecologico che economico) spesso
addebitabile all'incuria, alla scarsa attenzione ed
educazione, alla superficiale conoscenza del bosco e del
suo significato ambientale, in non rari casi nasconde mire
speculative che andrebbero, sempre e ovunque, contrastate,
tenuto conto del divieto di cui all'art. 9 della legge 1
Marzo 1975, n. 47 e di analoghe disposizioni regionali in
materia.
La predetta legge vieta I'insediamento di
costruzioni di qualsiasi tipo nelle zone boscate distrutte
o danneggiate dal fuoco, impedendo, altresi’, che tali
zone assumano una destinazione diversa da quella avuta
prima dell'incendio.
La tutela giuridica e’ stata in seguito integrata
dalla Legge Galasso, n. 431 dell' 8 Agosto 1985, che
sottopone al vincolo paesaggistico i terreni boscati
percorsi dalle fiamme.
-
I materiali di risulta dall'agricoltura o della ripulitura
dei boschi, le paglie, un tempo risorse da utilizzare
negli allevamenti zootecnici, oggi sono considerati solo
uno scarto da distruggere con I'incendio.
Da questi fuochi disseminati nelle campagne si origina un
consistente numero di incendi, cosiddetti
"involontari", riconducibili, alla stregua della
bruciatura delle stoppie, soprattutto nell'Italia
meridionale, alla medesima preoccupante tendenza al
disinteresse e alla disattenzione per le risorse naturali.
Una piu’ assidua vigilanza sull'osservanza delle norme,
statali e regionali, che vietano tali operazioni nei
periodi di massimo rischio per gli incendi, sicuramente
circoscriverebbe la proporzione del fenomeno.
-
Oggi si e’ promossa I'immagine del bosco come elemento
del paesaggio e richiamo turistico, provocando I'effetto
di un aumento della mobilita’ di massa e della presenza
umana all'interno dei complessi boscati.
Una presenza, spesso, che si traduce in azioni
devastatrici ed inquinanti, mediante comportamenti
irresponsabili, come I'accendere fuochi ed abbandonare
rifiuti nei boschi; una presenza, molte volte, poco
consapevole del valore delle risorse naturali di cui
beneficia e non in grado di capire il significato e I'importanza
del ruolo che esse svolgono nell'ambito territoriale,
ne’ il livello di produttivita’ che tali risorse
raggiungono sia in termini di biomassa che di servizi
forniti alla societa’.
-
L'analisi dell'incidenza percentuale degli incendi sul
tipo di proprieta’ e sul tipo di bosco bruciato
evidenzia come le superfici colpite da maggiori
aggressioni siano quelle in cui coesistono la proprieta’
privata e la presenza del ceduo, tipo di bosco piu’
frequentemente destinato all'abbandono.
Se a queste informazioni si aggiunge la considerazione che
quasi il 30% degli incendi si verifica nelle aree
di collina interna e circa il 34% in quelle di
montagna interna, e possibile argomentare che la
ricorrente frequenza degli incendi va correlata anche al
complesso dei problemi che ostacolano il corretto recupero
delle stesse aree.
I fattori che rendono un bosco vulnerabile al fuoco non
sono diversi da quelli che concorrono a determinare la
marginalita’ economica e sociale del contesto
territoriale del quale esso fa parte. II bosco, infatti,
si configura sempre piu’ come sito destinato ad essere
toccato dalla stessa pericolosa fragilita’ ambientale
del territorio che lo comprende.
-
Lo studio analitico del fenomeno evidenzia che molti
incendi si verificano lungo le ferrovie, strade ed
autostrade, a partire dalle scarpate e dalle cunette
spesso interessate da vegetazione facilmente infiammabile,
oppure lungo le piste e i sentieri che si addentrano nei
boschi.
Questi fuochi possono essere prevenuti sia con azioni
tendenti a rendere piu’ consapevole e responsabile il
comportamento dell'uomo, che con interventi di vigilanza
delle Amministrazioni preposte.
-
Per la prevenzione degli incendi volontari, che spesso
assumono la forma dell'atto vandalico o del ricatto alle
istituzioni, e opportuno attuare tutte le misure tendenti
a ridurre le tensioni sociali che potrebbero degenerare
nell'uso del fuoco.
-
Oggi gli interventi contro il fuoco sono affidati a
personale altamente addestrato e all'impiego di mezzi
terrestri ed aerei.
Da scoraggiare e’ la morbosa curiosita’ con la quale
di solito la gente assiste passivamente all'incendio,
quasi che I'incendio stesso costituisca uno spettacolo.
Seppure non si puo’ nascondere che I'incendio susciti
emozioni spettacolari, e’ pur vero che si tratta di un
quadro desolante nel quale si consumano una parte della
natura, della nostra storia, della nostra cultura e si
distrugge un patrimonio naturale difficilmente
ricostituibile nella sua originaria complessita’
ecologica.
E’ indispensabile dunque che nel corso di un incendio
tutti si adoperino a collaborare con i forestali e con
quanti sono preposti a compiti di spegnimento, astenendosi
da ogni intralcio o disturbo.
-
Chiunque scopra un incendio che ha attaccato o
minaccia di attaccare un bosco e’ tenuto a dare I'allarme
perche’ possa essere immediatamente avviata I'opera di
spegnimento.
In
tutte le Regioni sono diffusi i numeri telefonici degli
Uffici Forestali.
In
mancanza di questi, si puo’ chiamare il NUMERO NAZIONALE
( 1515 ) che mette in contatto con la Centrale Operativa del Corpo
Forestale dello Stato.
Programmazione
della lotta agli incendi boschivi
La dislocazione dei mezzi terrestri ed aerei per la
migliore difesa del boschi dal fuoco viene fatta in
funzione della differente vulnerabilita’ delle aree
boscate.
In
questa sede si e’ voluto sintetizzare quanto
concretamente fatto nella scorsa campagna antincendio
assieme al Dipartimento della Protezione Civile circa: I'apertura
delle basi operative; gli elementi di valutazione per la
richiesta tempestiva di intervento aereo; le procedure per
I'impiego dei mezzi aerei.
Nelle
cartine che seguono sono riportate le superfici ricoperte
da boschi e le zone a rischio d'incendio valutate
diversamente a seconda del periodo estivo o di fine
inverno.
Tale
ultima diversificazione e' particolarmente importante
perché si e’ visto ed analizzato come esistano due
situazioni di particolare propensione al fuoco, in
relazione ai fattori climatici.
II
clima e l’andamento stagionale giocano un ruolo
fondamentale nel predisporre una situazione di favore allo
scoppio dell'incendio, per cui, periodi di non pioggia e
di alte temperature, determinano condizioni di estrema
pericolosita’. E quando in luglio ed agosto ad
altitudini comprese sino ai 700 metri s.l.m. la
vegetazione erbacea e’ secca, il potenziale combustibile
aumenta considerevolmente;
viceversa,
in pieno rigoglio vegetativo, l’innesco del fuoco e’
difficile.
Similare
situazione di pericolosità, sia pur inferiore, si ha a
fine inverno, generalmente nei mesi di febbraio - marzo,
quando la vegetazione erbacea e’ stata seccata dal gelo.
Tali situazioni le ritroviamo soprattutto nella zona
prealpina sino agli 800 metri ed anche in quelle
appenniniche, a quote superiori.
Tale
rappresentazione cartografica e’ particolarmente utile
per la dislocazione dei velivoli utilizzati nella lotta al
fuoco.
Le
misure adottate nella lotta agli incendi boschivi
L'emergenza
incendi verificatasi negli ultimi anni ha posto la
necessita’ di adottare specifiche misure di salvaguardia
degli ambienti naturali dal fuoco.
Si
tratta di provvedimenti di carattere preventivo e di
potenziamento dei sistemi di allarme e difesa che
costituiscono il proseguimento di una strategia di
miglioramento dell'efficienza delle strutture preposte
alla prevenzione e lotta degli incendi boschivi, gia’ da
tempo perseguita dal Corpo Forestale dello Stato.
Gli
Impianti di Monitoraggio
Gli
impianti di teleavvistamento realizzati dallo Stato, dalle
Regioni o dalle Amministrazioni locali, sono in continuo
sviluppo.
I
primi impianti sono stati realizzati dall'ex Ministero
dell'Agricoltura e delle Foreste: dal 1986 e’ in
funzione presso il Centro Operativo Antincendi Boschivo di
Sabaudia un impianto di telecontrollo forestale operante
nel Parco Nazionale del Circeo, realizzato dalla Faenzi
Giancarlo & C. di Grosseto.
Si
tratta di un sistema ottico articolato in postazioni
periferiche e in una sala operativa di comando e controllo
che garantisce un servizio continuo nelle 24 ore.
Dal
1989 e’ in funzione nell'Isola di Caprera un sistema
automatico di telerilevameto dei focolai di incendio
operante nell'infrarosso e nel visibile, denominato
B.S.D.S. e realizzato dalla Teletron di Cagliari.
A
Vallo della Lucania, in Campania, e’ stato
sperimentato nello stesso anno il sistema con il sensore
SRI-10 della Selenia per I'avvistamento e la gestione
degli incendi boschivi.
I
sistemi organici di monitoraggio elettronico sono
concepiti per essere utilizzati in una rete telematica
modulare e gerarchica, basata sull'organizzazione
operativa del CFS, che partendo dai punti periferici di
avvistamento (PPA) e passando per i Centri Operativi
Locali e Provinciali (COL e COP), arriva fino ai Centri di
Controllo Regionale (COR), in cui e’ prevista la
interfaccia del sistema con la Protezione Civile.
I
punti di avvistamento comprendono un sensore
all'infrarosso, una unita’ di telerilevamento, una
stazione automatica per la rilevazione dei dati
meteorologici, apparecchiature hardware e software per lo
scambio delle informazioni con i Centri Operativi Locali
ed un sistema di controllo e diagnostica.
L'art.
30-bis della legge 28.2.1990, n. 38 e il decreto legge n.
142/91, convertito con la legge 195 del 3.7.1991, hanno
concesso contributi per la realizzazione degli impianti di
monitoraggio alle regioni Liguria, Sardegna, Sicilia,
Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Puglia e Calabria.
La
normativa sopra citata prevede che i sistemi automatici di
monitoraggio, comando e controllo, abbiano caratteristiche
tecniche conformi a tipologie sperimentate e collaudate ed
assicurino la piena integrazione con il sistema
satellitare ARGO, che e’ la prima rete di
telecomunicazioni via satellite, non militare, impiegata
per scopi di protezione civile e di controllo del
territorio.
I
sistemi di rilevamento degli incendi, basati sul sensore
all'infrarosso (SRI-10) e sul modello tridimensionale
delle telecamere operanti nel visibile e nell'infrarosso
(sistema B.S.D.S.) si stanno realizzando nelle regioni
interessate.
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