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Disturbi dell'Umore

 

 

 

 

La sezione Disturbi dell'Umore comprende i disturbi che hanno come caratteristica predominante un'alterazione dell'umore

 

I Disturbi dell'Umore sono suddivisi in

  1. Disturbi Depressivi ("depressione unipolare"),
  2. Disturbi Bipolari
  3. Disturbi basati sull'eziologia - Disturbo dell'Umore Dovuto ad una Condizione Medica Generale e Disturbo dell'Umore Indotto da Sostanze.

 

  

 

Episodio Depressivo Maggiore

 

La caratteristica essenziale di un Episodio Depressivo Maggiore è un periodo di almeno 2 settimane durante il quale è presente depressione dell'umore o perdita di interesse o di piacere per quasi tutte le attività.

L'individuo deve anche presentare almeno altri quattro sintomi di una lista che includa alterazioni dell'appetito o del peso, del sonno e dell'attività psicomotoria; ridotta energia; sentimenti di svalutazione o di colpa; difficoltà a pensare, concentrarsi o prendere decisioni; oppure ricorrenti pensieri di morte o ideazione suicidaria, pianificazione o tentativi di suicidio.

L'episodio deve essere accompagnato da disagio o menomazione sociale, lavorativa, o di altre aree importanti del funzionamento, clinicamente significativi.

 

  • L'umore in un Episodio Depressivo Maggiore viene spesso descritto dall'individuo come depresso, triste, senza speranza, scoraggiato o "giù di corda" .
  • Alcuni individui enfatizzano lamentele somatiche (per es., algie e dolori) piuttosto che riferire sentimenti di tristezza.
  • Molti soggetti riferiscono o dimostrano un aumento dell'irritabilità
  • La perdita di interesse o di piacere è quasi sempre presente.
  • I familiari spesso notano il ritiro sociale o il rifiuto di occupazioni piacevoli.
  • In alcuni individui si riducono significativamente i livelli precedenti di interesse o di desiderio sessuale.
  • L'appetito è di solito ridotto, e molti individui sentono di doversi sforzare di mangiare. L'insonnia è il disturbo del sonno più comunemente associato con l'Episodio Depressivo Maggiore.
  • Le alterazioni psicomotorie includono agitazione oppure rallentamento
  • Sono comuni riduzione dell'energia, astenia, faticabilità .
  • Il senso di svalutazione o di colpa associato ad un Episodio Depressivo Maggiore può includere valutazioni negative irrealistiche del proprio valore, o preoccupazioni di colpa, o ruminazioni su piccoli errori passati.
  • Il senso di svalutazione o di colpa può assumere proporzioni deliranti (per es., un individuo convinto di essere personalmente responsabile della povertà nel mondo).
  • Molti individui riferiscono una compromissione della capacità di pensare, concentrarsi o prendere decisioni.
  • Negli anziani con un Episodio Depressivo Maggiore, i disturbi della memoria possono rappresentare la lamentela principale, e possono essere erroneamente interpretati come segni iniziali di demenza ("pseudodemenza").
  • Possono essere presenti frequentemente pensieri di morte, ideazione suicidaria, o tentativi di suicidio.

 

Il grado di compromissione associato con un Episodio Depressivo Maggiore varia, ma, anche nei casi lievi, deve essere presente disagio clinicamente significativo o qualche interferenza nell'ambito sociale, lavorativo, o in altre importanti aree del funzionamento.

 

 

Per definizione, un Episodio Depressivo Maggiore non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una droga, agli effetti collaterali di farmaci o trattamenti (per es., steroidi), o all'esposizione a una tossina. Analogamente l'episodio non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una condizione medica generale (per es., ipotiroidismo). Inoltre, se i sintomi esordiscono nei due mesi successivi alla perdita di una persona cara e non persistono oltre questi due mesi, sono generalmente considerati effetto del Lutto, a meno che siano associati con una marcata compromissione funzionale o includano pensieri di svalutazione, ideazione suicidaria, sintomi psicotici o rallentamento psicomotorio.

 

 

Manifestazioni e disturbi associati

 

Gli individui con un Episodio Depressivo Maggiore presentano frequentemente facilità al pianto, irritabilità, tendenza a rimuginare, ruminazione ossessiva, ansia, fobie, preoccupazione eccessiva per la salute fisica e lamentele di dolori (per es., cefalee o dolori articolari, addominali o altri).

Durante un Episodio Depressivo Maggiore alcuni individui hanno Attacchi di Panico con andamento tale da soddisfare i criteri per il Disturbo di Panico.

Alcuni individui riferiscono difficoltà nelle relazioni strette, rapporti sociali meno soddisfacenti, o difficoltà nel funzionamento sessuale.

La conseguenza più grave dell'Episodio Depressivo Maggiore è il tentativo di suicidio o il suicidio.

Gli Episodi Depressivi Maggiori spesso seguono eventi stressanti psicosociali (per es., morte di una persona amata, separazione dal coniuge, divorzio).

La nascita di un figlio può far precipitare un Episodio Depressivo Maggiore, in tal caso si annota la specificazione Ad Esordio nel Postpartum .

 

 

 

I dati polisonnigrafici più frequentemente associati includono 1) disturbi della continuità del sonno, come prolungamento della latenza del sonno, aumento dei risvegli intermittenti, e risveglio precoce al mattino; 2) riduzione degli stadi 3 e 4 NREM di sonno (sonno a onde lente), con uno spostamento dell'attività ad onde lente dal primo periodo NREM; 3) ridotta latenza REM (movimenti rapidi oculari) (durata ridotta del primo periodo NREM); 4) aumento dell'attività fasica REM (il numero dei movimenti oculari effettivi durante il REM), e 5) aumento della durata del sonno REM nella prima parte della notte. Sembra che queste anormalità del sonno possano talvolta persistere dopo la remissione clinica, o possano precedere l'esordio dell'Episodio Depressivo Maggiore iniziale.

 

Alcuni sintomi come le lamentele somatiche, l'irritabilità e il ritiro sociale sono particolarmente comuni nei bambini, mentre il rallentamento psicomotorio, l'ipersonnia e i deliri sono meno comuni in età prepuberale che nell'adolescenza ed età adulta. Nei bambini prepuberi gli Episodi Depressivi Maggiori si presentano più frequentemente accompagnati da altri disturbi mentali (specialmente Disturbi con Comportamento Dirompente, Disturbi da Deficit di Attenzione, Disturbi d'Ansia), piuttosto che isolati. Negli adolescenti, gli episodi depressivi maggiori sono frequentemente associati con i Disturbi con Comportamento Dirompente, Disturbi da Deficit di Attenzione, Disturbi d'Ansia, Disturbi Correlati a Sostanze, e Disturbi dell'Alimentazione.

Negli adulti più anziani possono essere particolarmente evidenti i sintomi cognitivi (per es., disorientamento, perdita della memoria e distraibilità).

 

Una proporzione significativa di donne riferisce un peggioramento dei sintomi di un Episodio Depressivo Maggiore alcuni giorni prima dell'inizio delle mestruazioni. Gli studi indicano che gli episodi depressivi sono presenti con una frequenza doppia nelle donne rispetto agli uomini.

 

Decorso

 

I sintomi di un Episodio Depressivo Maggiore si sviluppano generalmente nel corso di giorni o settimane.

La durata dell'Episodio Depressivo Maggiore è variabile.

 

Diagnosi differenziale

 

Un Episodio Depressivo Maggiore deve essere distinto da un Disturbo dell'Umore dovuto ad una Condizione Medica Generale.

Un Disturbo dell'Umore Indotto da Sostanze si distingue da un Episodio Depressivo Maggiore sulla base del giudizio che una sostanza.

Nelle persone anziane è spesso difficile determinare se i sintomi cognitivi (per es., disorientamento, apatia, difficoltà a concentrarsi, perdita della memoria) siano causati più da una demenza o da un Episodio Depressivo Maggiore.

Vi possono essere difficoltà a distinguere gli Episodi Depressivi Maggiori con un umore irritabile prevalente dagli Episodi Maniacali con umore irritabile o dagli Episodi Misti.

Un Episodio Depressivo Maggiore che si presenta in risposta ad un evento stressante psicosociale si distingue da un Disturbo dell'Adattamento Con Umore Depresso per il fatto che nel Disturbo dell'Adattamento non vengono soddisfatti i criteri completi per l'Episodio Depressivo Maggiore.

 

 

 

Disturbo Depressivo Maggiore

 

Manifestazioni e disturbi associati

 

  1. Il Disturbo Depressivo Maggiore è associato con una elevata mortalità.
  2. Il Disturbo Depressivo Maggiore può essere preceduto da un Disturbo Distimico (10% nei campioni epidemiologici, e 15%-25% nei campioni clinici).
  3. Il Disturbo Depressivo Maggiore può essere associato con condizioni mediche generali croniche.

 

 

 

Prevalenza

 

Il rischio nel corso della vita per il Disturbo Depressivo Maggiore in campioni di comunità varia dal 10% al 25% per le donne, e dal 5% al 12% per gli uomini

 

Decorso

 

Il Disturbo Depressivo Maggiore può esordire ad ogni età, con un'età media di esordio intorno ai 25 anni.

Il decorso del Disturbo Depressivo Maggiore, Ricorrente è variabile.

Approssimativamente il 50%-60% degli individui con Disturbo Depressivo Maggiore, Episodio Singolo, può avere un secondo episodio. Gli individui che hanno avuto due episodi hanno il 70% di probabilità di averne un terzo, e gli individui che hanno avuto tre episodi hanno il 90% di probabilità di averne un quarto.

Circa il 5%-10% degli individui con Disturbo Depressivo Maggiore, Episodio Singolo, sviluppano in seguito un Episodio Maniacale (sviluppano il Disturbo Bipolare I).

 

 

 

Gli Episodi Depressivi Maggiori possono risolversi completamente (in circa due terzi dei casi), o solo parzialmente o non risolversi (in circa un terzo dei casi).

 

Gli studi naturalistici di follow-up hanno suggerito che, dopo un anno dalla diagnosi di Episodio Depressivo Maggiore, il 40% degli individui continua a presentare sintomi sufficientemente gravi da soddisfare i criteri per un Episodio Depressivo Maggiore franco, il 20% circa continua a presentare sintomi che non soddisfano più i criteri completi per l'Episodio Depressivo Maggiore (Disturbo Depressivo Maggiore, In Remissione Parziale), e il 40% non ha un Disturbo dell'Umore. La gravità dell'Episodio Depressivo Maggiore iniziale sembra predirne la persistenza. Anche le condizioni mediche generali croniche rappresentano un fattore di rischio per episodi più persistenti.

 

 

 

Gli Episodi del Disturbo Depressivo Maggiore spesso seguono un grave evento psicosociale stressante, come la morte di una persona cara o il divorzio.

 

È difficile predire se il primo episodio di un Disturbo Depressivo Maggiore in una persona giovane evolverà verso un Disturbo Bipolare.

 

 

 

depressione cronica:

 

modalità evolutive:

 

  1. depressione maggiore cronica
  2. distimia
  3. depressione doppia

 

 

concetto di guarigione dalla depressione

 

depressione resistente: mancata risposta al trattamento con due antidepressivi di classe diversa, dati in successione, a dosaggi sufficienti, per tempi adeguati, con una continua compliance da parte del paziente.

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30 % dei pazienti depressi non risponde ad un adeguato trial terapeutico.

 

 

Disturbo distimico:

  1. depressione nevrotica
  2. personalità depressiva
  3. depressione cronica minore

 

 

F34.1 Disturbo Distimico [300.4]

 

Caratteristiche diagnostiche

 

La caratteristica essenziale del Disturbo Distimico è un umore cronicamente depresso, presente per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno per almeno 2 anni.

 Durante i periodi di umore depresso, sono presenti almeno due dei seguenti sintomi addizionali: iporessia o iperfagia, insonnia o ipersonnia, ridotta energia o affaticabilità, bassa autostima, scarsa capacità di concentrazione o difficoltà nel prendere decisioni e sentimenti di disperazione.

Gli individui possono riferire la presenza rilevante di riduzione degli interessi e di autocritica, spesso si vedono come non interessanti o incapaci.

 

Manifestazioni e disturbi associati

 

Le manifestazioni associate per il Disturbo Distimico sono simili a quelle per l'Episodio Depressivo Maggiore. Molti studi suggeriscono che i sintomi più comunemente incontrati nel Disturbo Distimico possono essere sentimenti di inadeguatezza; perdita generalizzata di interesse o di piacere; ritiro sociale; sentimenti di colpa o ruminazioni sul passato; sentimenti soggettivi di irritabilità o rabbia eccessiva; e riduzione di attività, efficienza o produttività. Negli individui con Disturbo Distimico i sintomi vegetativi (per es., variazioni di sonno, appetito, peso e sintomi psicomotori) sembrano essere meno comuni che negli individui con Episodio Depressivo Maggiore.

Il Disturbo Distimico può essere associato con i Disturbi di Personalità Borderline, Istrionico, Narcisistico, Evitante e Dipendente.

 

Prevalenza

 

La prevalenza nel corso della vita del Disturbo Distimico (con o senza Disturbo Depressivo Maggiore sovrapposto) è approssimativamente del 6%. La prevalenza in un dato momento del Disturbo Distimico è approssimativamente del 3%.

 

Decorso

 

Il Disturbo Distimico ha spesso un esordio precoce e insidioso (per es., nella fanciullezza, adolescenza, o prima età adulta), ed un decorso cronico.

 

Diagnosi differenziale

 

La diagnosi differenziale tra Disturbo Distimico e Disturbo Depressivo Maggiore è particolarmente difficile, poiché i due disturbi condividono sintomi simili, e le differenze in esordio, durata, persistenza e gravità non sono facilmente valutabili retrospettivamente.

I sintomi depressivi possono essere una manifestazione associata comune dei Disturbi Psicotici cronici (per es., Disturbo Schizoaffettivo, Schizofrenia, Disturbo Delirante). Non si pone diagnosi separata di Disturbo Distimico se i sintomi sono presenti soltanto durante il decorso di un Disturbo Psicotico (incluse le fasi residue).

Il Disturbo Distimico deve essere distinto da un Disturbo dell'Umore Dovuto ad una Condizione Medica Generale.

Spesso è evidente un coesistente disturbo di personalità. Quando le manifestazioni dell'individuo soddisfano i criteri sia per il Disturbo Distimico che per un Disturbo di Personalità, si pongono entrambe le diagnosi

 

 

depressione doppia:    sulla depressione cronica si inseriscono episodi depressivi maggiori

caratterizzata da maggiori ricadute, minore durata degli episodi, maggiori rischi suicidari

 

 

 

Scarsa compliance (il 50% dei pazienti non segue correttamente il trattamento):

  • timore della dipendenza dai farmaci
  • rifiuto della terapia farmacologica con particolari convinzioni sulla natura del disturbo
  • rifiuto della terapia perché ritenuta inutile
  • aspettative negative riguardo gli effetti collaterali o presenza di effetti collaterali
  • timore della dipendenza dal medico

 

rimedi:

  • spiegare in modo semplice e comprensibile le ragioni del trattamento, le scelte terapeutiche, gli effetti collaterali
  • evitare atteggiamenti ambigui nei confronti del farmaco

associare un trattamento psicoterapico di tipo cognitivo comportamentale

 

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