I sonetti di Beppe Giannoni:
Siamo lieti di pubblicare una raccolta
di "Sonetti" di Beppe Giannoni, medico psichiatra toscano. I
"Sonetti" riflettono in maniera ironica avvenimenti pubblici
della recente storia italiana.We are glade to publish
a collection of "Sonetti", written by Beppe Giannoni, a tuscan
psychiatrist. The "Sonetti" reflect ironically
public events of recent italian history.
C’è chi vede dappertutto
comunisti.
Povero berlusca che comunisti
stravede
dappertutto e non ricorda
che l’amico
Putin guidava l’orda
del KeGeBe in
certi tempi tristi.
Lì
non scherzava davvero, mai visti
tanti morti, ma
cosa che rimorda
ci sta in quell’anima,
cinica e sorda.
Lui è stato
davvero uno dei tristi
figuri della
storia , anche adesso,
vedi in Cecenia,
dove veri squali
sono i suoi
sbirri, però a quell’ossesso
vanno i baci
sulla bocca senza uguali.
Lui veramente è
sempre lo stesso.
Al berlusca c’è
da fargli gli occhiali.
Contro i talebani
“Vengo anch’io!” “No, tu no.”
“Vengo anch’io.”
“No, tu no!” Così il nostro
presidente
volle mandare in guerra a non far
niente
i nostri armati e far pagare il fio
ai terroristi. Lui si
sente un dio
purtroppo, non ne fa
mistero, e non si pente
se fa le bischerate. La
sua gente
l’applaudisce nello
sventolio
delle bandiere mentre quei nostri
armati
sono in ferie pagate per il mare
perché oramai noi siamo in un
impasse.
Lui si gongola fra gli
esagitati.
Bene si sa che vuole
sempre fare
dei leccaculi il primo
della classe.
Di padre in figlio
Di padre in
figlio sono a tramandarsi
La bestial
voglia di fare la guerra,
i primi nel
quindici, per la terra
detta
irredenta, senza domandarsi
se valesse la pena d’ammazzarsi,
se il perso è più di ciò che si afferra,
se il sopra
è men di quel che si sotterra.
Poi i
discendenti vennero ad armarsi
e far
partire gli altri, quei cialtroni.
Guerra persa
, di cui pur si ricorda
il pianto e
il lutto insieme alle rovine.
Sono sempre quei soliti arruffoni
.
di fascistacci dalla mente lorda,
che d’altrui sangue godon senza fine.
Gratta e vinci.(25/ 8/ 96)
Ne
fa di tutte lo stato per fare
quattrini, anche di osceno; ora è di moda
che imbastisca lotterie e così assoda
in tanti la speranza di arrivare
ad esser ricchi in un
attimo. Un mare
di lotterie ci sommerge e in
tal broda
ci sguazza il "gratta e vinci" il
quale annoda
sempre più coglioni cosicché
appare
essere adesso il gioco
nazionale.
Dappertutto puoi trovare i
biglietti,
ogni istante alla tivù e sul
giornale
c'è la pubblicità. Ma, d'altro canto,
mai come prima da stuoli di abietti
in questi tempi si è grattato tanto.
I savoia, che palle
Finalmente,
dopo tanto ponzare,.
accolti con
pernacchie e ben fischiati,
si son
decisi,i savoia a tornare.
adesso, come
sempre, sciagurati.
Morti
sembravano, disotterati
Da poco,
bolsi, enfiati da sembrare,
come si usa
negli USA mascherati.
Le iene non
vorrebberli mangiare.
Vera razza
di felloni e di ladri
che devono
restar oltre i confini,
per le lor
gesta, ancora figli e madri
Piangono.
Ma quei poveri meschini
Ridono. Il
figlio, se tu ben lo squadri
È la vera
reclame ai cetriolini.
Il Ministro Castelli ed il
processo a Previti
Come ben si
evince il guardasigilli
si sforza di
mandare in prescrizione
quel processo
che getta in apprensione
due compari che
con tanti cavilli
pensano di farla franca ed a strilli
protestano. Ma dice la ragione
che
prescrizione non è assoluzione:
il
farabutto, pur che ci si gingilli
con i
regolamenti, resta tale;
il contrario lo
credono gli illusi
che proprio di
cervello son di fuori.
Per
nostra gran sventura oggi è papale
che
quei ministri con quei brutti musi
aiutano soltanto i malfattori.
ll “berlusca” alla televisione.
Ho visto il
sor “berlusca l’altra sera
dopo che si
era fatto già clonare
ché, se lo
avessero messo in galera,
restava
sempre il clono a governare.
Pover’omo aveva la faccia nera,
invano si dava tanto da fare
a celare
sotto la spessa cera,
come tutti
potevano osservare.
che aveva il giramento di coglioni.
Mi ha fatto grande impressione quel detto,
quell’ “andar fino in fondo” ben compunto.
Viste le bischerate e gli svarioni
detti con palese stile schietto,
il “fondo” lui l’aveva già raggiunto.
Il cavallo di Caligola
“Mi
dia per favore un aiutino”
questo è oramai l’inno nazionale
che
ogni dì dice chi non ha sale
in
zucca e non sa risponder, poverino
alla domanda postagli in quel casino
de’ giochi a quiz che da noi, bene o male,
riempion la ti vu, che è un carnevale
di scemi. Màicche col suo parrucchino
fu,
di tal moda, il grande iniziatore;
ad
onorarlo il Berlusca lo vuol fare
Senatore a vita, ciò che è pur bello
per far rider la gente, quel signore
venuto da di fuori ad incantare.
Berlusca, sei cascato su un’anatra!
( si cambia la rima con
“bello ” per un doveroso riguardo al pudore del lettore, si
prega di trovare quella giusta del volatile generico, al
maschile.)
La guerra di bush
La voleva davvero dichiarare
la guerra al mondo che è vera sventura
volere dimostrar che non paura
tiene in
cuor suo di poter dimostrare
quanto è
vigliacco e di potere fare
quello che
vuole. Senza meno è pura
follia. Sarà
vera lotta dura
contrastarlo. Si sente blaterare,
perché c’è,
in fondo, da ben guadagnare,
ogni giorno
in ti vu quei gran coglioni
di già
pronti ad andare a riparare
quel che è distrutto. Non sanno i soloni
che senza stare tanto ad aspettare
basterebbe
cessar le distuzioni,
La rappresaglia di Clinton
E Clinton disse: "andate a bombardare
i terroristi islamici del mondo!"
lo statista non poteva aspettare,
implicato nel buffo affare immondo
del sesso in cui,
precipitando a fondo,
si era andato da fesso ad
incastrare;
sperava che il grottesco
girotondo
giuridico si dovesse
sgonfiare.
Purtroppo in questo vivere da cani
lui è il gran capo e solo nel sollazzo
possiam girare i fatti americani;
cosa volete, è il solito
ragazzo
che bischerate sparge a piene
mani,
la mente ce l'ha proprio in
punta al cazzo.
Le dimissioni del ministro degli
esteri
Quel tale che
dà il nome al gabinetto
che ci governa
ha dato il benservito
al ministro
Ruggero non pentito
di pensare
idee giuste; di getto
si
è preso quell’incarico a dispetto
della modestia e ha preso partito
di
innovare il dicastero, gestito
a
suo parere in modo poco retto.
Poco male anzi
finalmente
si ha un
governo omogeneo ché adesso
non c’è più, a
ballar quella manfrina,
neanche una persona intelligente.
Si
può ben dire che quel bel consesso
dipiù che un gabinetto è una latrina.
Fassino che ha le tasche piene
di Cofferati
Sembra che
ci si debba contentare
di nuovo
della solita aria fritta,
i cacasenno
sono a blaterare,
mandando
ogni dì, ai media, la dritta
su Cofferati
che seguita a dare
spallate
all’eminenza che sta ritta
come un
monumento a sentenziare
e fare
sempre star la gente zitta.
Se al buon
Fassino vengono i conati
di stomaco e
per tal ragioni tema
perder
l’esame cui sarem chiamati,
bisogna pur
scremar la tanta crema;
se ha le
tasche pien di Cofferati,
purtroppo,
noi l'abbiamo di D'alema
Lo sbarco a San Marco della Veneta Serenissima
Armata
L'otto di maggio del novantasette
una banda di armati è arrivata,
di notte, in piazza San Marco, è
sbarcata
con un blindato e con mosse perfette
ha occupato il campanile; lì
stette
indomita per qualche ora ed
esaltata
gridava proclami finché
levata
di mezzo fu in breve tempo.
Riflette,
è vero, un certo disagio presente
nell'attuale momento; una facezia
comunque rispetto a ciò che la gente
pensa. Tuttavia si può dirlo
in coro
che quei cretini hanno vinto
di Venezia
non il leone ma il bischero
d'oro.
4Dic. 2001 la caduta dell’ultimo
diaframma della
direttissima
Con
che puntualità all’appuntamento
del
mandar giù quell’ultimo diaframma
è
stato il cavalier che i cuori infiamma
col
farsi bello ad ogni buon momento.
La sua presenza fa da monumento
avendo in serbo una innumera gamma
di travestimenti, nuovo di fiamma
portava oggi il cappello come cento
e
cento operai present, con l’aria
di
chi in mano tenga i sacri destini;
un gran mago che quasi mai arranca.
Sembrava uno spettacol d’arte varia.
Potrà senz’altro aver tanti quattrini
ma il senso del ridicolo gli manca.
Minacce e
denunzie
Il berlusca
è incazzato in malo modo
per esser
chiamato “il burattinaio
di palazzo
Chigi” ed un vespaio
vorrebbe
suscitare bello sodo.
In politica
si sa tutto fa brodo.
La calunnia
con l’intento primaio
di legar
Fassino e Prodi a un sol guaio
è ben
montata ad arte, a quanto odo..
La denunzia poi è del tutto infondata.
Quel tale indirizzo è sbagliato assai
perché il
berlusca, anima svagata,
è sempre al mare in villa senza guai.
Lì è sempre gaio con la sua brigata.
A quel palazzo Chigi non c’è mai
Missione in medio-Oriente
Era partito tutto baldanzoso
millantandosi gran capo di stato.
“ghe pensi
mi” partendo avea pensato.,
credendo di
emulare il “vittorioso”
Bush. Voleva scegliere, quel borioso,
da chi
andare. Abu mazel ha scartato
di vederlo
se avesse trascurato
di
incontrare Arafat come, animoso,
aveva stabilito alla partenza.
Visto, in
effetti, il risultato vano,
quel
tentativo è stata la parvenza,
mediatica , un vero colpo di mano,
una scusa che arriva all’indecenza,
per evitare di andare a Milano.
Non se ne può più.
Dice che bisogna stare buoni
dice che
bisogna rispettare
chi governa.
Si dovrebbe parare
il sacco ai
ladri e pure ai mascalzoni
dar loro
mano a fare da lezzoni
che non
vanno in galera o a seguitare
a fare
comodacci propri e non badare
alle leggi,
senza che si ragioni
del loro
operato. Son cose grosse
Non è che si
stia dietro ai trastulli.
Lancian
calunnie, voglion dar percosse
come nel cervellaccio più lor frulli.
E noi stare zitti senza fare mosse.
Noi siamo buoni ma non siamo grulli!
Pazzi da legare
Sempre è il berlusca maestro di lazzi.
In pubblico , con forza, ha giudicato
i magistrati come tutti pazzi.
Un po’ di
vero ha da esser trovato
in quei suo dire: quelli si fan mazzi
come veggi a che a ciascun sia dato
ciò che gi spetta, che ben ordinato
sia il
costume ed oltre più non sguazzi
nella merda come nella nostra era.
Vorrebbero quei tali poter dare
a tutti i delinquenti la galera.
Se volessero ora pulito fare
di chi
delinque da mattina a sera,
sì
sarebbero pazzi da legare.
Poveri americani tanto buoni.
Son tanto
buoni questi americani
che non
posson restare disturbati
dal vedere
stecchiti i lor soldati,
vederli prigionieri di quei cani
cui buttan
bombe, da veri cristiani,
che esigono
che vengano affermati
principi
sani già consolidati
nelle
democrazie dei ben nati.
Bush vuole
che uguale trattamento
venga
adottato pei soldati USA
lo stesso
che lui adotta a Guantamàno
Ha ragione
ché in questo momento,
senza meno,
proprio laggiù egli usa
un
trattamento che può dirsi umano.
A seguito di un processo
Bravo il nostro Previti nel vantarsi
d’essere reo confesso sensa rimorso
di
tasse non pagate nel suo corso
di
malfattore, e poi senza affannarsi
d’essere anche assolto visto gli scarsi
poteri dei giudici nel percorso
del processo che lo vede in concorso
di tanti ladroni che sono apparsi
alla penal ribalta . Se va in porto
la
faccenda, non c’e di che dubbiarci,
con
questa gente tutto va a schifio.
Ci sarà sempre qualche malaccorto
che dirà senza nemmeno pensarci:
“Se non le paga lui, le pagherò io?”.
Scusateci ma siamo antiamericani
(se non ci
scusate non ce n’importa).
Che tutto il
mondo sia antiamericano,
visto quello
che gli USA fanno in guerra,
che ogni
giorno sconquassano la terra
pare a
qualcuno sia poco urbano.
Quel popolo che vuole star in serra
sfruttando
il mondo in modo disumano,
che si
arrabbia se non si dà una mano
ed afferma
che soltanto l’altro erra,
non merita oggigiorno altro presente.
Impedire questo nostro stato
pensando che
sia cosa indecente
è far lo schizzinoso e lo schifato,
ad esempio, è come dire alla gente
di non pulirsi quando si è cacato.
Updated: Sept., 18, 2006
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