Viaggio agli antipodi
dell'umanità
By/Di: Coco La Fungia
Graz (Austria), 20 agosto 2003
Salve a tutti, sono Coco La Fungia di
Carovigno, in brovingia di Bbrindisi. La
mia foto non ve la mando perché ho il
comblesso dell'infermiorità, ma
comungue non vi perdete un'vico seco.
Sapete Carovigno è 'nu bello paese,
c'abbiamo il cashtello, il mare, la
Matonna del Belvedere, e le colline che
si vede Oshtuni, che viene chiamata la
città bianga, e Fasano che invece è la
città sbianca (per via del
riciclaggio....va bè, è piaciuta la
battuta?). Mò, il mio dottore del Cim,
mi ha detto: <<Coco, perchè no' scrivi
quarcosa, che t'aiuta a schiarirti le
idee, scrivi delle poesie, dei
pensierini,
che poi le mettiamo pure sul sito della
"Riabbilitazione" >>(boh, voleva dire
forse di Riabbilitazione Comunista! o
Rifondazione? boh!). Comungue, mò,
quest'idea brillante al mio psichiatra
l'è
venuta il quartodici di agosto, che la
gende va a'r mare, e poi io ero già
stato al mio soggiorno ai laghi Arimini,
sì vicino Otrando, io la mia
riabbilitazione per queshta eshtate
l'avevo già fatta! Mò, questo che vole,
dissi tra me e me. Inzomma, lui ha
condinuato, ha detto che la vita è fatta
di 'sperienze, che se le scriviamo ci
sendiamo meglio, ci passano i cattivi
penzieri e ci congendriamo meglio...
Poi, vedendo che mi mangavano le
idee, se l'è pres'a mmale, e ha detto
che mi dava degli spundi. Ma che
spundi.... degli spuntoni m'ha dato!
Mannagg'a lui, pretende, pretende da
me... e poi mi aumenda il serenase se
sono poco produttivo. Inzomma,
volete sapere qual'è stato lo spundo, il
tema che mi ha dato da svolgere: il
masochismo! Io non sapeva mango
che cosa era! Mi ha fatto leggere un
libbro, che il titolo era 'Lo
strabismo di
venere in pelliccia', mah una shtoria
che lui si faceva menà per condratto
da lei, poi voleva che un greco lo
frustasse perché non era contendo di
come lo mevava lei...Però non g'ho
capito che c'azzeccava lo strabismo...o
forse ricordo male il titolo. Ma quando
cercavo di fare un sundo
dell'argomendo al mio psichiatra, no'
mi riusciva , ché era tutto 'nu
garbuglio. Alla fine il mio dottore mi
ha
detto, teshtuali parole <<Cocò,
ammiro i tuoi sforzi, il tuo percorso
riabbilitativo è a buon pundo, ma
angora un altro po' di buona
volondà>>. E mi ha buttato lì la
proposta: <<Cocò, se vuoi
documendarti su Masoch, ti offro una
opportunità senza precedenti, di
andare a vedere una mostra in Austria
su di lui, una moshtra spettacolare,
dove artisti di tutto il mondo
espongono opere ishpirate al
masochismo!>>.
<<Mò, dottò, >> ho detto io <<mi sa
che shtai un bo' esaltato, ... io andare
fino all'Austria per vedere una moshtra
su nu' pervertito, un debbosciato, uno
che si faceva le pellicce e non le
donne!!! No, dottò, ma shtiamo dando
i nummeri... e poi chi me lo paga il
viaggio...Ah, me lo paga l'usle?E
l'albergo pure? Va bò, fammici
penzà...>>.
E così è iniziato il mio calvario, dodici
ore di viaggio fino a Venezia con
cingue ommini che ci puzzavano i piedi
per tutto il viaggio, a Venezia cambio
di Treno per Vienna. A tarvisio salgono
due che sembravano quelli di
sturmtruppen a chiedere i documendi,
per fortuna zi' Concettina m'aveva
avvisato di rinnovare la carta
d'identità. Io non sò una mazza di
tedesco, però gli austroungarici sono
gendili, si vede che sono un popolo
civile che non ha mai conosciuto la
fame nè i comunisti. E alla fine sono
arrivato alla mostra, in un palazzone
grandissimo. Questo è quello che più
mi ha colpito. Ho scattato qualche
foto... però non la fate vedere alle
creature che sennò si schiattano dalla
paura!
La prima sala della moshtra aveva una
fotografia di un giapponese, un certo
Arachide (mi sembra...)
Inzomma, una geiscia
tutta nuta, tutta legata
come 'nu pezzo di
scamorza, che mostrava al
pubblico quando
il fotografo fosse stronzo a
congiarla a'ccussì!
Poi nella seconda sala, ci stava un'altra foto
di nu' manichino tutto
scrapicciato, rosicato allo mbilico come se c'aveva avuto cento
zoccolone a cena quella sera! Che orrore!
Poi sò passato alla terza sala, dove mi
si so' rivoltate ancora più le budella,
e
ho chiesto della ritirata perché nun ge
la faceva cchiù...
...la
didascalia diceva 'nudo di donna acefala', ma cefalo doveva
essere il fotografo che si divertiva in quel modo!!
Nella quarta sala mi ha colpita quest'altra
'opera d'arte'...
...una
vera scena da bordello!
E poi quest'altra ch non mi ha fatto dormire
per due notti (e giù col roipnolle!)...
...
che mi ha ricordato di quando Mimmo u' mbriache mi ha sfregiato
tutto e mi hanno messo trenda pundi. 'Nu mostro ero!!
Ancora, un'immagina 'har de core'...
Poi, ancora un'altra immagine da copertina
delle "Ore" o di "Caballero"...
E ancora sulla demenza pura quest'altra
immagine...
...mi
ricorda qualcosa di Francesca, la mia ex, che poi s'è fatta
monaca.
Dulcis in tundo, l'ultima sala....
... con
Minnie in versione sadomaso.
Mo', dotto', e con questo pensierino
concludo 'sta letterina...Che mi c'hai
portato qua che mi sendo tutta
un'orticaria 'ndosso. Mo', lo sai che ti
dico? Io mi voglio divertì... all'anime
di Masoch e di chi l'è morto! Io domani
me ne vado a Vienna, al Prater e mi
dondolo un po' sulle montagne russe!
Statte buono, dotto'!
N.B. La mostra "Fantasmi del
desiderio" si è svolta a Graz fino al 24 agosto 2003 al
Landesmuseum.
www.stmk.gv.at/verwaltung/lmj-ng/03/phantom
Two classics from literature, “Venus in Fur” (1869) and
“Psychopathia sexualis” (1886) are directly linked to Graz. The
novel “Venus in Furs” is seen as a prototype for the writings of
Leopold von Sacher-Masoch and his wife Wanda, as well as for
masochistic phantasies in general. Although Sacher-Masoch as a
person has fallen almost into oblivion, his work has gained a
lasting effect. Based upon Sacher-Masoch's novel Richard
Freiherr von Krafft-Ebing, the Grazer physician (1840-1902),
coined the term “masochism” in his medical standard work
“Psychopathia Sexualis” (1886) as the description of a sexual
disposition combining pain and lust. Since then masochism has
become the subject of many analysises and studies in film,
literature, philosophy, music and the fine arts which reflect
this phenomenon in its manifold socio-historical contexts.
On the basis of these facts, a history of sexuality in the arts
has been conceived in the form of an exhibition that follows
Sacher-Masoch's influence from the end of the nineteenth century
till the present. The exhibition should reflect artistic
acceptability, namely how the social, political and
psycho-analytical implications of masochism were received in the
art world: The masochistic body, the profile of the cruel woman,
dominant relationships and masochism as the explicit
thematisation of power in relationships, fetish and ritual as
important elements of setting a masochistic scene and masochism
as a psychologically-defining category of, amongst other things,
femininity. Here, art is based on the visual aspect, more
exactly the visual representation of masochism. The visual
representation does not only mean representation of matters
sexual, but rather the whole complex of punishment and
resistance, controller and victim, immersion and inversion and
lust and harm should be illuminated.
Updated: Sept., 18, 2006
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