RotteAmare
note dell'autore
L’idea.
Nel tentativo di trovare un testo da
mettere in scena, ho cominciato a studiare 3 tra i più noti e importanti testi
di Shakespeare: “Romeo e Giulietta”, “Otello” e “Riccardo III”.
Proprio dallo studio contemporaneo dei
suddetti testi è emerso il “canovaccio” che mi ha portato allo spettacolo:
Dall’amore di Romeo e
Giulietta nasce “tutto”, la gelosia di Otello compromette questo amore
permettendo così all’invidia di Riccardo III di agire indisturbata.
Trovata questa linea guida, con i
componenti della compagnia abbiamo iniziato uno studio su amore, gelosia e
invidia. Studio che mi ha permesso di arrivare alla stesura delle scene.
È infatti dalle improvvisazioni teatrali e
dalle riflessioni successive che ho potuto recuperare molti dei dialoghi
presenti nel testo.
La memoria.
Trattandosi di uno studio sulle emozioni,
era inevitabile riflettere sulla memoria.
È infatti la memoria che permette ai
sentimenti d’amore, di gelosia e di invidia di svilupparsi. Senza memoria,
sarebbero puramente istintivi con nessuna possibilità di maturazione.
Maturazione che va intesa sia in senso
positivo, come nell’amore di una coppia, che in senso negativo, come
nell’invidia, che se lasciata maturare appunto può portare a gravi
conseguenze.
Nello spettacolo la memoria si fa
personaggio. Un personaggio che racconta i miei ricordi legati all’amore, alla
gelosia e all’invidia.
È una sorta di confessione che faccio al
pubblico, è un tentativo di far arrivare la verità, la mia verità. Questo
perché credo che oggi ci sia bisogno di confronti diretti e sinceri che ci
aiutino a trovare nuovi e più solidi punti di riferimento su cui poggiare le
nostre esistenze.
La Memoria è il fulcro dello spettacolo.
Permette di legare le scene tratte dai testi di Shakespeare con le scene
tratte dagli studi fatti con gli attori.
È la Memoria che introduce il pubblico a
quanto sta per accadere ed è la propria memoria che il pubblico deve usare per
capire la trama dello spettacolo.
Infatti, per sottolineare l’importanza
assoluta che ha per l’uomo il fatto di ricordare le cose, ho montato lo
spettacolo al contrario, cioè partendo dalla fine per arrivare all’inizio.
La trama
La trama parla di una compagnia amatoriale
che si riunisce per le prove di un nuovo spettacolo e, dopo un inizio caloroso
fatto di amore e amicizia, comincia a litigare a causa di gelosie interne.
Questi scontri portano i singoli componenti ad arroccarsi sulle proprie idee
senza più essere uniti nello scopo. In questo modo l’invidia del singolo causa
lo sfaldamento del gruppo.
Nello spettacolo questa trama è ribaltata.
Quindi il tema iniziale è l’invidia, a seguire la gelosia e per finire
l’amore.
Per ogni tema affrontato si alternano
scene della compagnia che prova, scene della Memoria e scene tratte dai testi
di Shakespeare.
La scenografia
Questo spettacolo è una sorta di viaggio
fatto tra i sentimenti umani. Per questo è stata costruita una specie di barca
come scenografia.
Perché i sentimenti sono comuni a tutti e
ci rendono tutti parte di un grande equipaggio equamente responsabile della
buona o della cattiva sorte nel viaggio della vita
Strutturalmente, la scenografia è composta
di pali uniti da giunti di ferro. Si presenta come uno scheletro lungo il
quale scorrono le
corde che issano le vele.
A seconda della scena da rappresentare, la
Memoria muove le vele che creano di volta in volta spazi scenografici diversi
Le musiche
Per la quasi totalità, le musiche sono
state prese da colonne sonore di film come “Il Gladiatore”, “Titanic”,
“L’ultimo bacio”, “La passione di Cristo” e altri.
Soprattutto nei piani “shakespeariani”,
dove vengono rappresentati solo alcuni brani tratti dai testi originali, c’era
la necessità di far arrivare il più velocemente possibile al pubblico
l’emotività e l’atmosfera della scena.. Le colonne sonore dei film hanno una
musicalità più facilmente assimilabile di altri brani musicali e per questo si
sono rivelate più adatte allo scopo.
Le immagini
Per arrivare alla costruzione delle scene,
sono state prese , come esempio, molte opere classiche tipo
“La Madonna “
di Canova, “La Pietà” di Michelangelo, le incisioni di Gustave Doré sulla
“Divina commedia” e altre ancora. Questo per rispettare la classicità di
Shakespeare ma soprattutto per sottolineare l’universalità dei temi
affrontati.
I secchi
Se la trama viaggia al contrario,
parallelamente a questa c’è una sottotrama che viaggia in senso corretto.
Amore, gelosia e invidia sono essenze che
appartengono a tutti gli uomini e tutti gli uomini ne subiscono gli influssi.
Influssi che sono a volte positivi e a volte negativi. Nello spettacolo,
questo fatto viene rappresentato con 2 secchi, i quali contengono, uno acqua
pulita e l’altro acqua sporca.
È nella scelta di usare l’una o l’altra
acqua che l’uomo intraprende un percorso positivo o negativo.
I secchi sono una metafora della vita.
Essa non è fatta di cose solo belle e pulite, bisogna accettare l’idea che
prima o poi capita di dover affrontare difficoltà o inciampare in qualche
errore di percorso e sporcarsi. Ciò che permette all’uomo di superare le
difficoltà è il fatto di non rimanere soli, cioè di costruire una coppia e
quindi riconoscere l’importanza dell’altro.
Lo spettacolo inizia con un secchio pieno
d’acqua pulita, l’invidia di Riccardo III sporca quest’acqua, la Memoria offre
la possibilità di scelta introducendo un secondo secchio pieno d’acqua pulita
e Iago decide di usare quella sporca per compromettere l’immagine di Otello.
Chi rimedia a tutto è un compagno che ci aiuta a lavarci dopo esserci
sporcati.
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