San Domenico Savio

Patrono dei Pueri Cantores

(articoli tratti dal Bollettino dei Pueri Cantores - maggio 1989)

La vita

(1842-1857)

 

Nasce a Riva di Chieri il 2 aprile 1842, da una giovane coppia di operai. La sua fanciullezza tranquilla è segnata solo da una prima comunione eccezionalmente precoce e fervente, a 7 anni e da una vera sete di studiare. A 12 anni e mezzo, svolta decisiva: incontra don Bosco e viene da lui a Torino per i suoi studi secondari. Scoprendo allora i veri orizzonti della vita di figlio di Dio, in amicizia con Cristo, si lancia a corpo perduto nell’avventura della santità. Prega, lavora duro, è il più amabile dei compagni, scuote il suo ambiente, in particolare con la Compagnia dell’Immacolata. Ammalato durante l’anno di "umanità", torna nel suo paesetto di Mondonio, e vi muore nella gioia il 9 marzo 1857, a 15 anni.

È stato canonizzato da Pio XII il 12 giugno 1954, nell’anno mariano.

Il cammino che gli altri santi del calendario hanno messo cinquant’anni a percorrere, lui lo ha percorso in due anni e mezzo, a prezzo di una corsa vertiginosa!

 

Il segreto di tale grandezza? Eccolo:

- si è lasciato condurre da un prete, don Bosco;

- si è innamorato di Gesù e Maria;

- si è donato agli altri, generoso e sorridente.

 

 

La festa di S. Domenico Savio è il 6 maggio

Decreto di Pio XII

(8 giugno 1956)

 

 

"Mentre le loro voci argentine modulano i versi sacri, i fanciulli, i cui canti di festa fanno risuonare i Templi cristiani, esercitano un’azione benefica sull’animo dei loro ascoltatori e li innalzano verso le realtà spirituali e celesti. E’ per questo che questa sede apostolica non ha mai mancato di testimoniare un favore grandemente attivo a tali gruppi di cantori, e Noi stessi abbiamo dimostrato un amore particolare ai Pueri Cantores quando, pochi anni fa, essi si spandevano a frotte attorno a Noi nella Basilica di S. Pietro e facevano salire verso la scuola di Michelangelo melodie piene d’incanto. I loro Presidenti, appartenenti a 26 paesi, in un’assemblea che si è tenuta di recente Ci hanno chiesto di istituire loro Patrono Celeste alla presenza di Dio, S. Domenico Savio, che sotto la guida di S. Giovanni Bosco cantava con religioso zelo le lodi divine. A queste preghiere, appoggiate dalla raccomandazione del Nostro Diletto Figlio Maurice Feltin, Cardinale Prete della Santa Chiesa Romana, Arcivescovo di Parigi, Noi abbiamo benevolmente deciso di accondiscendere, Noi che abbiamo promosso agli onori dei Beati e dei Santi questo fanciullo pieno di soavità, dalla purezza profumata di un giglio, degno di essere imitato - secondo la Nostra proposta - da tutta la gioventù. Pertanto, su decreto della Sacra Congregazione dei Riti, Noi, per scienza certa, dopo matura riflessione e in virtù della pienezza del potere apostolico, scegliamo e istituiamo con le presenti Lettere valide per sempre, S. Domenico Savio Confessore, quale patrono celeste alla presenza di Dio dei Pueri Cantores, con tutti gli onori e i privilegi liturgici normalmente attribuiti ai patroni di gruppi o di ordini, nonostante ogni disposizione contraria. Con lo stabilire e l’ordinare quanto sopra abbiamo indicato, Noi decretiamo: le presenti Lettere sono e restano perpetuamente salde, valide ed efficaci; esse ricevono e conservano pieno e intero il loro effetto; forniscono per ora e per più tardi un appoggio senza riserva a coloro che li riguardano o potrebbero riguardare; è così che di ciò bisognerà convenientemente decidere e giudicare; sarà a partire da questo momento, nullo e come non avvenuto in questa materia quanto si presumesse intraprendere in un senso diverso da parte di una qualsiasi persona o autorità, scientemente o inconsciamente".

Dato a Roma, in S. Pietro, sotto l’anello del Pescatore, l’ottavo giorno del mese di giugno, nell’anno 1956, diciottesimo del nostro pontificato.

Per disposizione speciale del Santissimo Padre.

Firmato Gildo Prugnola, Segretario dei Brevi Apostolici.

 

Origini e significato della proclamazione di

San Domenico Savio a Patrono dei Pueri Cantores

(Bollettino Salesiano - Maggio 1956, pag. 163)

 

"Lo scorso anno si tenne a Parigi l’Assemblea Generale dei Presidenti Nazionali dell’Associazione Pueri Cantores. Vi parteciparono i rappresentanti di 26 Federazioni di altrettanti paesi. Il bilancio attivo di questo movimento è senza dubbio rilevante: centotrentamila fanciulli sono organizzati tra i "Petits Chanteurs à la croix de bois". Durante una delle sedute una luce illuminò l’Assemblea e i suoi lavori. Questa luce ha un nome ormai ben noto: San Domenico Savio.

La Federazione Italiana dei Pueri Cantores aveva portato da Roma in dono alla Federazione Internazionale una reliquia del Ragazzo santo, racchiusa in una bellissima rosa in filigrana d’argento dorato, e un quadro del Santo col voto, unanimemente accolto dall’Assemblea, che la S. Sede proclamasse S. Domenico Savio Patrono dei Piccoli Cantori.

Il significato di questo voto e del suo unanime accoglimento è ben chiaro: la Federazione Internazionale e le Presidenze Nazionali dei Pueri Cantores si impegnano a plasmare i piccoli organizzati secondo il fulgido modello presentato dalla Chiesa in San Domenico Savio, il Piccolo Cantore di S. Giovanni Bosco; perché alla santità l’organizzazione tende a portare, per mezzo della musica sacra, schiere di fanciulli, i prediletti del Divino Maestro.

La scelta di Domenico Savio a Patrono dei Pueri Cantores è stata ispirata da un episodio della vita dell’Adolescente Santo, che si legge negli Atti del processo canonico.

Don Giovanni Branda, salesiano della prima ora, assicurava di aver sentito da don Bosco stesso nel 1869 un fatto che mette in luce l’umiltà del santo giovinetto. Si celebrava nel 1855 al Santuario della Consolata una solenne funzione a cui fu invitata la Scuola di Don Bosco per l’esecuzione del canto sacro. Tra i cantori vi era anche Domenico Savio, il quale eseguì un assolo. Dotato di bella voce, vi riuscì perfettamente, tanto che dopo la funzione qualcuno dei presenti gli si avvicinò per complimentarlo. Questa dimostrazione di simpatia causò a Domenico tanto dispiacere che si mise a piangere. Don Bosco chiamatolo a sé, lo invitò a confidargli il motivo del pianto. "Mentre cantavo da solo - rispose Domenico - fui assalito da un sentimento di compiacenza e dovetti lottare per non lasciarmi vincere. Quando pensavo che tutto fosse finito, ecco nuove dimostrazioni di lodi, che rinnovarono in me la tentazione di compiacenza. E questo mi ha fatto piangere per timore di aver perduto il merito del mio canto".

Del resto il piccolo Domenico, se non era proprio quel che si dice un "figlio d’arte", era lì lì: suo padre era infatti un assiduo cantore della sua parrocchia.

Certo per lui il canto fu preghiera ed estasi: un piede sull’altro, una mano appoggiata al leggio dell’antifonario (aveva forse intonato qualche canto?), l’altra sul petto, la faccia immobile e rivolta al Tabernacolo: così lo trovò Don Bosco alla fine di una mattinata durante la quale il piccolo Domenico si era reso irreperibile.

A nessuno, credo, sfuggirà il significato e l’importanza del documento pontificio, che costituisce solennemente S. Domenico Savio Celeste Patrono dei Pueri Cantores in tutto il mondo. I quali hanno dunque presso Dio un amico tenerissimo e premurosissimo di ciascuno di loro; ed essendo Egli grande amico di Dio, un potente intercessore presso di lui. Un Giovinetto della Chiesa Trionfante è così il glorioso vessillifero del pacifico esercito dei Pueri Cantores della Chiesa Militante: che magnifica visione! La grande Famiglia Salesiana, cui appartiene S. Domenico Savio Piccolo Cantore di S. Giovanni Bosco, ha ragione di esultare: e siamo sicuri che sarà in prima linea nel vasto movimento della Federazione Internazionale dei Piccoli Cantori con la costituzione di validi gruppi in tutti i numerosissimi e fiorenti suoi Istituti sparsi in tutto il mondo.

Ma vi è un aspetto, che vorrei qui sottolineare in maniera particolare; ed è la spiritualità che con questo Patronato viene conferita al movimento dei Piccoli Cantori.

Giacché il contributo canoro dei ragazzi ai riti sacri vi è stato anche presso i pagani: la lirica greca e romana (per tacere di quella orientale) riecheggia in maniera suggestiva dei canti di fanciulli e fanciulle offerti alla divinità. Ma è stato solo col Cristianesimo e con la Chiesa Cattolica che i Pueri Cantores hanno avuto l’alto onore di essere fatti degni di un vero officio liturgico, rendendoli così partecipi diretti e immediati del culto che il Sacerdote, insignito dell’Ordine Sacro, rende al vero e unico Dio a nome di tutti i fedeli.

E’ precisamente questa dignità che impegna i Pueri Cantores a vivere una intensa spiritualità. E San Domenico Savio, oltre che Patrono, viene proposto dal Sommo Pontefice come modello dei Piccoli Cantori: i quali troveranno nella semplice eppure mirabile vita di questo Santo Giovinetto, nei pochi scritti da lui lasciati, una fonte preziosa e inesauribile di insegnamenti di vita spirituale".

 

dal libro "Piccoli Cantori" di mons. Fiorenzo Romita - Ed. Desclée

 

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