UNA NUOVA RUBRICA DI MONSIGNOR RAVASI: PAROLE DI TEOLOGIA PER “CAPIRE” LA FEDE


È ormai da oltre vent’anni che i lettori s’incontrano con la mia firma sulle pagine del nostro settimanale. Quasi sempre l’incontro è avvenuto attorno alla Bibbia, ai suoi temi, alle sue immagiin, alle difficoltà di lettura che non di rado si sperimentano. L’incontro è spesso diventato un dialogo: ogni settimana ricevo almeno una ventina di lettere che mi interpellano sugli argomenti più diversi riguardanti le Scritture e le questioni di corollario.

Per ben due cicli triennali abbiamo letto insieme il lezionario della liturgia domenicale. Poi abbiamo puntato alle parole e ai simboli più significativi di quelle letture festive. Un lungo itinerario ci ha condotto a scoprire che la Bibbia non è solo fonte di verità, ma anche di bellezza ed è nata la rubrica “Il bello della Bibbia”. Fino allo scorso numero sono stati di scena “I volti della Bibbia”, con alcuni personaggi celebri e molti quasi ignoti. Queste e altre letture bibliche si sono trasformate anche in libri che hanno cercato di superare il carattere “effimero”, tipico di un giornale.

A questo punto avrei voluto impormi una sosta, memore di un detto cinese che afferma: «Sappi fermarti un passo prima che l’altro ti dica: Basta! Sappi bloccare il tuo discorso prima che un altro ti dica: Basta! Sappi lasciare il posto a lungo occupato prima che un altro ti dica: Basta!». Don Antonio Sciortino, che è il direttore del giornale e che è pure un mio amico, ha però voluto che io continuassi l’incontro coi lettori e mi ha anche proposto un nuovo percorso: perché non tentiamo di proporre a una platea così immensa di lettori di inoltrarsi sulle strade un po’ ardue della teologia biblica?

Il problema è proprio in quell’aggettivo “arduo”. Finora è stato relativamente facile spiegare parola, testi, simboli, immagini, figure o rispondere a interrogativi circoscritti. Ora, invece, dovremmo sintetizzare in una sessantina di righe concezioni e categorie complesse come, ad esempio, alleanza, apocalittica, autorità Chiesa, carne, creazione, cristologia, dolore, espiazione, escatologia, fede, giustizia, grazia, interpretazionee così via (e ci siamo fermati solo alle prime lettere alfabetiche di un indice ditemi molto vasto). Si tratta, dunque, di una sfida che è rivolta soprattutto al lettore.

Da domenica prossima — connettendoci sempre alle letture bibliche della liturgia — inizieremo a proporre ogni settimana una di queste parole fondamentali e specifiche della teologia. La prima sarà abbastanza agevole ma non del tutto scontata: battesimo, a causa della coincidenza con la festa del Battesimo del Signore. E nelle domeniche successive? Ne volete un’anticipazione? Per domenica 15 gennaio sarà di scena la vocazione, per il 22 l’universalismo, per il 29 scriverò un testo su Satana...

La rubrica sarà certamente più diffìcile; bisognerà leggerla quando si ha un momento di tranquillità, forse tirando giù dallo scaffale una Bibbia per cercare qualche pagina o versetto, così da capire meglio. Sarà un po’ come seguire una lezione di teologia per corrispondenza. Spero che i lettori non si scoraggino. Forse, quando saremo più avanti nel percorso, potremmo anche raccogliere in uno spazio a parte le domande affiorate durante il loro studio.

Aggiungo una nota a margine. Assieme al tema fondamentale trattato, un riquadro proporrà in ogni puntata due termini “tecnici” che fanno parte del linguaggio biblico o teologico: essi saranno spiegati in modo telegrafico e alla fine potremmo comporre una specie di vocabolarietto da consultare.

In conclusione, vorrei fare a tutti un augurio perché tentino questo viaggio nel mondo del messaggio biblico e della teologia, anche a costo di procedere spesso in salita e in mezzo ad asperità. Una volta giunti sulla vetta, vi assicuro che l’orizzonte è affascinante e luminoso.