IL BUON SAMARITANO


Ritorniamo, dopo tanto tempo, su un’altra delle 35 parabole di Gesù (la classificazione è un po’ fluida: si va da un minimo di 35 a un massimo di 72 per chi ingloba nell’elenco anche i paragoni un po’ sviluppati). Sono queste, infatti, tra le pagine più “belle” dei Vangeli, sia a un livello letterario sia per lo stesso impatto nell’attenzione popolare. Ne scegliamo una celeberrima che presenteremo in due riprese, quella del Buon Samaritano (Luca 10,25-37).
Un viandante sta percorrendo la strada che scende dagli 800 metri di Gerusalemme ai -300 di Gerico, l’oasi della fossa desertica del Giordano, superando un dislivello di 1.100 metri. All’improvviso si ha un assalto di briganti: si pensi che ancora nel 1931, proprio su questa strada, fu ucciso da un gruppo di predoni il vescovo anglicano di Gerusalemme e non è mancato chi ha ipotizzato che Gesù abbia preso spunto per la sua parabola da un fatto contemporaneo di cronaca nera. Sappiamo come si svolge la vicenda, col passaggio “oltre, dall’altra parte” della strada, del levita e del sacerdote, forse per ragioni rituali e non solo di egoismo (il sangue e la morte rendevano impuri chi vi entrasse in contatto e questo era rilevante per un sacerdote o levita).
Sappiamo che alla fine si ferma un Samaritano, che per gli Ebrei era come un “eretico” perché apparteneva allo «stupido popolo che abita in Sichem e che non è neppure popoio», come si legge nell’Antico Testamento (Siracide 50,25-26). È curioso notare che nel Talmud, il testo che raccoglie le antiche tradizioni giudaiche, si affronta il caso inverso di un ebreo che trova per strada un samaritano ferito: naturalmente non è tenuto a prestare soccorso! Ecco, invece, come un esegeta che fu anche vescovo (di Nardò - Gallipoli) e che ricordiamo con amicizia a oltre un anno dalla morte, Vittorio Fusco, attualizzava il racconto di Gesù nel volume Oltre la parabola (Borla 1983).
Egli ricorreva alla situazione razzista americana che, purtroppo, si sta diffondendo anche in Italia: «Immagina tu, bianco-razzista e magari affiliato al Klu Klux Klan, tu che fai chiasso se in un locale entra un negro e non perdi l’occasione per manifestare il tuo disprezzo e la tua avversione, immagina di trovarti coinvolto in un incidente stradale su una via poco frequentata e di star lì a morire dissanguato, mentre qualche rara auto con un bianco alla guida passa e non si ferma. Immagina che a un certo punto si trovi a passare un medico di colore e si fermi per soccorrerti...».
Noi per ora fermiamoci qui e lasciamo sospeso un interrogativo che affronteremo la prossima settimana: qual è il vero cuore spirituale, cioè il messaggio fondamentale della parabola? Il racconto di Gesù, infatti, va oltre la pura e semplice filantropia, anche se il famoso musicista inglese Benjamin Britten (1913-1976) ha riproposto proprio la figura del Buon Samaritano al centro della sua Cantata misericordium op. 69 (1963) per il centenario della Croce Rossa. Lo scopriremo esaminando alcuni particolari del racconto evangelico.