Andrea pescatore fratello di Simone


« Gesù, uscito dalla sinagoga, si recò in casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni».

Così inizia il brano evangelico che si legge in questa domenica nella liturgia (Marco 1,29).

Quante volte ho percorso anch’io — e, penso, l’avranno fatto molti lettori pellegrini in Terrasanta — quel terreno a Cafarnao, ora coperto di rovine archeologiche, allora segnato da stradine che si aprivano tra le povere case dei pescatori.
Un francescano archeologo, padre Virgilio Corbo, originario della Basilicata, era vissuto là per anni a scavare quell’area e a custodire lo spazio ove un’antica tradizione, risalente quasi fino alle origini cristiane, aveva isolato e trasformato in luogo di culto un’abitazione, quella appunto di Simon Pietro e di suo fratello Andrea, ove Gesù sta ora entrando per visitare la suocera di Pietro che è a letto febbricitante. È proprio su uno dei due fratelli apostoli che ora vorremmo fissare la nostra attenzione, Andrea.

Il suo era un nome di matrice greca ("virile”), come quello di un altro discepolodi Gesù, Filippo (“amante dei cavalli”), ed era stato un seguace di Giovanni Battista. Il suo incontro con Gesù è narrato secondo due diverse modalità che indicano altrettante occasioni. Racconta Matteo: «Mentre camminava lungo il mare di Galilea (Gesù) vide due fratelli. Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori.

Disse loro: Seguitemi! Vi farò pescatori di uomini! Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono» (4,18-20).
Siamo, dunque, sul lago di Tiberiade, forse nei pressi di Betsaida (“casa del pesce”), la città natale dei due pescatori.
Giovanni, invece, racconta così nel suo Vangelo l’incontro di Andrea con Gesù. Egli stava ascoltando il Battista, quand’ecco passare Cristo: egli lo seguì anche perché Giovanni l’aveva interpellato come “l’agnello di Dio”.
Gesù lo aveva invitato a visitarlo nella casa ove risiedeva ed egli si era fermato «presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio». Andrea poi «incontrò suo fratello Simone e gli disse: Abbiamo trovato il Messia! E lo condusse da Gesù» (1,3 5-42).

Andrea ritornerà in scena altre volte durante la vita di Gesù. Presenterà un ragazzo con cinque pani e due pesci, al momento della moltiplicazione dei pani (Giovanni 6,8); con Pietro, Giacomo e Giovanni interrogherà in disparte Gesù sulla futura distruzione del tempio di Gerusalemme (Marco 13,3); alle soglie della passione, con Filippo, presenterà a Gesù alcuni pellegrini ebrei residenti nella diaspora greca, desiderosi di incontrare un personaggio ormai divenuto noto (Giovanni 12,20-22).

Da quel momento, se si esclude la sua presenza nel Cenacolo per l’elezione del sostituto di Giuda tra gli apostoli (Atti 1,13), Andrea rimarrà popolare solo per un’antica tradizione che sarà codificata in un testo apocrifo, gli Atti di Andrea: egli sarebbe morto crocifisso in Grecia. La leggenda volle, però, che quella croce fosse a u~n che, in greco, è la lettera iniziale della parola Christòs, quel Cristo che egli aveva amato e seguìto. E l’arte cristiana per secoli lo raffigurerà in quel martirio che suggellava la sua vita di apostolo.