CAPITOLO PRIMO

 

1.*

Il maestro disse: "Ecco tre cose inutili: cercar di vuotare il mare con un secchiello, ascoltare i discorsi del duca di P'ing, suonare col liuto la ballata Crisantemi in fiore senza riuscire a commuovere nessuno. Queste sono tre cose realmente inutili."

Note:

* Cfr. Il Giusto Comportamento, paragrafo 57.

 

2.

Il Venerabile T'ai Shen Bao-yu, quando ebbe compiuto l'età d'ottantacinque autunni più una primavera, raggiunse la sublimità dello spirito, istituì la cerimonia dei Sessantaquattro Dragoni che salgono verso il Cielo e compose in un solo giorno diverse odi e proverbi ancor oggi celebri.

Essi furono trascritti dal suo discepolo Yu Sheng nella raccolta: "Detti famosi dei primi Patriarchi".

Queste odi e questi proverbi sono tuttora molto citati, in particolar modo quello che dice:

 

Se vuoi comprendere il senso nascosto delle cose,

non limitarti a fissare il fondo dello stagno

ma leva il tuo sguardo

verso il Leprotto del Cielo*

ed ascolta il gracidare dei ranocchi

nella notte d'estate.

 

Questo è un proverbio composto dal Venerabile T'ai Shen Bao-yu quando ebbe compiuto l'età d'ottantacinque autunni più una primavera ed istituito la cerimonia dei Sessantaquattro Dragoni che salgono verso il Cielo, ed è molto oscuro.

Note:

* Il Leprotto del Cielo: è una maniera fiabesca per significare la luna.

 

3.

Si narra che la dama Li-li, donna di leggeri costumi, dopo esser stata violentemente insolentita dal conte di Hui-p'eng per la sua condizione di cortigiana, decise un giorno di cambiare vita.

Domandò dunque ad una delle sue ancelle di recarsi da Ch'ong Tzu per esporgli accuratamente la sua triste situazione e supplicarlo di volerla ricevere in udienza per impartirle insegnamenti utili a mettere in pratica il suo virtuoso proposito.

Il maestro, interpellato dall'ancella della dama Li-li, si rifiutò ed essa ne rimase profondamente amareggiata. Dopo qualche giorno, tuttavia, la dama Li-li ricevette un rotolo scritto con calligrafia irreprensibile da maestro Ch'ong. Nel rotolo era narrata una fiaba:

"Ai tempi del santo re Wenn, una tigre stabilì di non cacciare più selvaggina (come è costume ordinario per le tigri) desiderando per contro diventare erbivora al pari d'un mansueto agnellino. L'agnello, pensava, è animale mite ed assai amato dagli uomini. Le tigri, invece, incutono timore a tutti e per questo motivo chiunque reclama con convinzione il proprio diritto di dar loro una caccia spietata.

"La signora tigre andò quindi da T'ien Ti, signore della terra e del cielo, e gli espose diligentemente i suoi desideri ed i suoi (vituosi) progetti, supplicando la Sua altissima divinità di provvedere di conseguenza.

"Da quell'istante, ogni selvaggina smise di farsi acciuffare dalla signora tigre, che, dopo poco tempo, provò una fame così devastante da doversi gettare con inaudita avidità su un mucchietto di fieno per riempirsi le fauci.

"Ma il suo autentico desiderio era di carne, ed il fieno le pareva cibo orribilmente insapore ed impossibile.

"La tigre fece allora ritorno alla presenza del signore T'ien Ti ed umilmente Lo pregò di restituirla alla sua precedente condizione, ciò che il sovrano della terra e del cielo fece con divina gioia e pronta risoluzione.

"Sfamata che si fu, la signora tigre desiderò assaggiare un ciuffetto d'erba verde il cui colore le era apparso all'improvviso delizioso a vedersi ed invitante per il palato. Ella trovò il gusto dell'insalatina talmente squisito che da allora non ne volle più saperne di cibarsi di cane.

"Poco le importava che gli uomini continuassero a temerla per la sua mole imponente e per la sua dentatura irta di schegge taglienti.

"Il sapore delle erbette fragranti era così straordinario che non avvertiva più il minimo bisogno di cibarsi d'altro, poiché in esso era tutto il profumo del Regno degli Immortali."

 

4.

Questi sono i nomi dei cinque Grandi Patriarchi: Yo-cheng di Chao, discepolo di Chung-shan di Mou, discendente del duca Fei-wenn di P'ing e discepolo di Teng Hsi, figlio della dama Ho Li-li e discepolo del Venerabile T'ai Shen Bao-yu.

Il Venerabile T'ai Shen Bao-yu cominciò ad insegnare nell'anno in cui T'ai-tsung, raggiunta la maggiore età, assunse il regno di Wei.

Il Venerabile T'ai Shen Bao-yu fu discepolo prediletto del Venerabilissimo Tchi Ch'ong Tzu, colui che senza sforzo apparente ha varcato gli Otto Limiti del Compasso.

 

5.*

Il maestro disse: "Se ti credi saggio, la tua stoltezza è realmente grande. Se la tua stoltezza è grande, cavalcala e potrai diventare saggio."

Note:

* Cfr. Il Giusto Comportamento, paragrafi 1 e 12.

 

6.*

Il maestro disse: "Se ti riconosci stolto, allora io credo che tu sia nel vero. Sali dunque in groppa alla tua stoltezza: cavalcandola come focoso destriero potrai diventare realmente molto, ma molto saggio."

Note:

* Cfr. col paragrafo 5, di cui il presente è un approfondimento.

 

Indice di "Cento Primavere"