CAPITOLO QUARTO

 

19.

Il maestro si comportava in maniera amichevole senza mai perdere una certa compostezza, sapeva essere austero senza avere rigidità, scherzava senza mai uscire di squadra, era rispettoso eppure naturale.

Soprattutto egli si asteneva rigorosamente dal ridere quando ricorrevano giorni di mercato, né mai alcuno è riuscito a comprenderne il motivo.

 

20.

Ch'ong Tzu disse: "Se al torrente non ti riesce d'afferrare un pesce col piede sinistro, dubita pure che la strada della virtù non sia cosa per te. Il giorno però in cui riuscissi ad afferrare un pesce di torrente col piede sinistro, sta in guardia e dubita di te stesso. Può darsi che tu sia diventato pazzo e ti illuda sulle tue capacità. Meglio per te non pensare a pesci né a virtù: ciò è infinitamente vantaggioso e segno sicuro di saggezza."

 

21.

Ch'ong Tzu disse: "In sette occasioni durante la mia vita ho perso la pazienza: la prima fu quando, dopo nove mesi, mi parve che non fosse più possibile attendere per uscire dal ventre di mia madre ed entrare nel mondo dai sessantaquattro stati di mutamento; la seconda fu quando la mia nutrice preparò per errore una pappa con polvere di pietra anziché di farina di riso e pretese di somministrarmela sino all'ultimo granello; la terza, allorché il mio tutore fece il possibile e l'impossibile per convincermi che tre più tre fa in ogni caso sei; la quarta quando ho incontrato per la prima volta il duca di P'ing; la quinta quando il discepolo Bao-yu mi domandò il Grande Insegnamento sull'Idiozia; la sesta il giorno in cui il duca di P'ing elogiò la mia pazienza imperturbabile; la settima allorché mi si chiese di ricordare le precedenti sei occasioni in cui mi avvenne di perdere la pazienza. Non ve ne sarà un'ottava, certamente non ve ne sarà un'ottava!"

 

22.

Il maestro disse: "Se stai bene dove sei, a qual fine vorresti spostarti? Sei però sicuro che stare dove ti trovi sia bene per te?"

 

23.

Il discepolo Chuo Wu disse: "Maestro, un grande dubbio mi assilla."

Ch'ong Tzu rispose: "Te fortunato che sei assillato da un solo grande dubbio!"

 

24.

Il discepolo Yang Feng domandò del dubbio.

"Il dubbio" - rispose il maestro - è come il succo velenoso del fiore d'aconito.* Nella giusta, lieve quantità può curare molti mali. Quando però ne bevessi una coppa ricolma, raggiungeresti le Gialle Sorgenti prima che un'ora sia trascorsa."

Note:

* Riferimento botanico è ad una specie a fiori bluastri molto diffusa in Cina e simile all'europeo "Aconitus napellus".

 

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