CAPITOLO SETTIMO

 

37.

Il maestro era un virtuoso del liuto a cinque corde e spesso amava cantare ballate, odi e sonetti accompagnandosi col suo strumento.

Egli poneva la musica tra le cinque cose più buone del creato e si commuoveva sino al pianto quando udiva un abile suonatore strappare alla pi-p'a* una canzone di tono malinconico.

Ormai vecchio confidò ai suoi discepoli che se il signore della terra e del cielo gli avesse fatto dono di altri cinque anni di vita, li avrebbe certamente usati per dettare un libro intitolato "I cinque Canti della Gioia Splendente" ove avrebbe trattato del potere segreto dei cinque suoni.

Purtroppo questo progetto non poté realizzarsi, poiché dopo soli sette giorni da quando ebbe fatto questa confidenza ai suoi discepoli, un cocchio trainato da sei Dragoni lo assunse per sempre nel Regno degli Immortali.

Tuttavia i discepoli hanno trascritto ed ordinato diligentemente alcuni pensieri sull'arte musicale espressi dal maestro Ch'ong in diverse circostanze ed hanno così compilato questo breve fascicolo:

Il Piccolo Canto della Gioia Splendente

1. Il signore T'ien Ti, artefice della terra e del cielo, donò i suoni agli uomini affinché essi si sforzassero di farne buon uso. Il signore T'ien Ti sperava che gli uomini collaborassero con lui nella creazione del mondo pizzicando con vera arte le cinque corde del liuto, soffiando con vera emozione nei flauti e percuotendo con vera solennità le campane di bronzo.

Invece gli uomini degenerarono e si misero ad emettere suoni dissonanti. Oggi la musica è diventata molto sgradevole, vacua e talvolta persino cattiva. Essa è peggio che inutile: è realmente dannosa.

2. Non è sufficiente che la musica raggiunga il culmine della bellezza, essa deve conseguire il vertice della bontà.

3. Esercitarsi a lungo per suonare più velocemente degli altri La ballata dei Cento eserciti è fatica inutile e logora la mente e il cuore. Un vero musicista non farebbe mai questa sciocchezza.

4. Tutti sanno che il signore T'ien Ti edificò il mondo con un canto. Pochi sanno che un canto privo di grazia e di maestria ha il potere di distruggere una particella di vita nel mondo.

5. Un autentico musicista non sarebbe mai capace di ascriversi il merito di una canzone ispirata: egli infatti sa bene di non essere che uno zufolo nella bocca del signore T'ien Ti.

6. Prima di intonare una ballata o un sonetto, taci a lungo ed ascolta cosa ti suggerisce il silenzio.

7. Forse non è necessario che un musicista consegua tutte le virtù, ma è certamente indispensabile ch'egli si applichi con cura indefettibile nel cercare la purità del cuore. La doppiezza del cuore, infatti, genera dissonanze completamente gratuite.

8. Se un tale si comporta nella vita come un maiale affamato, è perfettamente inutile che s'impicci di musica: egli non farebbe che molto male a sé stesso e al prossimo.

9. Una musica inutilmente chiassosa è paragonabile allo sbraitare d'un ubriaco. Dopo una notte insonne questi vomita tutto ciò che ha bevuto la sera prima senza aver potuto gioire dei suoi diritti coniugali. Dopo un deprecabile indolenzimento delle orecchie di chi ascolta, quella non lascia che un gusto sgradevole e grande vacuità nel cuore.

10. Pure una musica sommessa può essere completamente vacua. Una sciocchezza infatti, anche se sussurrata, resta pur sempre una sciocchezza.

11. Molti sono i suonatori, pochi i musicisti.

12. Gli strumenti a fiato dovrebbero saper creare l'immagine interiore della vastità, gli strumenti ad arco essere austeri e composti, le campane dolersi senza affettazione, i tamburi dare slancio alle moltitudini, le pietre risonanti evocare gli spiriti degli avi.**

13. La musica conferma i riti e consacra le parole: per questo i sovrani dei tempi antichi, componendo musica, onoravano la divinità.

14. Uno sfaccendato rimane tale anche quando canta.

15. Nessun potere dei cinque suoni resta segreto per chi sappia guardare alla realtà senza presunzione.

16. Il signore T'ien Ti si duole per il cattivo uso che della musica hanno fatto gli uomini. Per questo il suono delle campane ci riempie talvolta di malinconia.

17. Quando della musica inadeguata viene suonata durante una cerimonia religiosa, il signore T'ien Ti non può evitare di rammaricarsene per gli uomini.

18. I suoni hanno il potere di arrecare all'animo una certa finezza, ma un animo irrimediabilmente rozzo ha il potere di guastare completamente i suoni.

19. La tonalità delle canzoni dovrebbe intonarsi con le diverse stagioni, gli strumenti musicali essere adeguati al periodo dell'anno: in primavera avrebbero da predominare i flauti di legno, in estate i tamburi e le zucche sonore, d'autunno le campane e i gong, d'inverno gli strumenti ad arco.

20. Una musica che pretende d'essere sentimentale riesce oltremodo imbarazzante.

21. Un autentico musicista dovrebbe risultare estremamente amabile per il prossimo. In realtà è molto raro che i musicisti siano amabili quanto è amabile la musica. Ciò perché i veri musicisti sono rarissimi.

22. I sovrani dei tempi antichi conoscevano l'importanza della musica, per questo se ne avvalevano ampiamente ad ammaestramento del popolo e per rendere sacrifici solenni al signore della terra e del cielo. Oggi lo spirito volgare ha invaso anche la musica, perciò i funzionari sono corrotti, i governanti depravati ed i religiosi privi d'ispirazione.

23. Una musica graziosa non è mai inopportuna. Una musica invadente fa storcere il grugno persino ad un cinghiale famelico. Le persone volgari si compiacciono della musica invadente.

24. Lo scroscio della pioggia in autunno può essere struggente. La ballata Il mio amore è triste come il laghetto Yu-gong è certamente buona.

25. L'Imperatore di Giada conserva in fiale di cristallo tutti i suoni prodotti con arte nel mondo.

26. Ogni rintocco di campana risuona per l'eternità nel Regno degli Immortali. Ecco perché dico che in groppa ad un suono potrei raggiungere il paradiso.

Note:

* La pi-p'a è uno strumento cinese tradizionale.

** Nel Libro dei Mutamenti si legge un testo simile.

 

38.

Il maestro usava preparare il tè sempre in una medesima teiera di foggia semplicissima. Egli non sciacquava mai la teiera dopo aver sorbito il tè, ma lasciava le foglioline sino alla preparazione successiva.

In tal modo le pareti interne s'erano a tal punto impregnate dell'aroma dei tè eccellenti scelti con cura dal maestro che sarebbe stato sufficiente riempire il recipiente d'acqua calda per ottenerne un tè straordinariamente fragrante ed aromatico.

 

39.

Qualcuno sostiene che il maestro disse: "Tutto a questo mondo può venir raddrizzato, fuorché le banane", ma questa certamente è una falsità. Sciocchezze simili, infatti, possono udirsi solo dalla bocca del duca di P'ing.

 

40.

Il discepolo Ju-yu aveva una certa inclinazione all'indolenza, che però sapeva combattere in sé stesso con ogni energia e con le migliori disposizioni d'animo. I suoi avi erano infatti originari delle province meridionali, e questo non poteva non riscontrarsi nel carattere del discepolo Ju-yu.

Il maestro amava molto il discepolo Ju-yu e ne apprezzava immensamente sia gli sforzi, sia le azioni, anche se talora il temperamento del discepolo Ju-yu lo costringeva ad applicarsi con straordinaria energia all'esercizio della pazienza.

Un giorno il maestro disse al discepolo Ju-yu: "Dimmi, mio piccolo Ju: se il signore T'ien Ti acconsentisse a realizzare sull'istante qualsiasi tuo desiderio, che cosa gli domanderesti: un piatto di carne di maiale condita di gustosa salsa piccante, un lavoro pesante da compiere con zelo instancabile oppure la sublimità dello spirito?"

Il discepolo Ju-yu riflettè un momento e rispose: "Poiché mi sono ormai persuaso che la via migliore è quasi sempre quella mediana, credo che sceglierei la seconda richiesta: un lavoro pesante da compiere con zelo instancabile. Aggiungerei però una petizione speciale affinché il signore T'ien Ti, artefice della terra e del cielo, nella sua divina generosità volesse degnarsi di farmi dono di molto zelo!"

Il maestro commentò allora: "Davvero il mio piccolo Ju è un lavoratore instancabile! Molto sforzo richiede infatti inventarsi bugie credibili e proclamarle con amabilità!"

 

41.

Il discepolo Kuo Lin era assillato da molte ansie, la maggior parte delle quali completamente gratuite. Egli era anche un ottimo suonatore di ehr-hu* e talvolta conseguiva le vette della bontà eseguendo su questo strumento alcune ballate antiche.

Un giorno il maestro gli disse: "Dimmi, mio piccolo Kuo: quale spirito ti guida quando esegui La ballata delle magnolie in fiore?"

Il discepolo Kuo Lin tacque poiché era del tutto ignaro della propria maestria e supponeva d'eseguire La ballata delle magnolie in fiore in maniera appena passabile.

"Se tu comprendessi" - disse il maestro - "qual è lo spirito che ti guida quando esegui questa ballata e lasciassi che tale spirito prendesse possesso di tutta la tua vita, io te l'assicuro, saresti immediatamente libero da ogni ansia!"

Trascorsero molti anni prima che il discepolo Kuo Lin comprendesse a fondo le parole del maestro, ma quando ciò avvenne egli raggiunse la sublimità dello spirito, e da quel momento venne chiamato "L'Illuminato dei Fiori di magnolia".

Note:

* Lo ehr-hu è uno strumento cinese tradizionale.

 

42.

Il Grande Patriarca Teng Hsi, figlio della dama Ho Li-li e discepolo del Venerabile T'ai Shen Bao-yu, ha scritto il Libro dei Commentari agli Otto doppi Kua di Fu Hsi.*

Teng Hsi ha scritto il Libro dei Commentari agli Otto doppi Kua di Fu Hsi nel terzo anno del regno di Yao** detto il Giusto ed il Misericordioso, tre anni prima che avvenisse il Grande Diluvio.

A quel tempo il Grande Patriarca Teng Hsi abitava in una capanna sulle pendici del monte Pu-ch'i presso le sorgenti del fiume Lu ed officiava spesso nel tempietto elevato in onore del maestro.

Egli portò a somma perfezione la cerimonia dei Sessantaquattro Dragoni che salgono verso il Cielo stabilendo irrevocabilmente il colore degli abiti richiesti per celebrarla. La cerimonia dei Sessantaquattro Dragoni che salgono verso il Cielo deve essere celebrata il sesto giorno dopo il secondo novilunio d'estate ed il sesto giorno dopo il secondo novilunio d'inverno.

Gli abiti della cerimonia siano gialli con bordature color arancio d'estate. D'inverno, turchini con bordature cobalto. Gli officianti non devono portare copricapi ma indossino la cintura sull'abito rituale. La cintura, tanto d'estate quanto d'inverno, sia bianca e senza bordature. Essa rappresenta la pace imperturbabile verso la quale sono in cammino i discepoli.

Il taglio della tunica - semplice, ampio e sobrio - non manifesti alcuna presunzione. Gli officianti si astengano rigorosamente dall'indossare metalli preziosi e pietre scintillanti. Si astengano rigorosamente anche dal portare qualsiasi arma e da ogni segno esteriore di vanità o di ricchezza. Lo splendore deve rifulgere dall'interno: per questo anche la musica sia sobria.

Tra gli strumenti a fiato sono preferibili i flauti; gli strumenti di legno e quelli ad arco sono permessi; gli strumenti di metallo e di pietra si possono impiegare ma solo d'inverno e con molta sobrietà. Le tonalità della musica debbono essere austere, raccolte e misurate nell'espressione dei sentimenti. In nessun caso si canti Luna d'inverno. Questo canto infatti è troppo intenso e le persone sensibili potrebbero restarne profondamente turbate.

Le offerte siano poste in ciotole di terracotta o di legno, non di metallo. Esse potranno essere scelte tra i vegetali, ad esclusione di quelli dal gusto piccante.

Tutte queste cose ed altre ancora sono state stabilite in maniera irrevocabile dal Grande Patriarca Teng Hsi, figlio della dama Ho Li-li e discepolo del Venerabile T'ai Shen Bao-yu. Quello che non è scritto qui, lo si legge nel Trattato dei Cinque Canali Segreti che il Patriarca Teng Hsi ha composto sei anni prima d'essere assunto nel Regno degli Immortali.

Note:

* Si tratta degli otto esagrammi del Libro dei Mutamenti formati dalla ripetizione del medesimo trigramma. Per il Libro dei Mutamenti si veda la splendida (ed ormai storica) traduzione realizzata da R. Wilhelm.

** L'imperatore Yao è nato tra il 2365 ed il 2359 a.C. Questo sovrano vien ricordato nel Libro degli annali e sotto il suo regno ebbe luogo il diluvio.

 

Indice di "Cento Primavere"