CAPITOLO QUINTO

 

21. Poemetto vecchio

 

Il silenzio ha un leggero fremito per lo stormire del vento

tra i rami dei pini.

Il manto nero della notte ondeggia appena alla brezza

che scende dai monti.

Io trattengo il respiro per la dolcezza infinita

di questo istante:

non voglio turbare il suo fragile incanto.

 

Come un fiocco di nebbia nella notte passa una ghirlanda

fatta del canto d'un usignolo lontano. Poi tutto tace.

 

22. Canto del vecchio barcaiolo

 

Lieve l'erba, lieve il vento alla riva,

ma incerto vacilla l'albero della barca

sola nella notte.

 

Così un vecchio barcaiolo,

mirando insondabili distanze,

fondeva sommessa una canzone

alla voce immutabile del fiume.

 

Lieve l'erba, lieve il vento alla riva,

ma incerto vacilla l'albero della barca

sola nella notte.

 

Stanno sospese le stelle

nel vuoto infinito.

La luce della luna zampilla

bagnando le rive del Fiume di Nuvole.

 

23. Nel salutare l'amico Chuang Wu

che partiva per una provincia lontana

 

Certo sono importanti sopra ogni altra cosa

le gravi occupazioni che ti chiamano a terre lontane:

fin dalla gioventù sospiravi il momento

che qualcuno s'accorgesse del tuo valore!

 

Un incarico a corte non è cosa d'ogni giorno,

nè si rifiuta quando è offerto con vera amabilità.

Io ti comprendo sino in fondo, amico mio,

e pur con intenso rimpianto voglio incoraggiarti a partire.

 

Mi piacerebbe però saperti lasciare un ricordo.

Lo sai: non posseggo oggetti preziosi né parole raffinate.

Solo ti dono la striscia di cielo

che appena appena s'intravede fra le nubi.

 

24. Attraversando le gole di Mou-ling

 

Strapiombi grigi di roccia precipitano a destra,

la forra gronda acqua ghiacciata a sinistra:

da ogni lato mi serrano ansia e timore.

 

Questo viaggio davvero io non avrei voluto intraprenderlo

anche se ora non ho in animo di rimproverare il destino

per avermi strappato alla mia casetta di Lo-yang.

 

La nostalgia cresce e scoppia dentro al cuore

mentre il ricordo m'invita a cercar rifugio

nella stanza che chiamo "Piccola Dimora della Pace Celeste".

 

D'improvviso però il mio sguardo fugge in alto

dove le rocce tremende finiscono:

la chiarità del sole irrompe a me dall'alto

 

e mi ricorda che in ogni istante e luogo, se lo desidero,

io posso dimorare in letizia perfetta

nel santuario intatto e segreto dell'autentica Pace del Cielo.

 

25. Primavera precoce

 

Aleggia per l'aria invernale come un aroma di primavera

intessuto insieme di luce e del chiaro tintinnare

dei cimbali acuti del Tempio dei Tre Purissimi Gioielli.

 

Pigre due anatre mandarine nuotano tra le ninfee:

l'una conduce forse la solitudine dell'altra a perdersi

nell'oro lucente del sole che cala dietro i monti dell'ovest?

 

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