I NOSTRI CONCERTI
Pennellate Il ritmo inesorabile del
pizzicato del violoncello non si lascia turbare dalle esplosioni raggelanti e dai
lamentosi glissandi del violino. Latmosfera cupa cambia quasi subito quando è il
secondo violino a pizzicare: un profumo si spande allimprovviso portando un caldo
ricordo che subito svanisce. Imperterrito nel suo incedere il violoncello conduce con una
profonda scivolata in un nuovo paesaggio ricco di sensazioni malinconiche maledettamente
presenti. Il significato della
parola fuga in senso strettamente musicale indica un tipo di composizione in cui tutte le
parti enunciano la stessa melodia in sequenza, e forse si usa questo termine per il fatto
che a qualcuno che fugge si presuppone corrispondere qualcuno che lo segua a ruota usando
più o meno gli stessi mezzi. Come in una corsa allo stadio olimpico, chi fugge (chi parte
"prima", dal giro più esterno) sembra avvantaggiato rispetto
allinseguitore (chi parte "dopo", dal giro più interno); così in questo
brano il violoncello può esibirsi in un pieno assolo, mentre la viola, per poter far
sentire la sua voce, deve lottare contro tre agguerriti avversari, allapice della
loro potenza. Ma, come accade nelle corse, appena il vantaggio della posizione di partenza
si esaurisce, la vittoria si decide sul filo di lana, nello spazio di pochi centesimi di
secondo. Qui addirittura si arriva col fiatone perfettamente insieme al traguardo: per
fortuna non era una gara! Sibilano i pianeti
dellanima quando le loro traiettorie si sfiorano: la voce aspra dei suoni flautati
del violino si interseca con il glissando sinuoso della viola; il ritmo caldo e ben
delineato del basso fa da contraltare al confuso tremolo del secondo violino che sfrega le
corde vicinissimo al freddo suono del ponticello. Inutile dire che gli opposti si
attraggono, sprigionando subito una forma di energia la cui natura è difficilmente
esplicabile. Lapilli di un fuoco
dartificio interiore scoppiettano inafferrabili nellaria: echi bartòkiani?
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