UN COMITATO DI BASE ALLA RAI
Il
23 Dicembre 2004, ad un anno dalla scadenza del precedente contratto, i vertici
sindacali di CGIL CISL UIL firmano con
l’azienda un’ipotesi di rinnovo immodificabile. Ancora una volta sono arrivati
a firmare eludendo le istanze dei lavoratori ed evitando di confrontarsi con
loro, come invece la democrazia sindacale richiederebbe, per paura di uscire
dalle assemblee e dai confronti totalmente delegittimati.
Si presentano davanti all’Azienda con una mandato che gli deriva dall’essere sindacato istituzionale, la loro firma ha valore di legge, ma in azienda essi rappresentano ormai la minoranza dei lavoratori, non hanno un mandato pieno, trattano da una posizione di debolezza e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. A complicare il quadro ci si mette anche il Sindacato SNATER che in posizione di forte competizione con CGIL CISL UIL, si siede al tavolo delle trattative in un secondo tempo allungando i tempi della contrattazione consentendo alla RAI ulteriori risparmi e penalizzando ulteriormente i lavoratori.
Ma
la questione più grave è la delegittimazione delle RSU, sono state tagliate
fuori da ogni tavolo, sconfessate anche le mozioni approvate dalle assemblee da
loro indette, come denunciano gli iscritti CGIL di Milano . La reticenza dei
Confederali sulle questioni poste dalla legge Gasparri: imminente
privatizzazione del 30%, dismissione del patrimonio immobiliare (viale Mazzini,
Corso Sempione), dismissione di rami d’azienda (RAI WAY), e sulle quali i
lavoratori chiedono risposte immediate, è inspiegabile; tenuto conto che
perfino i dirigenti Rai hanno approvato un documento in cui si parla
apertamente dei rischi per l’Azienda in questo difficile momento.
Noi
pensiamo che si debba e si possa ripartire dai lavoratori, in particolare da
quelle categorie di lavoratori precari, a t.d. ecc, dalle loro esigenze occupazionali, dalle loro capacità
professionali, da quello che rimane della potenzialità produttiva, in
particolare dei Centri di Produzione di
Milano, Torino, Napoli, nei quali si è voluto dissolvere l’enorme patrimonio di
competenze. Occorre andare in controtendenza rispetto a chi pensa e sta già
agendo in questo senso, che la Rai sia già in fase di liquidazione,
restituendole la sua vera missione di servizio pubblico.
Occorre
rafforzare le RSU, sconfiggere il consociativismo di CGIL CISL UIL respingendo accordi e decisioni calate
dall’alto, restituire centralità ai lavoratori riportando il potere decisionale
nelle assemblee. Queste ci sembrano essere le esigenze dei lavoratori e delle
lavoratrici della RAI in questo momento, alle quali cerchiamo di rispondere
dando vita ad una struttura che consenta di rappresentare degnamente le loro
istanze e difendere i loro diritti. La situazione lo richiede.
Sincobas
Sindacato
Intercategoriale dei Comitati di Base
Milano,
02 febbraio 2005
per
contatti : Pietro Marconi, 333-8020812 - Sincobas
RAI