Sindacato intercategoriale dei comitati di base

S.in.COBAS

 

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NIZZA: LA LOTTA PER L’EUROPA SOCIALE E’ COMINCIATA

Tra il 6 e il 7 dicembre si sono dati appuntamento a Nizza da tutti i paesi del continente oltre 200.000 lavoratori e lavoratrici, giovani, precari e disoccupati per la più grande manifestazione contro l’Europa del capitale e per l’Europa dei diritti sociali. Non più solo i movimenti antiglobalizzazione che hanno rubato la scena ai padroni del mondo da Seattle in avanti, ma la classe operaia con le sue organizzazioni sindacali e politiche ha cominciato ad avanzare la sua piattaforma sociale ad una precisa controparte: l’Unione Europea.

Il S.in.COBAS, presente in entrambe le giornate con 200 lavoratori e lavoratrici provenienti da varie città italiane, ritiene che la riuscita delle contestazioni del 7 non sarebbe stata possibile senza l’imponente corteo del 6, ma che il corteo sindacale del 6 non avrebbe potuto far sentire una voce forte di critica alle politiche liberiste fin dentro le stanze del Palazzo dei congressi senza di noi, senza il sindacalismo alternativo europeo, senza chi lotta sul serio contro la disoccupazione e il precariato e per diritti sociali esigibili da una vera Costituzione europea democratica.

La ‘Carta dei diritti fondamentali’, sostenuta in Italia dal centrodestra, dal centrosinistra e da Cgil-Cisl-Uil, non contiene la pienezza dei diritti della nostra Costituzione (il diritto al lavoro, il diritto di sciopero, il diritto alla casa, all’istruzione, alla tutela della salute e alla protezione sociale, la rimozione degli ostacoli sociali che creano disuguaglianze,…). A Nizza la Carta è stata proclamata, ma non verrà inserita per ora nei Trattati dell’Unione. Si tratta anche di una nostra vittoria, perché ci lascia il tempo di cambiare questa Carta in senso democratico, insieme all’ottenimento dei nostri obiettivi: riduzione d’orario a parità di salario, salario sociale per i disoccupati e salari in linea con la media europea, miglioramento delle condizioni sociali per tutte e tutti i cittadini d’Europa.

Quanto i Capi di Stato e di governo abbiano a cuore la democrazia, al contrario, lo dimostra l’inaudito impedimento al treno di mille giovani italiani di attraversare la frontiera di Ventimiglia per raggiungere Nizza, così come le ripetute cariche della polizia nei pressi del Palazzo dei Congressi per allontanare "i contestatori", che giustamente non se ne sono andati.

Ma voi, cari signori, chi rappresentate? Chi decide le direttive dell’Unione? Chi ha definito i parametri del Trattato di Maastricht che ha creato 20 milioni di disoccupati e 50 milioni di poveri? Chi ha mai eletto la Commissione europea, cioè l’attuale governo? Perché questo non è eletto dal Parlamento europeo, come avviene in tutti i paesi? Chi ha scatenato e con il consenso di chi la cosiddetta "guerra umanitaria" nei Balcani, quando la nostra Costituzione ripudia la guerra?

Dal punto di vista democratico, siamo di fronte al ritorno al Medioevo. Il S.in.COBAS rifiuta le forme di lotta violente e ingiustificate, ma difenderà sempre nei luoghi di lavoro e in tutte le mobilitazioni i diritti e le libertà democratiche, ricordando a tutti che la sovranità deriva dal popolo e reagendo con decisione a ogni sopruso autoritario e a ogni aggressione che limiti l’esercizio di critica e di contestazione. Ai padroni del mondo lo grideremo come ad Amsterdam, a Colonia, a Seattle e a Nizza: "mai più senza di noi!".

Non è che l’inizio, continuiamo la lotta!

La Segreteria Nazionale

Milano, 10 dicembre 2000


 

 

 

 

 

 

(da: 1° pagina di NICE MATIN

del 7 dicembre 2000)