BUGIE SULLA RAI!

Il "no" del ministro Gasparri alla cessione del 49% di Rai Way alla Crown Castle non migliora di una virgola la situazione dei lavoratori RAI ceduti a Rai Way, anzi le incognite aperte da questa decisione rendono ancora più precaria la loro situazione. In un anno questi lavoratori hanno subito una ristrutturazione pesante; l’automatizzazione dei Centri Trasmittenti con la perdita di un centinaio di posti di lavoro, maggiori carichi di lavoro a fronte di una diminuzione degli organici, maggiori disagi per l’aumento della burocrazia dovuta all’arbitrario accentramento romano di ogni potere decisionale.

Lo Snater che insieme a CGIL,CISL,UIL ha spianato la strada a questa ristrutturazione selvaggia (la societarizzazione è stata fatta con il loro consenso attivo) ora scrive cose senza senso, parla di vittoria dei lavoratori e rilancio della RAI, prendendo in giro i suoi iscritti (per fortuna sempre di meno) e tutti gli altri lavoratori. La CGIL fa di peggio quando chiede con forza la vendita di Rai Way e l’aumento del canone, misure che in altre occasioni avrebbe definito impopolari, mostrando un cinismo inusitato e una indifferenza senza pari nei confronti dei lavoratori che non vengono neppure interpellati.

La RAI è ormai una azienda saccheggiata e ridotta a brandelli, per merito dei governi di "SINISTRA" ma con il silenzio assenso della DESTRA. Chi oggi dice che l’attuale governo vuole rilanciare la RAI restituendogli unitarietà è un bugiardo e un mistificatore. L’autorità per le telecomunicazioni ridisegnando il futuro assetto del settore ha assegnato alla RAI il ruolo di fornitore di contenuti, quindi niente frequenze, niente reti di trasmissione, niente Centri di Produzione, si va verso una RAI che trasmetterà "informazione"e programmi confezionati altrove, come ormai avviene largamente..

I settori RAI che producono profitti saranno cannibalizzati dai padroni italiani, Fiat, Benetton (DMT), Berlusconi (Livolsi & Partner). Entreranno a spese della RAI nel progetto della TV digitale terrestre che permetterà la confluenza di tutti media (Internet, Pay-TV, UMTS…) in un’unica rete di trasmissione entro il 2006, un affare da 60.000 miliardi. Ma quello che più interessa l’attuale Capo del Governo (padrone di Mediaset, che controlla la RAI, TMC e le TV locali) è ridisegnare interamente il sistema radiotelevisivo nazionale a suo uso e consumo. Per questi motivi il ministro Gasparri ha detto NO alla vendita di RaiWay alla texana Crown Castle.

DICIAMO BASTA ALLE FALSITA’ DI CGIL, CISL, UIL, SNATER.
CHIEDIAMO IMMEDIATAMENTE IL RINNOVO DELLE R.S.U.
CONVOCHIAMO URGENTEMENTE UNA ASSEMBLEA GENERALE!

F.I.P. MILANO 23.11.2001