CURIOSITA'
Capodanno Quartuccese
Dopo si recavano a festeggiare (picchettai) in casa di qualche amico con il capretto e lagnello. Le giovani donne invece si auguravano di trovare marito entro lanno e per capodanno usavano mettere in un braciere due foglie dolivastro: una rappresentava la ragazza, laltra il suo segreto innamorato; le foglie al contatto della brace scoppiettavano e si muovevano, se si muovevano luna vicino allaltra era considerata buon segno mentre se si allontanavano si deduceva che tra loro non ci sarebbe stato amore.
Unaltra usanza era di mettere quattro foglie di fico negli angoli della stanza e ognuna corrispondeva al nome di un pretendente. Lindomani la ragazza controllava quale foglia era meno appassita e ciò indicava il probabile marito. Per quanto riguarda il mestiere del futuro marito, le ragazze tentavano di indovinarlo facendo sciogliere nel fuoco un pezzo di piombo, che poi lasciavano cadere in un recipiente pieno dacqua. Secondo le forme che assumeva se ne capiva il mestiere: ad esempio se la forma era simile ad un cuore, lo sposo sarebbe stato un dottore, se invece raffigurava un mattone o una paletta, sarebbe stato un muratore.
San Giovanni
Gli agricoltori invece si affidavano ai venti: se soffiava il maestrale, lannata sarebbe stata buona, se soffiava scirocco o libeccio . addio raccolto.
La notte di San Giovanni, i nostri avi si recavano nei campi a raccogliere unerba per guarire le malattie della pelle: questa era posata sopra lammalato che in breve tempo si ristabiliva. Nelle piazze e nei cortili delle case i ragazzi preparavano grandi fuochi e intorno cantavano e ballavano sino a tarda notte. Per loccasione erano preparati due pupazzi: un Maistu Anni (Maestro Giovanni) e laltra sua moglie. Questi alla fine dei divertimenti si buttavano tra i fuochi e quando i falò si spegnevano e non tutti i tronchi erano completamente bruciati, gli agricoltori gli portavano a casa e gli conservavano. Quando i loro cavalli si ammalavano prendevano il tronco bruciacchiato e facevano segni di croce sulla pancia degli animali: il più delle volte guarivano.
La notte di San Giovanni infine, uomini e donne si scambiavano fiori diventando così compari e comari e ciò gli legava ad un rispetto assoluto come se fossero uniti da un vincolo sacro.