QUASAR -I MINERALI- STUDIO SULL'ISOLA DI CAPRERA
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Rendiconti
Geo-mineralogici
dell'Isola di Caprera
L’isola
di Caprera, pur essendo per molti versi abbastanza simile alle altre isole
dell’arcipelago, merita una particolare attenzione per alcuni dettagli che
in
qualche modo la distinguono dal mondo che la circonda.
Riteniamo utile partire dagli studi compiuti dal Conti nel suo
<<studio geopetrografico dell’arcipelago de La Maddalena Nota II -
l’Isola di Caprera in un lavoro eseguito nel 1966 nell’ambito del
Gruppo di ricerche del C.N.R. per lo studio Geologico-Petrografico e
Mineralogico - Giacimentologico
della Sardegna>>.
LINEAMENTI
GEO- MORFOLOGICI E STRUTTURALI.
A differenza della contigua Isola Maddalena, rispetto alla quale occupa una posizione più orientale, l’isola da Caprera non è interamente modellata nel granito ma, al contrario, in essa è rappresentato anche un lembo di rocce gneissiche. Queste affiorano nella parte più meridionale, occupando quasi per intero la superficie di Penisola Rossa e costruendo, inoltre, l’isola Pecora, la più estesa nell’ambito di una piccola serie di scogli prossimi alla costa Sud - orientale. Ne consegue per Caprera, un aspetto morfologico assai vario, contrastando, con i lineamenti rupestri ed accidentati relativi al paesaggio granitico, le più dolci morfologie del complesso scistoso. Con questo tono prosegue il resoconto degli studi e delle osservazioni effettuate dai Ricercatori del C.N.R specificando una marea di informazioni che in questa sede non riteniamo di voler riferire per intero, salvo che anche per quanto riguarda i “nidi” pegmatitici si legge testualmente : “Mancano a Caprera, i piccoli ammassi pegmatitici così caratteristici nel settore di Cala Francese a La Maddalena e pure assenti sono risultate le associazioni di stadio idrotermale raccolte in geodi. Per quanto concerne le rocce filoniane affioranti alla superficie, un confronto con gli stessi sull’isola di Maddalena, rivela immediatamente che a Caprera vengono a mancare quei filoni grano – dioritici che normalmente troviamo associati ai porfidi e la sua successione cronologica con cui nel tempo, si è messa in posto e che vede sulla penisola di Punta Rossa le spessartiti inglobate nel porfido granitico, in contrasto con ciò che accade su Maddalena dove si riconosce una sequenza che procede dai prodotti acidi verso quelli basici in progressione. Un ulteriore immediato aspetto discriminativo, è quello rappresentato dai grossi individui di quarzo nella pasta plagioclasico – anfibolica di talune rocce spessartitiche. La loro derivazione che, dal Riva, dubitativamente, viene riferita a brandelli di materiale strappato al granito incassante- potrebbe, invero, indicare fenomenologie assai peculiari, inquadrabili nell’ambito di quei problemi di ordine genetico che la presente nota ha messo in luce. Roma, Istituto di Petrografia dell’Università, aprile 1966. Così si conclude lo Studio Geo-petrografico dell’Arcipelago de La Maddalena condotto dal Conti nell’ambito del gruppo di Ricerche del C.N.R. per lo studio Geologico – Petrografico e Mineralogico della Sardegna. Un ultimo aspetto caratteristico di Caprera che vogliamo citare è la presenza sull’isola in zona di Punta rossa, di un filone di barite giacente insieme con uno di quarzo. Da quanto ci è dato sapere si tratta dell’unico filone di barite esistente in tutto l’Arcipelago.
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