QUASAR

-I MINERALI-

ROCCE

Ricerca sui filoni aplitici

 


Rocce


Filoni di aplite 

Tipo: roccia magmatica ipoabissale.

Chimismo: sialico.

Componenti essenziali: quarzo, feldspato alcalino (ortoclasio, microclino, albite), mica (muscovite, biotite), plagioclasi, apatite, magnetite, granato, rutilo.

Componenti accessori: berillo, zircone, apatite, minerali rari (per esempio perite).

Componenti accidentali: bismoclite, cosalite, wulfenite, ecc.

Aspetto: colore bianco , grigio chiaro o rosato; tessitura a mosaico con grana fine o finissima; struttura massiccia o zonata. 


I MINERALI PRESENTI NELLE APLITI DELL’ISOLA  DI 

LA  MADDALENA (SS)

Di Carmelo Cossu, Adriano Tovo,

Salvatore Fiori, Roberto Pucci.  

E’ risaputo che stampare fotografie sui libri o sui giornali è molto costoso, per cui nel numero di dicembre del 1998 in occasione della mostra dei minerali, il notiziario del Gruppo Mineralogico Romano “ IL CERCAPIETRE “, pubblicava un nostro servizio con una sola foto e alcune cartine, tutto rigorosamente in bianco e nero. Da questo fatto, nasce l’idea di realizzare questo sito da omaggiare agli amici mineralogisti più appassionati.

Sono parecchi gli anni della nostra vita che abbiamo dedicato alla ricerca mineralogica in questo Arcipelago. Le soddisfazioni che abbiamo avuto da questa passione sono state tantissime, come, non pochi gli insuccessi, trasformati da noi in occasioni per cementare la nostra amicizia. Questa passione, la viviamo e la curiamo perché ci permette di stare a stretto contatto con la natura incontaminata delle nostre isole. Abbiamo ritenuto di descrivere questa ricerca sulle apliti, sia per cimentarci con noi stessi, sia per far conoscere, a tutti gli appassionati che leggeranno questo lavoro, le specie di minerali già conosciute e quelle nuove, tanto per l’Arcipelago, quanto per la Sardegna.

Alcune di queste dovrebbero rappresentare addirittura il primo ritrovamento in Italia.

Nel passato più o meno recente, gli illustri professori che hanno effettuato ricerche e studi sull’ammasso granitico dell’arcipelago, sono diventati anche loro degli “ appassionati “, decantandone le bellezze mineralogiche e naturalistiche, come ad esempio: il Prof. Domenico Lovisato e il Prof. Carlo Riva, non tralasciando, nessuna occasione pur di recarsi sull’isola.

Certo, noi non vogliamo paragonarci a tanta scienza, vogliate considerare questa ricerca sui minerali delle Apliti, come un piccolo contributo che unito a quello grande dei professori e ricercatori mineralogici delle Università, cerca di ampliare le conoscenze di questa amata scienza.

Ringraziamo affettuosamente tutti quelli che hanno collaborato alla riuscita di questo lavoro: il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università “ La Sapienza “ di Roma, il Prof. C. Sabelli dell’Università di Firenze, il Prof. P. Orlandi dell’Università di Pisa, il Prof. E. Galli dell’Università di Modena e tutti quei professori e analisti che in passato hanno determinato le specie mineralogiche dell’Arcipelago.  

Nel panorama delle rocce filoniane dell’Arcipelago Maddalenino, le Apliti sono quelle a più alto contenuto di specie mineralogiche.

Le apliti sono rocce filoniane a composizione granitica, in filoni di limitato spessore, all’interno delle masse granitiche e nelle rocce incassanti presso il contatto, formatesi, come le pegmatiti, in seguito alla cristallizzazione dell’ultimo residuo del magma. Le apliti hanno struttura microgranulare xenomorfa, in netto contrasto con la grana grossolana delle pegmatiti.

Sono costituite essenzialmente da felspati e quarzo, con notevole scarsità di elementi accessori femici; le varietà molto ricche di quarzo fanno transizione alle vene di quarzo idrotermale. Le apliti sono talvolta in stretto rapporto con le pegmatiti, costituendo i margini o il centro di una vena pegmatitica; altre volte un filone aplitico contiene tasche irregolari di pegmatite.

Questi rapporti confermano che le apliti e le pegmatiti si sono formate durante la stessa fase di consolidazione dell’ultimo residuo magmatico, e la differenza di struttura e composizione mineralogica è dovuta al diverso contenuto di componenti volatili durante la cristallizzazione e alla conseguente diversa viscosità del magma. (Enc. Ital. Delle Scienze- De Agostini  1972).

Questo per quanto riguarda i filoni aplitici in generale. Per quelli in giacitura sull’Isola di Maddalena, ( la ricerca è limitata solo a questi filoni ) ne descriveremo i luoghi, le orientazioni e le caratteristiche principali.  

In tutte le isole dell’arcipelago sono presenti, più o meno, delle forme filoniane ( L. Conti 1964-1966 e L. Conti  et al. 1968). Come risulta da tali studi e come è facile riscontrare sul campo, la caratteristica che accomuna quasi tutte le manifestazioni filoniane è il loro orientamento, che segue due direttrici:

meridiana con direzione Nord-Sud;

trasversale con direzione Est-Ovest.

Tra i diversi tipi di filoni riconosciuti ( L. Conti 1964 ):

1.      Vene e filoni di aplite, di micropegmatite e di pegmatite grafica;

2.       Filoni di porfido granitico granofirico;

3.       Filoni di porfirite granodioritica;

4.      Filoni di spessartite;

le nostre ricerche sono state in massima parte concentrate sui minerali contenuti nei numerosi filoni aplitici, in particolar modo su quelli dell’Isola Maddalena e sono state effettuate, oltre che nelle cave di Cala Francese, senza dubbio la più studiata e trattata nelle pubblicazioni mineralogiche che ci è stato possibile reperire sull’argomento, in quasi tutte le cave sovrastanti e sottostanti il Colle Puntiglione, per non parlare poi dei numerosi affioramenti filoniani esistenti.  

La potenza di tali filoni è molto variabile e va da 5-10 metri fino a pochi centimetri; si trovano spesso associati in numero considerevole con andamento parallelo ed orientazione coincidente per le direttrici meridiane e trasversali di cui sopra. Le formazioni aplitiche sono presenti nell’isola con piccoli filoni, ad andamento Est-Ovest, sulla costa occidentale da Punta Abbatoggia a Punta Testiccioli, nella regione centro-settentrionale tra Punta Boccalta e Punta Guardia del Turco e a Sud di Spalmatore. Con direzione Sud/Ovest-Nord/Est e Sud/Est-Nord/Ovest se ne trovano nella parte settentrionale di Maddalena nella penisola Marginetto. Le orientazioni dominanti (Nord-Sud; Est-Ovest ) riprendono, nei filoni aplitici, nella regione centro orientale dell’Isola, con reticoli rinvenibili lungo la strada La Maddalena – Spalmatore, rare presenze nell’isola Giardinelli, per riprendere poi ad Ovest del centro abitato dove divengono particolarmente fitti e con le potenze maggiori nella zona di Cala Francese e del Colle Puntiglione. Il riconoscimento dei filoni aplitici non è sempre immediato, soprattutto quando, molto sottili,  attraversano zone granitiche microgranulari. La loro colorazione è sempre rosa pallido, con pasta finissima e rari e piccoli costituenti femici costituiti soprattutto da biotite. Troppo spesso sono rivestiti di  licheni grigi  con lo stesso colore del granito che li comprende, ma per fortuna sono in rilievo, e questo ne facilita spesso l’individuazione. A Caprera i filoni aplitici più importanti (in seguito faremo una ricerca sui minerali contenuti in questi filoni) si trovano a Cala Coticcio, Punta Galera, Cala Caprarese, Case Garibaldi, Fosso Acqua Ferrante, Porto Scabeccio e Poggio Stefano.

Foto

Cartine geologiche

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