QUASAR

-I MINERALI-

SISTEMI DI FAGLIA

 

 

Faglie

 Le rocce granitiche esistenti nell'Arcipelago di La Maddalena sono caratterizzate da sistemi di faglie orientate in direzione N-S, E-W, NE-SW, a La Maddalena una faglia in direzione N-S passante per Stagno Torto e Cala Chiesa, a determinato l'abbassamento del blocco orientale, mentre a Caprera la faglia in direzione N-S passante per Cala Garibaldi e Porto Palma ha determinato l'abbassamento del blocco occidentale e di conseguenza la formazione dei contrasti morfologici tra i due settori come a La Maddalena. Queste <<fessurazioni>> condizionano la morfologia, senza distinzione per i tipi di granito e naturalmente anche l'idrografia; talvolta l'andamento dei corsi d'acqua si insinua serpeggiando, anche molto decisamente, tra una direzione e l'altra dei detti piani. Si può dire che queste due <<fessurazioni>> verticali coincidano con  l'andamento generale della tettonica per frattura dell'Isola e che d'altra parte vediamo grossolanamente riflesso nella stessa forma, all'incirca rettangolare, della Sardegna. Da quanto sinora si è detto e come verrà meglio illustrato più avanti, tutto farebbe pensare che la tendenza alle dislocazioni, nelle due direzioni già indicate, nell'Isola, abbia remote origini e che pur tra le diverse vicissitudini geologiche, ancora persista. Nell'Arcipelago di La Maddalena, come accennato, si hanno i più chiari segni del fenomeno. Le numerose piccole valli, che attraversano tutte le isole dell'arcipelago, le insenature, le coste frastagliate, hanno tutte due direzioni medie predominanti S-N e E-W. Esse coincidono alle infinite <<fessurazioni>> quasi verticali dei graniti, che in certi punti sono vere e proprie fratture più o meno grandi, più o meno intense. La foto che riproduce la Cala Nido d'Aquila, mostra chiaramente, sulla destra, il Colle Puntiglione (q. 143), attraversato da intense e apparentemente chiuse <<fessurazioni>> le quali però verso occidente, cioè verso il mare, diventano più evidenti, larghe e aperte.

Foto: 1 - 2

La loro reciproca posizione e progressiva importanza determinano una <<morfologia a gradini>> così come è per la piccola sella, sotto Colle Puntiglione, sella che poi prosegue verso Nord, lungo Cala Francese e sino alla caletta, a Nord-Est della <<Madonnina>>. Sembra cioè che le <<fessurazioni>>, con le loro superfici di distacco, più frequenti e chiuse verso monte, diventino ampie, più evidenti anche se meno frequenti verso la costa. Sul versante occidentale del Colle Puntiglione, verso il basso, come appare chiaramente dalle foto, i <<piani di distacco>> S-N, venivano opportunamente sfruttati per la coltivazione del granito. Ai piedi di una di queste cave, presso il mare, si può constatare un grosso filone lamprofirico, di 3-4 m di potenza, sempre nella predetta direzione N-S. Più a Settentrione, nella notissima cava di granito di <<Cala Francese>>, le numerose ed imponenti coltivazioni sono tutte impostate nelle <<fessurazioni, degradanti verso il mare.

Foto: 3

In questa grande cava si può osservare meglio il sistema complicato, ma molto chiaro delle diverse strutture. Tra quelle, in direzione media Sud-Nord ce n'è una che viene chiamata dai cavatori <<catena>> e che è costituita da una roccia molto omogenea, quasi vetrosa, con macchie gialline e frequentemente fessurata irregolarmente con rari e piccoli minerali color rosa chiaro (Conti, 1964, classifica questa roccia come una micropegmatite). Può essere seguita per parecchi chilometri anche in Sardegna, presso C. Orso; ha una potenza nella cava di circa un metro. Nella direzione N-S i piani di scivolamento, specchi di frizione o altri tipi di deformazioni del granito, sono ancora molto evidenti. E' rilevabile anche qui il fatto come le <<fessurazioni>> in questa direzione, o <<mozzature>>, come sono chiamate dai locali, sono accompagnate da una sensibile dislocazione - come già si è accennato per altre zone - a gradini, verso il mare. Le linee predominanti N-S di sblocco del massiccio, (segnate nella cartina) sembra proseguano nell'entroterra dell'Isola di Sardegna, seguendo l'asse dei maggiori  corsi d'acqua e la conformazione particolare di alcuni profondi golfi della costa settentrionale della Sardegna (Stagno Torto, Porto Palma, Cala di Villa Marina, La Peticchia, Cala Garibaldi, Porto Pozzo, Golfo di Arzachena, ecc.) o qualche tratto longitudinale emerso, come la lunga appendice a Sud dell'Isola di Caprera, o i rilievi collinari longitudinali (Conti, 1966). Frequenti sono i filoni lamprofirici e di porfido in direzione Sud-Nord. Anche le <<fessurazioni>> in direzione medie E-W hanno lasciato la loro impronta. Ma è l'influenza delle due azioni concomitanti, simultanee o no, normali o quasi tra loro, di dislocazione, per frattura, assieme alla successiva azione dinamica del modellamento climatico - durata molti periodi geologici - che hanno dato alle isole dell'arcipelago, il loro aspetto attuale (vedi la cartina). La direzione E-W è chiamata dai locali <<trincante>> e quella orizzontale <<piodo>>. in direzione del <<piodo>> si hanno delle formazioni secondarie di biotite, tendenzialmente verdognole. Queste fessurazioni. la <<piodo>< e la <<trincante>>, possono essere osservate molto chiaramente nella foto. E' notevole il fatto che i piani pseudo-orizzontali, <<finali>>, sono delimitati, sopra e sotto, da un metro e più di granito completamente arenizzato dal quale affiora una perenne falda acquifera. questa arenizzazione richiama ancora una volta alla mente figure particolari di erosione degli altopiani granitici della Sardegna, a funghi, a cupola, ad archi, ed anche le <<cavernosità>> di cui si è avuto occasione di parlare. Queste situazioni, tutte, denunciano - come già accennato - una antica morfologia, oggi demolita dalle azioni climatiche, ed una idrografia sotterranea, o superficiale, attuale o scomparsa, assai interessante. Anche le <<fessurazioni>> in direzione E-W, come si accennava, sono abbastanza importanti: esse si notano, per esempio, chiaramente, lungo la costa occidentale, sotto Colle Puntiglione. Dal mare sembrano costituire, con i loro piani, veri strati verticali con la tipica seghettatura in superficie: così è nella costa Sud-occidentale dell'Isola Budelli. Le <<fessurazioni>> non hanno una direzione perfettamente costante, ma oscillano dentro un certo piccolo angolo, con un andamento a zig-zag, o curvilineo. Effettivamente le <<fessurazioni aperte, sole od unite in fasci, che addirittura hanno permesso talvolta l'ingresso del mare formando lunghe e strette insenature e creando valli più o meno larghe, profonde o irregolari, sono quelle sistemate verso la periferia, mentre le altre, strette o  chiuse, si rintracciano nelle parti più emerse o nelle parti dorsali, o centrali.

Foto: 4

 


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