La Storia

 

 

I Queen nascono nell'estate del 1970 dopo la scissione del gruppo "Smile" di Brian May, Roger Taylor e Tim Staffel. Questo gruppo si formo' nel 1968 dopo la conoscenza di May e Staffel, entrambi studenti collegiali. Avendo bisogno di un batterista esposero un annuncio in bacheca al quale rispose Taylor. Tim Staffel è all'Ealing college con Frederick Bulsara, e lo presenta al resto della band. Gli Smile vanno avanti bene, arrivando a pubblicare un album, "Gettin' Smile", fino a quando, nel 1970, Tim Staffel lascia per formare gli "Humpty Bong". A quel punto May e Taylor decidono di chiedere a Bulsara di prendere il suo posto, e questi accetta, lasciando a sua volta il gruppo "Wreckage".
I nuovi "Smile" continuano a esibirsi per un pò, finchè Frederick Bulsara, appena laureato, decide di voltare definitivamente pagina e propone a May e Taylor di fondare un nuovo gruppo, dove lui sarebbe stato il vocalist. Frederick prende il nome d'arte di Freddy Mercury, in onore al messaggero degli Dei, e il gruppo viene chiamato "Queen", nonostante Taylor preferisse qualcosa come "Rich Kids".. Agli inizi dell'anno sucessivo i Queen sono alla ricerca di un bassista, ed espongono un annuncio simile a quello degli "Smile" per il batterista. Dopo averne provati sei, un amico di Roger Taylor e Brian May presenta loro John Deacon. L'audizione di John impressiona positivamente i tre compagni, dimostrando che non è solo bravo in elettronica, ma soprattutto che se la cava alla grande col basso. Nel Febbraio del 1971 John Deacon completa la rosa dei componenti del gruppo "Queen".
Per loro iniziano tre anni di esibizioni dal vivo a Londra e dintorni, finchè nel 1973 firmano il loro primo contratto con la EMI e nel 9 aprile dello stesso anno la EMI presenta ufficialmente i Queen con uno show prestigioso al Marquee di Londra. Dopo aver inciso i loro brani ai De Lain Stuodios di Londra, il 13 luglio 1973, preceduto dal singolo "Keep Yourself Alive", esce il loro primo album: "Queen".
Nel frattempo un certo Larry Laurex pubblica un singolo, "Goin' back / I can hear music", che si avvicina molto al loro stile e alla stessa voce del leader dei Queen. Il singolo si rivelerà tempo dopo una prova degli stessi Queen, i quali utilizzarono uno pseudonimo per non comprendere tale singolo nei lavori ufficiali della band, probabilmente un tentativo della EMI di sondare il terreno con due cover, la prima dei Beach Boys, la seconda di Dusty Springfield.
Nonostante tutto la stampa britannica accoglie la nascita della band non solo con scetticismo, definendola "una delle tante band ispirate ai Led Zeppelin", ma anche con dei veri e propri attacchi: "E' nata una nuova rock band, capitanata da un certo Freddy Mercury, il quale di diverte a fare la primadonna sul palco atteggiandosi come non mai con un look glam da far paura...i suoi compagni sono Roger Taylor, Brian May e una bella statuina chiamata Deacon John. Il gruppo si chiama Queen e, guarda caso, il loro album si chiama ugualmente Queen. Incredibile! Ma a quanto pare sta per uscire il loro secondo album, che si chiamerà.. Queen2! che fantasia ragazzi, roba da non credere!"...
In effetti nel 1974 esce il loro secondo album, "Queen II", ma questo li porta al quinto posto della classifica britannica e il singolo "Seven seas of Rhye" entra nelle TOP 10.  Otto mesi dopo "QueenII", nello stesso anno, esce il loro terzo album, "Sheer heart attack" che raggiunge il secondo posto e porta la fama dei Queen fino all'America e al Giappone. Nel 1975 pubblicano "A night at the opera", e il singolo "Bohemian Rhapsody" schizza i vetta a tutte le classifiche e vi rimane per otto settimane di fila. Viene realizzato inoltre per lo stesso brano un video promozionale, definito il primo videoclip della storia della musica. Inizialmente i programmatori radio si rifiutano di trasmettere il brano in quanto considerato troppo lungo (quasi 6 minuti) ma poi si devono arrendere alle telefonate dei numerosi fans e al contributo di Kenny Everett, dj radiofonico e grande amico di Mercury.  E' la consacrazione definitiva del gruppo. Il brano viene premiato come miglior canzone degli ultimi 25 anni. Per la sua realizzazione sono state sovrapposte e unite ben 180 tracce audio differenti.
Nel Dicembre del 1976 esce "A day at the Races", quinto album, il cui titolo, come il precedente, è ispirato a quello di un film dei fratelli Marx e che raggiunge il primo posto delle classifiche. Nel 1977 i Queen pubblicano il singolo "We will rock you \ We are the champions", due brani, inseriti poi nell'album "News of the world", destinati a diventare due inni nelle competizioni sportive di tutto il mondo e due pezzi forti negli spettacoli dal vivo della band. "Jazz" è il loro settimo album, pubblicato nel 1978, che comprende brani come "Don't stop me now", "Fat bottomed girls" e "Bicycle race". Il video di quest'ultimo destò numerose polemiche, alimentate come al solito dalla stampa, in quanto prevedeva una particolare gara ciclistica allo stadio di Wembley tra ragazze completamente nude.
Nel 1979 viene pubblicato il primo album live del gruppo, "Live Killers", contenente brani eseguiti dai Queen in varie tappe europee nel tour dello stesso anno. Nel 1980 escono ben due album, "the Game" e "Flash Gordon", colonna sonora dell'omonimo film. In "the Game" lo stile del gruppo ha una leggera svolta, non solo per quanto riguarda il look dei componenti (ad eccezione di May si tagliano tutti i capelli e Mercury si fa crescere i baffi), ma anche per il sound un pò meno duro e più pop. Il gruppo ormai è famoso in tutto il mondo. I Queen partono per un tour sudamericano il cui dato più sensazionale riguarda il concerto allo stadio Marumbi , San Paolo del Brasile, col numero record, per una sola band, di 251.000 spettatori.
Se la leggera virata di "the game" era riuscita bene, dopo la pubblicazione della prima raccolta di successi, "Greatest Hits", nell'81, non accade lo stesso nel 1982 quando esce "Hot space", dove il sound è ancora meno duro e più tendente al dance, cosa che fino ad allora non aveva certo contraddistinto i lavori dei Queen. Ad eccezione del bellissimo singolo "Under Presure", realizzato in collaborazione con David Bowie, l'album non raggiunge il successo dei precedenti. Sempre nell'81 Taylor si cimenta da solista nell'album "Fun in space". Nel 1984 i Queen pubblicano il loro tredicesimo album: "The Works". Risulta, fino a quel momento, il loro album di maggior successo. Il singolo "Radio ga ga" rimane primo nelle classifiche di 19 diverse nazioni. Parte subito dopo un'altro fantastico tour mondiale, il quale comprende per la prima e unica volta anche l'Italia, al palazzo dello sport di Milano, oltre a una partecipazione da ospiti al festival della canzone italiana di Sanremo, nonostante, in quella occasione, un violento litigio tra May e Taylor.
Segue un periodo di pausa dove May, Taylor e Mercury pubblicano dei lavori da solisti, rispettivamente il mini album "Starfleet project", il secondo album del batterista "Strange frontier", e nel 1985 "Mr. bad guy" di Mercury. Nel gennaio del 1985 i Queen partecipano al festival "Rock in Rio" a Rio de Janeiro di fronte ad un pubblico 300.000 persone. Il 13 luglio dello stesso anno aderiscono al "Live Aid", concerto di beneficenza organizzato da Bob Geldof e a cui partecipano numerosi cantanti e gruppi musicali. I Queen si dimostrano il pezzo forte della serata, inscenando uno spettacolo in mondovisione di medley delle loro migliori canzoni in venti minuti di pura energia in cui tutto il publico viene trascinato.
Nel 1986 esce "A kind of magic", album n.14 dei Queen che comprende brani della colonna sonora del film "Highlander, l'ultimo immortale", come "Who wants to live forever" e "Princes of the universe". Intanto Deacon lavora al suo unico singolo senza i Queen, "No turning back", facente parte della colonna sonora del film "Biggles", pubblicato insieme al gruppo "The Immortals". Nel Luglio dello stesso anno parte il magic tour, che si rivelerà essere anche l'ultimo dei Queen. Questo comprende un superbo concerto al Nepstadiom di Budapest, due serate consecutive allo stadio Wembley di Londra e il gran finale al parco di Knebworth, davanti a un pubblico di 250.000 persone. A Dicembre esce l'album "Live Magic", che riassume alcune tappe del tour. Nel 1987 Mercury pubblica il suo secondo album da solista, "Barcelona" in collaborazione con la soprano spagnola Monserrat Caballè. Anche Taylor, l'anno sucessivo pubblica col suo neonato gruppo "the Cross" l'album "Shove it".
Nel 1989, dopo il più lungo intervallo tra due album, esce "The miracle". Ma qualcosa inizia a cambiare: l'atteso consueto tour che seguiva ogni loro pubblicazione non si svolge. L'album è straordinario, vengono pubblicate ben 5 hit singles e si piazza saldamente ai primi posti delle classifiche mondiali, ma le congetture che accompagnano le comparse sempre più rare di Mercury si fanno ancor più fondate quando si ripete la stessa cosa nel '91 con l'album "Innuendo". L'album contiene dei brani bellissimi, compreso quello che poi verrà considerato il testamento spirituale di Mercury, ossia "The show must go on", ed è seguito a breve distanza di tempo dalla seconda raccolta, "Greatest Hits II". Ma questo ovviamente non basta: la stampa inizia una caccia all'uomo e allo scoop senza tregua, anche perchè gli stessi video dei brani di "Innuendo" mostrano un Freddy Mercury oltremodo sciupato e col viso tirato, e nonostante si cerchino scuse come lo stress e la stanchezza la cosa regge ben poco, finchè, il 23 Novembre 1991 Mercury annuncia con una conferenza stampa di essere affetto dal virus dell'HIV: "Mi è sembrato corretto non fornire prima questa informazione personale allo scopo di proteggere la privacy di coloro mi circondano"..."Non voglio cambiare il mondo, lascio che le canzoni che scrivo esprimano le mie sensazioni e i miei sentimenti. Per me, la felicità è la cosa più importante e se sono felice il mio lavoro lo dimostra. Alla fine tutti gli errori e tutte le scuse sono da imputare solo a me. Mi piace pensare di essere stato solo me stesso e ora voglio soltanto avere la maggior quantità possibile di gioia e serenità, e immagazzinare quanta più vita riesco, per tutto il poco tempo che mi resta da vivere". Purtroppo gli resta ben poco da vivere: il giorno dopo, 24 novembre, alle 19, Freddy Mercury muore di polmonite nella sua abitazione a Kensington. Il corpo di Freddy viene cremato e le sue ceneri le custodiscono i genitori.
Il 20 aprile 1992 gli viene reso omaggio con un megaconcerto allo stadio di Wembley, il "Freddy Mercury Tribute" dove partecipano i più grandi artisti della musica mondiale, da David Bowie a Elton John, da Annie Lennox a George Michael ai Metallica, Lisa Stansfield, Liza Minnelli, Zucchero, Robert Plant, Guns'n Roses ecc. Un tributo spettacolare di quattro ore in mondovisione, dove i restanti Queen hanno accompagnato i vari artisti nell'esecuzione dei più bei brani della storia della band. Il ricavato del concerto viene devoluto in beneficienza e a favore della ricerca contro l'AIDS. Gli stessi May, Taylor e Deacon fondano la "Mercury Phoenix Charity", una fondazione che si occupa di beneficenza verso i paesi del terzo mondo.
Nel maggio dello stesso anno viene pubblicato "Live at Wembley '86", doppio album live del concerto tenutosi a Wembley il 12 luglio del 1986, la seconda serata nello stadio londinese del Magic tour. Esce inoltre "The Freddy Mercury Album", che contiene alcune canzoni tratte da "Mr. Bad Guy" e "Barcelona" più qualche singolo del 1987 come "The great pretender" , "Time", "In my defence" e "Love kills". Nel 1995 i Queen pubblicano "Made in Heaven". Alcuni brani dell'album, come "It's a beautiful day", "let me live", "Mother love", "you don't fool me" e "a winter's tale" sono inediti realizzati in studio dopo "Innuendo" e prima della morte di Mercury. "Made in heaven" e "I was born to love you" sono stati pubblicati per la prima volta da Mercury in "Mr. bad guy" nell'85 e qui reinterpretati dai Queen, come pure "Heaven for everyone", pubblicato da Taylor con i Cross nel 1987. "Too much love will kill you" venne eseguita per la prima volta nel 1992 nel "Freddy Mercury Tribute" e pubblicata nell'album di May del 1992 "Back to the Light". "My life has been saved" apparve per la prima volta nell'88, come B-side nel singolo "Scandal". Lo stesso Mercury ci teneva affinchè questo album venisse pubblicato, e fece in modo di registrare, negli sudi in Svizzera quanto più materiale possibile.
Nel 1997 esce "Queen Rocks", una raccolta abbastanza superflua delle canzoni rock più famose della band, più un'inedita realizzata dai restanti Queen in memoria di Mercury: "No-one but you". Nel novembre del 1999 viene pubblicata la terza raccolta dei Queen, "Greatest hits III", comprendente una versione di "The show must go on" con Elton John e una versione live dal Mercury Tribute di "Somebody to Love" con George Michael.

 

 
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