S T O R I A  dei

                                        

 

                   Ultima intervista televisiva rilasciata da Freddie Mercury (1986):

"Se dovessi morire domani non mi preoccuperei. Dalla vita ho avuto tutto. Se rifarei quello che ho fatto? Certo, magari solo un po’ diversamente. Io cerco solo di essere genuino e penso che questo traspare dalle mie canzoni.

Non voglio cambiare il mondo, lascio che le canzoni che ho scritto esprimano le mie sensazioni e i miei sentimenti."

                   Comunicato stampa di Freddie Mercury del 23 novembre 1991:

"Mi è sembrato corretto non fornire prima questa mia informazione personale allo scopo proteggere la privacy di coloro che mi sono vicini. Comunque è giunto il momento che amici e fan di tutto il mondo sappiano la verità: a seguito delle enormi congetture apparse sulla stampa, vorrei confermare che ho sostenuto il test HIV e sono risultato positivo. Ho l’ AIDS. Spero solo che ognuno si unirà a me, ai miei dottori e a tutti quelli che lottano contro questa terribile malattia."

 

Il giorno seguente, domenica 24 novembre alle ore 19, Freddie Mercury muore, stroncato da una polmonite, nella sua villa di Kensington, trasformata in una clinica per l’assistenza a Freddie. Dopo la sua morte il mondo della musica ha reso omaggio alla statura artistica del personaggio scomparso. L’ evento più importante è stato il "Freddie Mercury’s Tribute", tenuto allo stadio di Wembley il 20 aprile 1992, con la partecipazione di numerose star del rock e una platea radiotelevisiva stimata al miliardo di persone.

Tutto era nato il 5 settembre 1946, nell’ isola di Zanzibar, quando Bomi e Jery Bulsara, diedero alla vita il piccolo Frederik Farook Bulsara (...).

Il padre è un politico locale e dal suo lavoro sono dovuti i numerosi spostamenti della famiglia, che prima di trasferirsi in Inghilterra, visse per un periodo anche in India. Crescendo Freddie mette subito in mostra le sue straordinarie doti di pianista e grande vocalist nel suo primo gruppo: i Wreckage una blues band capitanata appunto da Freddie. Ma fu l’ incontro con Brian May (chitarrista) e Roger Meaddowes Taylor (batterista) che decretò l’inizio di una nuova era musicale. May e Taylor avevano già abbozzato una carriera discografica con gli "Smile", ma nell’ estate del 1970, il loro cantante, Tim Stafell, lasciò il gruppo per intraprendere un nuovo progetto musicale con l’ex Bee Gees Humpy Bong. I due decisero quindi di rimpiazzarlo con un certo collega di mercatini dell’usato di Roger, tale Freddie Mercury. Il gruppo si forma ufficialmente nell’estate 1971 quando dopo una dopo una serie di avvicendamenti, nel gruppo si unisce il nuovo bassista: John Deacon.

Il nome del gruppo viene scelto da Freddie: "QUEEN", perché il concetto che li doveva animare, doveva essere regale e maestoso…A suo dire "Queen è un nome davvero regale e suona in modo davvero splendido" anche se non sarà mai negato il significato del nome nella sua accezione gergale, ossia omosessuale. Il periodo era quello dell’ imperialismo Glam e dell’ambiguità, Freddie si calava in maniera egregia in questo ruolo e le prime apparizioni dell’Armata Regale furono oltraggiose e provocatorie: "il concetto che anima i Queen è quello di essere regali e maestosi. Il glamour è parte di noi, e vogliamo essere dandy". In questo stesso periodo Freddie decide di affibiarsi un nome d’ arte Mercury, in onore del messaggero degli dei.

Quando il gruppo si era completamente formato, si ebbero tre anni in cui la band londinese fece esperienza con concerti molto spettacolari, particolare che li contraddistinguerà per la durata di tutta la loro carriera.

All’ inizio del 1972 i Queen furono invitati a collaudare la nuova attrezzatura dei De Lane Studios di Wembley e, approfittando del tempo a disposizione, registrarono i loro primi brani che figureranno nel loro album di debutto. In questo periodo si accorse di loro un certo Roy Tomas Baker che , rimasto colpito dal loro talento mentre provavano "Keep Yourself Alive", si impegna affinchè abbiano una produzione discografica, che arriverà nel novembre dello stesso anno quando firmano un contratto con la Trident Audio Production. E con Baker produttore ottennero il primo contratto discografico nel 1973 con la EMI. Si tratta dell’ album "QUEEN" (13 luglio 1973), contenente una delle canzoni "live" di maggior successo: "Keep Yourself Alive", uscita anche come singolo il 6 luglio 1973. L’ album viene accolto abbastanza bene dalla stampa, ma non riceve alcuna promozione radiofonica. Pesentati così in Inghilterra, possono però solo assistere al successo dei più collaudati artisti glam quali David Bowie e Roxy Music. Il ritmo dei Queen era a differenza di questi ultimi più duro e screziato, meno commerciale si potrabbe dire, ma sarà propro questa la particolarità che li porterà ad essere i più grandi di tutti, tanto che lo stesso Mercury affermava: "Siamo stati glam rockers prima degli Sweet e di Bowie, ma ora siamo preoccupati, perche potremmo essere arrivati troppo tardi". Per fortuna non sarà così, nonostante la delusione continuano imperterriti, ma la Emi non li supporta con una produzione adeguata e paradossalmente hanno più successo negli States, dove al loro esordio vengono paragonati addirittura ai Led Zeppelin, mentre in Giappone era già esplosa la Queen-mania. In Inghilterra riscuote un enorme successo il singolo dei Larry Lurex "I can hear the music" che altri non erano che i quattro sotto pseudonimo.

Visto il successo oltremanica del gruppo e preoccupata dalle etichette straniere che li pubblicavano all’ estero, la Emi decide di promuovere in maniera adeguata il secondo album "QUEEN II" del marzo1974 con un tour nazionale. All’ uscita l’album balza al quinto posto, ritorna in classifica anche il primo lavoro, ed il singolo "Seven seas of Rhye" entra in top10. Il loro stile inizia ad essere imitato da tutti i gruppi emergenti e non, il loro talento durante i live, non ha eguali e i due front-men May&Mercury vedranno sempre più artisti, soprattutto negli States come gli Styx e gli Angel, adottare i loro stessi costuni scenici come le ormai celeberrime camicie bianche del chitarrista e i vestiti a scacchi del cantante.

Ormai giunti alla notorietà nel novembre ‘74 pubblicano "SHEER HEART ATTACK" a distanza di otto mesi dal precedente album , segno dell’ attività frenetica del gruppo, che comprende "Killer Queen" la prima vera hit dei Queen che evidenzia la vena melodica del gruppo. L’album arriva al secondo posto delle classifiche in patria e spopola in tutto il resto del mondo. Questo album segna una prima svolta nella loro infinita carriera: è un album meno glam e più rock, tanto che il successivo singolo "Stone Cold Crazy" sarà celebrato a più riprese dai Metallica. La fama comincia ad espandersi grazie anche a qualche tour di supporto a band più conosciute, ed ecco nel 1975 "A NIGHT AT THE OPERA" con "Bohemian Rhapsody", che stazionerà per nove settimane al numero uno. Si tratta di un brano rivoluzionario, la Rapsodia rappresenta una vera e propria opera lirica nella quale si alternano melodie e ritmi che erano stati sempre agli antipodi come appunto la lirica e l’ heavy metal dei virtuosismi da May. C’era il timore che potesse essere troppo difficile da comprendere ed invece si piazza subito al numero uno di tutte le chart e diventa la più longeva hit della storia anglosassone. Oltre ad essere forse la più bella canzone della storia della musica la Rapsodia sarà la prima canzone ad essere accompagnata da un vero e proprio video musicale, sarà una svolta epocale per il futuro di tutta la musica. In questo intenso peridodo di tour e concerti viene ricordata la pubblica ammissione (come se ce ne fosse bisogno) dell’omosessualità di Mercury.

L’album seguente sarà l’ impresa più dispendiosa e faraonica dell’Armata Regale; "A NIGHT AT THE OPERA" viene registrato in sei diversi studi ed esce nel dicembre 1975. Sarà dominatore delle classifiche in molti paesi, mentre negli USA si attestò solo al quarto posto. Il periodo seguente sarà molto dispersivo per i quattro membri, inizia a diffondersi la filosofia punk dei Sex Pistols, tutti i più grandi artisti glam iniziano ad avere un certo declino, ma Mercury per tutta risposta: "Il denaro è volgare ma meraviglioso. Tutto ciò che desidero nella mia vita è fare soldi e spenderli."

Esce nel dicembre 1976 "A DAY AT THE RACE" con "Somebody to love". Il disco nonostante il primato, non riesce a bissare il successo del precedente perché troppo simile. Non poteva reggere il confronto di canzoni come "The prophets song" con la rapsodia gitana, inoltre il singolo d’esordio "Tie your mother down", sebbene ottimamente rivalutato negli anni successivi, era troppo heavy in un periodo di dominio punk.

Il riscatto arriva nel’ottobre 1977 con "NEWS OF THE WORLD": i Queen danno un taglio al loro passato, via i costumi glam, via l’eccentricità e lo sfarzo regale degli altri album, ma soprattutto si scorgono per la prima volta i baffetti di Mercury, che da qui in poi non lo abbandoneranno più. Questo viene comunque ricordato come l’album delle due canzoni simbolo della band: "We Will Rock You" e la celeberrima "We Are The Champions" utilizzata in qualsiasi ambito sportivo, una canzone che chiunque almeno una volta nella vita ha ascoltato.

Nel 1978 i Queen fanno scandalo: l’ album "JAZZ" viene accompagnato dal video promozionale di un gara ciclistica "Bycicle Race"  con ragazze completamente nude "Fat Bottomed Girls". Nell’album anche una canzone di assoluto successo, una delle più belle in assoluto:"Don’t stop me now".

I Queen sono incalzati da una fitta attività concertistica in tutto il mondo: ecco quindi "Live Killer" nel gennaio 1979. Per stessa ammissione dei quattro l’ album non fu all’ altezza delle promesse, soprattutto per uno sbagliato missaggio e in quanto in un semplice album non si potevano riprodurre le emozione dei loro spettacoli. Questo live segna la fine di un era, l’era del loro rock più duro, dei loro eccessi, della loro regalità.

Nel giugno 1980 "THE GAME"  album che segna il cambiamento del gruppo soprattutto dal punto di vista musicale. I Queen dal nuovo look, tranne Brian May, suonano per la prima volta l’ utilizzo dei sintetizzatori. Il disco segna un taglio decisamente più pop e si segnala per la hit "Crazy little thing called love" che fuoriesce dai canoni dell’album abbracciando il genere rockabilly e raggiunge la vetta del successo negli USA.

Nello stesso anno la realizzazione di "FLASH GORDON" colonna sonora dell’ omonimo film, che nonostante il naufragio del film si piazzerà al decimo posto delle chart in Inghilterra.

In questo primo periodo di attività i Queen avevano venduto la bellezza di 45 milioni di dischi, la loro popolarità era ormai senza confini tanto cha a San Paolo riescono a proporre un concerto con 251.000 spettatori, un record assoluto per un gruppo rock.

Nel 1981 la prima raccolta: "GREATEST HITS" rimarrà in classifica per settimane e settimane.A fine anno esce anche il famoso singolo "UNDER PRESSURE" scritto e cantato con David Bowie.

Raggiunte le più alte vette musicali, i Queen sono sempre più al centro della stampa scandalistica, anche grazie alle dichiarazioni del suo leader: "L’amore è come una roulette russa per me. Nessuno ama quello che io sono realmente, sono tutti innamorati della mia celebrità", mentre May dichiarava: "Suoniamo per il nostro pubblico e di certo non ci preoccupiamo di come possa reagire ai nuovi brani, perché ha un’impressione ben definita del sound. Cerchiamo di non essere assillati dalla preoccupazione di scrivere per milioni di fans, ma non possiamo fare musica solo per noi stessi, chiusi in una sorta di isolamento."

Questa frase anticipa tutte le considerazioni sull’ album "HOT SPACE" del 1982, forse l’album meno queeniano di tutta la loro produzione, pieno di concessioni alla musica dance. Al suo interno è massiccio l’uso di sintetizzatori e strumenti elettronici, ma l’ album raccoglie l’indimenticabile "Under pressure", il celeberrimo duetto con il grande avversario glam David Bowie, che segna la fine di quel periodo epocale..

Così l’ anno dopo i quattro si dedicheranno ai loro progetti solisti: May che in coppia con Van Halen e i Def Leppard ritorna ad una più sana vena rock, mentre Freddie rimane completamente vago della dance e realizza dei brani da hit tra i quali "Love Kills".

Dopo "HOT SPACE"i Queen ritornano alla musica che più li compete, ed ecco quello che sarà il loro maggior successo in Inghilterra e che rimarrà per settanta settimane in calssifica:"THE WORKS" con i singoli "I Want It All", "Hammler To Fall", "I Want To Break Free", del quale si ricorda il video con la perfetta versione femminile di Mercury coi baffi e il memorabile singolo di "Radio Ga-Ga" accompagnato dal video che rievocava le atmosfere del "grande fratello" di George Orwell.Quest’album segna l’inizio della crisi dei Queen con la loro casa discografica, era soprattutto Freddie a voler rinnegare l’Elektra.

Nel 1984 i Queen si esibiranno in quelle che rimarranno le loro uniche due apparizioni in Italia:a febbraio sono a Sanremo, nel novembre a Milano.

Nel 1985 l’ Armata Regale sono la maggiore attrazione al festival "Rock in Rio" a Rio de Janeiro dove suoneranno davanti a 250000 persone. A maggio ecco l’ album personale di Freddie Mercury: "Mr. Bad Guy". in cui riecheggiano toni dance e si elevano dal coro brani quali "I was born to love you" e "Made in heaven". In questo clima di straripante successo, tra l’altro era uscito anche il singolo di lancio del nuovo album "One vision", ma si intravedevano delle crepe nei magici quattro, tanto che Deacon dichiara: "I Queen non sono più un gruppo realmente unito, ma quattro individualità che lavorano insieme" . Ma il successo è troppo grande cosìcchè il 13 luglio 1985 trionfano allo show benefico "Live Aid"  organizzato da Bob Geldof tra le numerose star del rock internazionale. Anche se ad ogni band vennero assegnati solo venti minuti per esibirsi, quelli dei Queen restano nella storia e nella leggenda, oscurando chiunque fosse salito su quel palco tra cui i Pink Floyd e altri gruppi epocali del rock, Quando Mercury riuscì a far applaudire 72000 persone in perfetta sincronia sulle note di "Radio Ga Ga", la leggenda lo consacrò come il più grande front-man della storia.

L’ anno chiave è il 1986: dopo le insistenti voci di separazione ma trascinati dall’ entusiasmo esce nel maggio 1986 "A KIND OF MAGIC" realizzato per la colonna sonora del film "Higlander", che a differenza del precedente "Flash gordon" ottiene ottimi risultati, soprattutto grazie ai brani "Princes of the universe" , "Who wants to live forever", e "Friends will be friends"  che toccherà il numero uno in 35 paesi. L’ album sarà il principale artefice del Magic tour, il loro più colossale impegno live, nel quale toccheranno ogni parte d’ Europa , e durante la quale si acuiranno i rapporti tra Taylor e lo stesso Mercury, ormai da tempo incrinati. Il tour fu monumentale e all’insegna dell’eccesso, tanto che a Knebworth dovettero far costruire una struttura in cemento armato per sostenere lo schermo che faceva da sfondo alla coreografia. Per completare l’opera esce in dicembre "Live Magic" e segna la fine dell’epoca live dei Queen.I quattro decidono diprendersi una pausa di riflessione: " Negli ultimi 15 anni abbiamo lavorato ininterrottamente, fra tournées e album. Abbiamo portato a termine un tour imponente, di grande successo. Pensiamo di meritarci una lunga pausa".

Dalla loro più clamorosa tournée, il Magic Tour che assommerà circa un milione di spettatori, verranno incisi "LIVE MAGIC" e nel 1992 "LIVE AT WEMBLEY’86". L’esibizione al Nepstadium di Budapest in Ungheria davani a 80000 spettatori rimarrà l’ ultima dei Queen. Sembra che in questo periodo Freddie Mercury abbia contratto il virus dell’ Aids.

Dall’ ’86 comincia il silenzio del gruppo che durerà fino all’89.Nel febbraio del 1987 Freddie Mercury rivisita il cassico dei Platters:"The Great Pretender". In questo periodo Mercury si prepara a dar vita alla musica delle olimpiadi di Barcellona del 1992 ed ecco la magica interpretazione di "Barcelona" di Freddie Mercury con il celebre soprano spagnolo Monserrat Caballé in cui Freddie dimostra di avere registri vocali consacrati in paradiso. Roger Taylor si dedica a progetti personali e suona con i "The Cross".

Intanto nel 1988 i quattro si riuniscono in studio, ma l’incubo dell’Aids inizia a farsi strada, anche se non era ancora nota la malattia del leader, tanto che lo stesso Mercury preoccupato per il dilagare della malattia dichiara: "L’aids mi ha cambiato la vita, ho vissuto per il sesso, ma ormai sono una suora".

Ma il 1989 è l’ anno della riconquista. "THE MIRACLE"  vola subito ai primi posti in numerosi paesi di tutto il mondo, generando cinque singoli tra cui "The invisible man" e "I Want it all". Per questo album però non saranno organizzate alcune tournéè e per questo le voci che Mercury fosse malato di Aids cominciarono a farsi insistenti nonostante lo stesso mostrerà un test negativo. Il successo non ditoglieva l’ attenzione dalle voci di una presunta malattia di Mercury, tanto che Simon Le-Bon leader dei Duran Duran dopo averlo incontrato dichiarò di averlo visto molto dimagrito e stanco. Ma solo i più fedeli ascoltatori capirono che era ormai dichiarato il suo male sapendo leggere tra le righe di "Scandal" :" trasformeranno le nostre vite in un circo….. vedranno il nostro dolore, vedranno il nostro amore spezzarsi…….tutto il mondo ci considererà degli stupidi…nessuno sa davvero distinguere la verità dalle falsità".Era infatti un pregiudizio assai diffuso quello che l’Aids potesse essere contratto solo dagli omosessuali, inoltre è profetico il video durante il quale nell’ultima scena si intravede un giornale con titolo: "Lo scandalo sta per arrivare".Peraltro il gruppo smentì sempre e in maniera categorica queste voci, e tra l’uscita di "AT THE BEEB" nel 1989, una raccolta delle loro prime incisioni in studio, e vari riconoscimenti, esce nel 1991 "INNUENDO" l’ ultimo album che Freddie Mercury riuscirà a terminare completamente. Le foto promozionali ritraggono un Mercury visibilmente magro e malato, ormai le smentite erano inutili.

Ma lo stesso leader lascerà una canzone che si può definire testamento, forse uno tra i loro più bei brani, ma sicuramente il primo in quanto a intensità di sentimenti: "The show must go on".

Durante tutti i video Freddie appare truccato con il viso completamente bianco, e si è ormai ritirato nella massima riservatezza nella sua villa di Kensington.Con l’album "INNUENDO" i Queen battono il loro stesso record detenuto dalla Rapsodia in quanto a permanenza al primo posto nella chart inglesi.

Ma del 1991 ciò che si ricorda più tristemente è la morte di Freddie Mercury, la mezzanotte del 24 novembre, il giorno dopo che lui stesso diede la notizia della sua malattia. Dopo la sua morte in verità si verrà a sapere che già anni prima Freddie non sapeva più quanto tempo avrebbe vissuto. Viene oscurato così il successo di "GREATEST HITS II" uscito appena un mese prima.

Con la sua scomparsa si esaurisce gran parte della storia della musica e per celebrare la sua memoria si tenne il 20 aprile 1992 il memorabile concerto al quale parteciparono tutti i più grandi artisti che lo avevano accompagnato nella loro immensa carriera, il "Freddie Mercury’s Tribute" tenuto allo stadio di Wembley.

Successivamente su cd il "LIVE AT WEMBLEY ‘86". Ma la loro storia non finiva qui; Mercury aveva infatti lasciato un’ ultima eredità ai suoi fans, realizzata nella solitudine dei suoi ultimi giorni nella sua villa; a sorpresa esce nel 1995 "MADE IN HEAVEN" album cominciato nel 1991 e terminato dai tre Queen superstiti grazie alle tracce lasciate da Freddie, tra le quali "Heaven for everyone", un vero e proprio augurio.

Postumo alla morte di Mercury è anche "QUEEN ROCKS" (1997) che raccoglie le canzoni più dure del gruppo ed una canzone inedita: "No One But You (Only The Good Die Young)" in onore della scomparsa di Lady Diana e Freddie Mercury ovviamente.

Infine la "Greatest Hits III" che raccoglie molti dei brani del "Freddie Mercury's Tribute" del 1992.

 

    

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