contents gallery  contact queercore news links home
Homocaust

Queer skinheads

di WARBEAR  tratto da
torazine : capsule policrome di controcultura pop n. 0000

".. queer also argues for radical pleasure - any pleasure derived from a source beyond the discourse of normalizing sexuality .." Murray Healey - Gay Skins. Class, Masculinity and Queer Appropriation.

"Hitler was a homo / A snivelling little queer/He never got a round in / He never bought a beer" ("Hitler was an Homo" - The Gonads)

La scena gayskinhead o queerskinhead propone la diversificazione degli orientamenti sessuali all'interno della scena propriamente skinhead. La potenzialità decostruttrice di tale gaudente perversione fattasi stile di vita, e' proprio in una radicale contraddizione simbolica che devasta i confini tra vari universi simbolici definiti come intoccabili e opposti. A questo proposito fondamentale e' ripercorrere la riflessione di Murray Haley. Nel suo "Gay Skins. Class, Masculinity and Queer Appropriation" egli parte definendo una bipolarità ultrastrutturata all'interno della quale opporre l'immagine sociale stereotipata, sedimentata soprattutto dai media, del movimento skinhead come maschile, bianco, conservatore, socialmente immobile, working class, violento, di estrema destra contro la mitologia del "gayman" definito nella sua identità come effeminato, middle class, socialmente mobile, pacifista e di sinistra. Queste due concettualizzazioni polarizzate definiscono l'area in cui il maschio dovrebbe normalmente essere mentre la convergenza delle polarità che i queer skinheads esprimono con il loro universo simbolico ibrido, va a destrutturare le aspettative culturali dominanti del comportamento sociale/sessuale maschile. Il maschio e' superato dal queer skinhead come pratica cultural-sessuale contraddittoriamente indefinita che sfuma i costrutti di genere. Per evidenziare in modo ancora più cristallino la radicalità della decostruzione, Healy prende a prestito il concetto di "homosocializzazione" elaborato da Eve Sedgvick. L'omosocialità e' la ratificazione della mascolinità attraverso il raggruppamento di genere ratificato dai riti sociali, quali ad esempio lo stadio, a loro volta rafforzati da istituzioni quali quelle militari o sportive, in assenza di una diversità di alterità di genere. Lo spazio in cui si focalizza il genere maschile viene definito da una fragile dialettica tra l'omosocialita' e l'omosessualità ed ogni appartenente al genere diviene potenzialmente queer. La scoperta dell'omosessualità nell'omosocialita' minaccia di sessualizzare il genere maschile facendone un'interzona simbolica nelle codifiche dei suoi ruoli, corrompendolo come un cancro culturale. Concludendo la riflessione, quando si sovrappongono la mitologia omosociale sana della cultura skinhead bianca, maschile, working class, conservatrice basata su una forte coesione interna di gruppo con gli scenari culturali basati su orientamenti omosessuali, le aspettative socioculturali vengono a decomporsi diventando socialmente pericolose in quanto decostruttive e libertarie, evidenziando il carattere ideologico della divisione socioculturale di fondo dei due tratti che nascono come magma indistinto. Le barriere di genere attraverso le quali definire i rapporti omosessuali applicati al paradigma eterosessuale in cui vi sono divisione dei ruoli sociali barra sessuali quali il macho che recita la parte maschile e l'uomo che recita la parte femminile vengono consistentemente deindentificati dall'universo skinhead che entra in una contraddizione de-generativa con se stesso nelle codifiche simboliche dettate dall'universo mediatico. Un'altra riflessione va fatta sull'estetizzazione degli orientamenti sessuali e sull'infinito feticismo che ne deriva. L'original skinhead gear (boots 'n' braces, fred perry, lonsdale, alpha, testa rasata …) viene adottato come ultimo livello di feticismo in forma sempre più vasta e radicale da chi si relaziona su orientamenti omosessuali creando, ironicamente, non poche contraddizioni e nervosismi nei movimenti neonazisti i quali, pensando di giocare sull'ideologizzazione estetica attraverso tratti militari e conservatori del look skinhead, si sono ritrovati, nella propulsione di massa del movimento queerskin, ad essere additati come froci pervertiti. I militanti skinheads nazisti non solo vengono additati come omosessuali ma, i più radicali (che hanno segnato sulla pelle la propria appartenenza white power), ora non possono piu' cambiare "gear" come gli altri camerati i quali si sono subito allontanati dal dress code. Molto chiara risulta un'intervista presa dal testo cult di Healy nella quale viene affermato che : "… you're under attack from all sides. A lot of skinheads are paranoid, especially the ones who've had a lot of tattoos and can never escape from the image at all. It must be worse for them. People are pointing the finger. No doubt about it. The gay adoption of the skinhead image has completely fucked up Blood and Honour. It's become the complete opposite of what Blood and Honour is about. In London, if someone sees a skinhead, they don't think, 'Blimey, is he gonna beat me up, is he gonna mug me?' No, they think, 'There's a bloody fairy …" Ritroviamo quindi brave "proud queer bootboy" che, in bretelle e Doc Martens 30 buchi, si amano tra di loro. Interessante e', dulcis in fundo, riportare la riflessione sul tema del queer come focalizzazione che porta alla continua distinzione aperta in un indistinto chiuso forzato e formale. Con questo intendiamo la possibilità di guardare un soggetto sessualmente fluttuante che non è definibile in base ad un'identità' inchiodata alle codifiche dei ruoli sociali. Spesso il termine queer viene sovrapposto al termine gay ma evidenziarne il passaggio indica una rottura con il presente ideologico dell'identità' di genere costruita sugli orientamenti sessuali. Il queer skin si fa soggetto nomade; non a caso all'interno della scena vi sono innumerevoli diramazioni. Uno dei trait d'union tra queer skins ed orientamenti sessuali e' lo scenario sadomaso. Mille sono i riferimenti: dal tema dell'ultraviolenza kubrickiana applicato ad un'arancia meccanica rosa fatta di ecchimosi e giochi di dominio, a tutte le pratiche più radicali quali fist fucking, pissing, bareback, amputazioni, castrazioni etc … Passando per immaginari militari fino al più ovvio feticismo per i "boots" ovvero gli anfibi e tutto ciò che appartiene allo skinhead gear. Il discorso sadomasochista si intreccia ancora una volta con le problematiche relative ad una sessualità politicamente corretta di sinistra che intendeva portare avanti una critica contro i valori patriarcali machisti della cultura occidentale. Il processo di mascolizizzazione dell'omosessualità' da un punto di vista sadomasochista con i valori del dominio della violenza e del patriarcato veniva beceramente letto come il riportare in auge un modello sessista autoritario e repressivo. Il movimento queerskin ha portato agli estremi questa contraddizione creando veri e propri squilibri all'interno di un'identità' omosessuale che si basava appunto su modelli stereotipati, ruoli e identità specifiche elaborate su una critica dialettica etero/omo per la quale nel primo caso vi era la cultura patriarcale sessista omofoba e nell' altro il suo ribaltamento quindi la cultura progressista omosessuale efebica. Nel momento in cui il sadomasochismo venne accettato dai movimenti omosessuali non più come antagonista, come demone da debellare, come fascista, violento, machista, feticista, perverso e morboso rispetto ad una "correttezza" di orientamento e quindi di modalità relazionale ed espressiva, sulla scena intervengono gli skins che radicalizzano quest'aporia per creare una frattura ancora più profonda. Soprattutto negli anni 80, durante la seconda alba skinhead, quando le fila si ingrossano in un rigurgito postpunk speculato dai reclutamenti del "british national front"; momento in cui skinehad era immediatamente sinonimo di nazifascista. Il punto massimo del climax si tocca , seguendo le tracce di Healy , arrivando allo scenario del "queerbashing" o pestaggio omosessuale attuato dai gay skins. Il pestaggio viene letto dagli skins come punizione, pulizia della strada dalla feccia effeminata. Se per la sinistra i codici SM erano divenuti "accettabili" ,o politicamente corretti perché contrattualizzati in precedenza, quindi accordati tra partecipanti, ora l'opinione pubblica, o meglio la cultura rappresentata dall'opinione pubblica, si ritrova minata da un ennesimo atto schizofrenico in cui omofilia e omofobia si sovrappongono. Healy afferma che : " ... se non c'e' più veramente differenza tra sesso e violenza, gay ed etero , il queerbashing sulla strade eseguito dagli etero e' sempre ed e' gia stato un atto queer che può essere goduto sia dalla vittima queer involontaria e l'aggressore queer esattamente nello stesso modo che in una stanza da letto..." e ancora ".. questa era la conclusione di uno skinhead che aveva a che fare anche con la destra. quando gli chiesi cosa ne pensasse del queerbashing egli rispose : questo ha a che fare con una visione sadomasochista. E' eccitante pestare qualcuno. E' qualcosa che ci piace fare tra di noi o, preferibilmente, a qualcuno che non vuole essere picchiato. Gli skin che vanno in giro a pestare la gente più in generale o i finocchi, stanno soddisfacendo il proprio piacere sessuale. E' un discorso sessuale : e' per questo che lo fanno; e' per questo che lo fanno vestiti secondo il loro stile; e' per questo che lo fanno con la vicinanza dei loro amici. Se riescono a prendere un gay e' ancora meglio. Io penso che se avessero anche solo mezza possibilità probabilmente se lo inculerebbero. Le barriere sociali glielo impediscono ma e' cio' che amerebbero di più...". Il sadomaso o la violenza sessuale tout court non e' comunque l'unico scenario in cui si muovono gli skin. Le costellazioni relazionali si intrecciano in modo continuo e sincretico quindi troviamo padri master che cercano skinhead figli da dominare ( vedi il rapporto dad/son), oppure skins che cercano orsi, o ancora figure esoteriche o satanisti che intendono praticare con skins magia nera sessuale su sfondi di richiamo nazista, o ancora scenari snuff, strangolamenti, feticismo per la plastica o per le armi. Gli universi relazionali producono forme simboliche all'infinito in cui la matrice di partenza e' la gioiosa e spontanea fratellanza skinhead o tra queer skin, queer punk e tutti i figli di metropoli franate che vivono la molteplicità degli orientamenti sessuali in forme non culturalmente predefinite e socialmente burocratizzate, come ad esempio per una "guinness doppio malto" insieme in un concerto ska-oi al "The Boots"; locale queerskin di Anterwerp che si propone in organizzazione no profit del posto con iniziative volte a dare spazio alla scena gay skinhead. Una voce a parte va dedicata alle sfumature naziste del movimento queerskin. Fondamentalmente il tingersi di ideologia nazional-socialista degli orientamenti sessuali si fonde con una prospettiva di gioco di ruolo spostata sul SM duro, sviluppata nel versante cameratesco dei rapporti di genere in cui l'arianita' si sposa con il tema del superuomo e tutti i suoi codici simbolici. Susan Sontag coglieva, nel suo "Sotto il segno di Saturno" il movimento nazista come espressione estetica del sadomasochismo più puro affermando che "… mai prima la relazione tra master e slave e' stata così consapevolmente estetizzata …." e ancora, in "Fascismo affascinante": "… tra sadomasochismo e fascismo c'e' un legame naturale. Il fascismo e' teatro … come la sua sessualità sadomasochista … costumisti e coreografi esperti così come i performer di un dramma sempre piu' eccitante perchè vietato alla gente comune ". Le iconografie naziste d'altronde sono state sempre usate come maggiori pratiche simboliche del dominio. I queer skin non fanno che velocizzare il processo sadomasochista giocando su tematiche tabù quali la bellezza ariana dell'architettura corporale, il superuomo, il potere e una certa pratica mistico-esoterica. Non a caso in internet, nelle chat queerskins, chi si firma con WP ( white power ) nel suo nickname spesso e' contemporaneamente nella chat gaysatan; possibile indicatore cio' appena detto sui rapporti tra esoterismo sessuale, skinheads e nazismo. E' contemporaneamente vero che vi sono anche persone di fede destrorsa che bypassano la contraddizione delle diversificazioni delle proprie scelte sessuali ricadendo nella serietà chirurgica integralista del razzismo e del nazismo. Per questo, e non solo , sono nate associazioni queerskins quali la Gay Skinhead Nation, la Skinhead Brotherhood (questa in particolar modo si propone come fratellanza skinhead che unisce in un unico abbraccio tutte le diversità etniche, di genere ed orientamenti sessuali entrando in conflitto con chi si anima di intenti di emancipazione dell'uguaglianza ricadendo nell'intolleranza sessista-omofoba; e per finire S.H.A.R.P. (Skinheads Against Racial Prejudice ). Esse non solo combattono l'emarginazione da cio' che può essere definita relatà sociale coercitiva (rispetto a concettualizzazioni quali minoranza ,o subcultura, rispetto l'universo culturale elaborato o scelto dagli skin) ma la vivono doppiamente per le scelte non conformi ne ad una sessualità presunta dominante ne ad una sessualità che suda sottomessa, anelante, speranzosa di essere integrata nei processi di dominio. Aggiungiamo anche il problema dei luoghi comuni, delle steortipizzazioni da parte dell'industria culturale, dei movimenti nazisti che vogliono far loro la pelle per aver macchiato la razza ariana di siffatta immonda sozzura sessuale e dulcis in fundo i queerskins nazisti. Tutti questi ingredienti creano un pasto multiculturale indigesto nella sua complessità ma proprio per questo creativo e soprattutto non sottomissivo rispetto alle strategie di esemplificazione e moralizzazione. Gli skin se ne fregano e continuano a suon di OI! a vivere i loro stili, godendo con orgoglio delle loro scelte per le strade della città di cemento e quella digitale, permettendo di affacciarsi al loro mondo ipertestuale in cui ogni skinhead propone i suoi amori feticisti, le sue scelte erotiche, i suoi gruppi preferiti, la sua squadra e tifoseria piu' amata etc… Le associazioni queerskins funzionano da raccordo del network in cui creare forme di socialita' non piu' subculturale ne minoritaria quanto di fratellanza cosmopolita, pari rispetto e giusta intolleranza contro l'attitudine pietista di accettazione di serie B. TESTO DI PRESENTAZIONE DELLA QUEER SKINHEAD BROTHERHOOD ESATTO!! Molti di noi nascono prima come skinhead e solo successivamente come queer ma non devi scegliere tra i due. Essere uno skinhead riguarda l'essere forti e fieri e non chi ti scopi. La queer skinhead bortherhood e' qui per riunire tutti gli skinhead gay. Noi aiutiamo queer skins a ritrovarsi. Noi supportiamo crews di skin consapevoli del fatto che se sei uno ski , lo sei e basta qualsiasi sia la tua sessualità. Noi rifiutiamo la cultura omosessuale. La nostra comunità e' formata da skins, punks e hardcore kids. La maggior parte di noi supporta la scena e le bands. Unisciti a noi . noi esistiamo. Uniamoci. Come essere gay e skinhead ? Non e' una contraddizione ? Chiunque si faccia influenzare nelle sue scelte dai suoi orientamaneti sessuali e' una persona squallida. Essere gay non significa doversi conformare a qualsiasi frocio che rivendichi i diritti civili attraverso bandiere "rainbow" o ideologie liberali di sinistra. Se sei uno skinhead e sei attratto da altri ragazzi, lo rimani comunque. Non c'e' nulla di contraddittorio nell'essere gay a skinhead se conosci veramente le tue radici. E' la comunità gay così com'è adesso a contraddire la scena skinhead. Moltissima della cultura gay e' skinhead. Per alcuni il concetto di gay skinhead può sembrare strano. Ma noi esistiamo e siamo tanti. La cultura skinhead non si forma sul razzismo quanto sull'alzarsi in piedi in questo mondo di merda e non farsi reprimere. La cultura skinhead non si fonda sull'odio quanto sull' amicizia, sull'andare in giro con i propri amici e divertirsi, sulla presenza quando un amico ha bisogno di te. La cultura skinhead non si basa sulla violenza quanto sul look, sul sentire, sull'abilita' di essere aggressivo ... senza ferire nessuno. La cultura skinhead si basa sulle feste, la musica e le birre con gli amici Dove sta' scritto che gli skinheads non possono essere gay ? Io sono stato skinhead da 14 anni e non ho mai sentito parlare di regole che imponevano agli skinehads di non essere gay. Il fatto e' che i gay skinheads hanno dato un forte contributo alla cultura skinhead! Quel gran "bono" sulla copertina di "strength through oi " ( prima compilation di musica oi ! che ebbe subito problemi rispetto alla matrice ideologica poiché deturnava una famosa frase nazista : strenght through joy ) era un gayskinhead chiamato Nick Crane. Nicky era un grosso esponente del british national party (il partito di destra inglese), ha passato la maggior parte della sua vita recluso, ma ha anche avuto la forza di fare un outing (testimoniare la propria sessualità) prima di milioni di altri skinheads. Nicky potrà anche essere stato di destra ma la sua omosessualitàa non lo ha fermato dall'essere uno skinhead! Adesso, prima che tutti voi buttiate via l'album perché ' sulla copertina c'e' un frocio (se siete così autentici da averlo) per favore mandatemi una e mail: io comprerò tutte le copie. Vi ricordate lo skinehad crocifisso che avete visto per anni ? Lo sapete chi lo ha disegnato ? Un gay skinhead! Spero che il vostro tatuaggio sia abbastanza piccolo per essere ricoperto . John Byrne, un gay skinhead di Brighton, fu una delle perosne che fece piu' foto sia in "spirit of 69" che in "skinhead nation " divulgando il look skinhead per la "streetlife exhibition" a Londra un po' di anni fa. John e' stato skinhead dal primo giorno. I gay skinhead sono i contributori piu' forti e continueranno a contribuire per la cultura skinhead. Essere gay non significa essere effeminati. La maggior parte degli skin che conosco ammazzerebbero di botte chi li chiama "poser". Per favore non prestate attenzione a cio' che vedete in rete. Se navigate in rete e troverete molti siti di gay skins che rifiutano di essere parte di quella scena. Shockante ma vero. Noi riceviamo e-mail di tutti i tipi da gay skinhead che si sentono parte della fratellanza. Non ci potete vedere ma ci siamo. Siamo ai concerti, ai raduni di scooter e ovunque ci siano skinheads. Iniziate ad abituarvici. La queer skinhead brotherhood e' aperta a tutti gli skinehads di qualsiasi orientamento politico,colore e genere. Noi siamo semplicemente skinhead ma un gruppo di noi che ama farsi storie con altri ragazzi si e' messo insieme per creare una solida rete di amici. Nessuna delle nostre crew è solo queer. Non devi di certo essere gay per stare con noi. Noi non siamo contro il sesso. La rete pullula di gay skinheads che cercano di mettere annunci sessuali e organizzare orge ma non siamo una realtà fetish. La queer skin brotherhood e' per skins regolari che sono gay o per quelli che rispettano il tuo essere gay e skinhead.
crew@squat.it  © hotskin productions 2001