I Riassunti

Capitolo Sedicesimo
Le piogge della Malesia



Un ragazza in caratteristici abiti malesi giunge nel luogo ove giacciono i corpi ormai senza vita di alcuni uomini, rammaricandosi di non aver potuto impedire la loro morte. Qualcosa di enorme si muove frattanto sotto l'acqua.

Yakumo Fujii giunge in aereo da Hong Kong ed è accolto dal sig. Yamada, caporeparto di una ditta giapponese che compra ed importa in Giappone gli alberi delle foreste malesi.
Il caporeparto si era rivolto all'Agenzia degli Incantesimi perchè sospettava che un terribile mostro fosse responsabile delle morti di taglialegna che si susseguono da settimane. Ling Ling aveva deciso che l'Agenzia avrebbe accettato il caso ed aveva inviato Yakumo in Malesia, pretendendo dal ragazzo un risarcimento per i danni causati da Guan Ya.
Il caporeparto spiega a Yakumo che alla vista di uomini orribilmente mutilati, annegati o uccisi da un misterioso veleno non aveva potuto che pensare all'operato di un mostro. Yakumo si dichiara del tutto incerto al proposito, suscitando lo sconforto del caporeparto, tuttavia è certo della presenza di un'energia sinistra emanata da una lunga striscia rossa che parte dalla strada e giunge all'acqua.
All'arrivo al cantiere Yakumo scorge una ragazza in abiti malesi cacciata in malo modo dal capocantiere supplicare gli operai di non uscire durante le piogge, per evitare Merah Hujan.
Yakumo vorrebbe sentire dalla ragazza il resto della storia, ma la giovane si allontana. Il direttore non è entusiasta della presenza di Yakumo nel cantiere nè dell'idea del giovane di sospendere i lavori finchè non abbia accertato le cause della morte degli operai.
In quel momento il cantiere entra in subbuglio: un'intera squadra non è rientrata al cantiere. Yakumo chiede dove gli uomini si fossero recati e si precipita nel luogo in motoscafo. È troppo tardi: i corpi degli uomini giacciono già senza vita nell'acqua.
Nell'acqua però qualcosa si muove: Yakumo vede comparire dinanzi a lui una gigantesca creatura coperta di una pelliccia rossa, dotata di un corpo di donna e di alcuni tentacoli terminanti con teste di serpenti. La creatura attacca Yakumo evitendo Guan Ya che riflette usando come specchio la superficie di un'onda. Il wu è trascinato sott'acqua e perde i sensi.

Al suo risveglio si scopre in una confortevole capanna e riconosce la ragazza malese che si era recata al cantiere in una foto, accanto ad una giovane e ad un bambino.
La ragazza è decisamente fredda con Yakumo, ripendendo che ritiene che i giapponesi non possano più restare in quei luoghi e che solo durante la pioggia Merah Hujan può scatenarsi.
Nonostante la sua freddezza, accompagna immediatamente Yakumo al cantiere, trasportando in barca anche i cadaveri degli altri uomini.
Al cantiere Yakumo cerca di convincere il direttore ed il capocantiere della presenza di un mostro. Tutti sono increduli ed anzi il direttore chiama in disparte la ragazza, di cui ha saputo il nome: Puty Brassei.
Il direttore accusa la ragazza di essere in combutta con altri per simulare la presenza di un mostro e di agire per vendicare la sorella maggiore, rimasta travolta da un camion di una ditta giapponese assieme al figlioletto.
Yakumo e il capocantiere assistono alla discussione e mentre il primo la difende, il secondo prende le parti del direttore e senza troppe discussione Yakumo e la ragazza sono gettati in una fossa e rinchiusi.
Quando Puty dice a Yakumo di temere che Merah Hujan devasti il cantiere per liberarla, il ragazzo evoca Tu Zhao ed i due sono presto liberi.
Merah Hujan però è già giunta. La creatura aggredisce alcuni operai del cantiere trascinandoli nell'acqua. Yakumo e Puty si gettano verso il mostro e riescono a sottrarre ai suoi tentacoli il capocantiere ed un altro operaio, già sofferente per il veleno della creature.
Merah Hujan non si dà per vinta e cerca di sottrarre gli uomini alla protezione di Puty. La malese prega il mostro di andarsene chiamandolo sorella, non ottenendo risposta lancia un attrezzo verso la creatura che viene ferita ad un occhio.
Merah Hujan si allontana, ma agli operai è ormai chiaro che devono fuggire al più presto dal cantiere.
Yakumo resta perplesso non riuscendo ad immaginare come un essere umano travolto da un camion possa trasformarsi in un mostro. Puty spiega che l'ira di Merah Hujan è dovuta al fatto che i conducenti dei camion preferiscono indennizzare un morto che soccorrere un ferito e che dunque la morte di sua sorella è stata praticamente un assassinio.
Nonostante le proteste del direttore, il capocantiere e gli operai preparano una zattera su cui si imbarcano per raggiungere la città più vicina. Durante i lavori Yakumo scorge in Puty qualcosa di indefinito che gli ricorda Pai.
Gli viene quindi naturale, una volta imbarcati sulla zattera, chiedere a Puty di seguirlo ad Hong Kong.
Anche altri e lo stesso capocantiere si offrono di aiutare la malese che, seppur commossa, rimane decisa a rifutare.
In quel mentre Merah Hujan raggiunge la zattera e si scaglia proprio contro Puty ferendola al ventre. Yakumo scaglia Jing Gu alle spalle della creatura e quindi lancia Guan Ya verso l'altra larva. Il mostro di luce è riflesso da Jing Gu e ritorna alle spalle di Merah Hujan che non può difendersi respingendolo con un'onda.
Nonostante il colpo sia andato a segno, la creatura ha ancora la forza di muoversi e si prepara ad assalire Yakumo. A fermarla è una creatura simile a lei, con un grosso squarcio sul ventre, in cui Yakumo riconosce Puty.
In passato Merah Hujan aveva deciso di vivere come un essere umano per amore dell'uomo da cui aveva avuto un figlio. La perdita di suo figlio l'aveva riempita di odio contro tutti i giapponesi. Puty tuttavia riesce a rammentarle quanto aveva potuto amare un essere umano e la convince che non può vendicarsi nei confronti di innocenti.
Le due creture si allontanano insieme tra le piogge della Malesia.

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