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ANDRIA: INVASIONE DI CAVALLETTE,
ORMAI E' ALLARME
La situazione è al limite. Il rischio ora è che, se non si provvederà
in tempo, anche se non si sa bene come, gli enormi sciami di cavallette
che hanno preso di mira la zona di Castel del Monte potrebbero spostarsi
nei centro abitati. L'allarme è stato lanciato ma si teme che una soluzione
al problema sia ancora lontana, purtroppo. Da queste parti un'invasione
così massiccia non si era mai vista, difficile trovare rimedi adeguati.
Un paesaggio apocalittico. Cavallette dappertutto. Uno spettacolo da film,
al limite del sopportabile anche per chi è abituato da anni a vivere in
campagna. Metà dei raccolti sono già andati distrutti, i più fortunati
nella zona di Montegrosso, frazione di Andria, hanno già provveduto a
mietere e trebbiare. Anche il grano di quest'anno avrebbero rovinato.
E' mezzogiorno in punto, il momento più caldo della giornata, quello in
cui gli sciami delle cavallette si alzano in volo. Per terra sull'asfalto
è un vero e proprio tappeto di insetti morti. Chiedono aiuto gli agricoltori
della zona, temono per i raccolti ma soprattutto per gli animali. Le cavallette
hanno preso di mira anche loro.
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LAVORATORI EX CCR
Rischia di aprirsi nuovamente la vertenza dei 1800 lavoratori ex Ccr di
Bari, per i quali, a giugno, il governo emise il decreto per il pagamento
per due anni dell'80 per cento del contributo di mobilita'. E' passato
un mese, ma il tavolo tecnico regionale che dovra' definirte tempi e modalita'
per il ricollocamento di gran parte degli ex 1800 Ccr, non viene ancora
insediato. E questo, nonostante gli impegni assunti in sede romana al
momento di ottenere l'ulteriore contributo dello stato in favore di questi
lavoratori che da 7 anni vivono con l'assegno governativo. Tocca al presidente
Fitto convocare le parti, ma finora dal governatore non e' arrivato alcun
segnale. I sindacati lo solleciteranno a farlo, pronti, in caso contrario,
a riaprire la vertenza.
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BARI: PROTESTA AGRICOLTORI ARNEO
"Quelli che non pagano le tasse si definiscono evasori coloro che invece
le pretendono senza dare nulla in cambio si chiamano estortori" sono le
parole urlate oggi a Bari dagli agricoltori del bacino idraulico dell'Arneo,
il consorzio di bonifica che dovrebbe servire 48 comuni della provincia
leccese, brindisina e tarantina. Il condizionale è d'obbligo visto che
i lavoratori da tempo lamentano il totale disservizio dell'ente che a
fronte di onerosi contributi non fornirebbe alcun beneficio. Di qui il
malcontento degli agricoltori della zona che dopo le varie manifestazioni
dei giorni scorsi sono tornati a protestare stamattina questa volta sotto
il palazzo della presidenza della giunta regionale. A guidare il folto
corteo c'era il senatore Antonio Gaglione dell'Ulivo il quale ha denunciato
la politica intimidatoria dell'ente che oltre ad aver esteso il contributo
persino alle abitazioni costruite sui terreni agricoli ha avviato una
procedura di pignoramento dei beni, con il sequestro dei biglietti di
circolazione, a coloro i quali non hanno ancora pagato le cartelle esattoriali.
I manifestanti dopo aver sostato per alcuni minuti sotto la sede della
presidenza si sono diretti verso l'assessorato all'agricoltura dove in
mattinata dovrebbero incontrare l'assessore Marmo. Una, in sostanza, la
richiesta degli agricoltori: modificare in breve tempo la legge sui consorzi
di bonifica prima che la crisi del comparto entri in una fase irreversibile.
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BARI: MEDICI IN ASSEMBLEA AL POLICLINICO
Non ce l'hanno con l'Università, ma se tutti gli sforzi sembrano essere
concentrati nel farne la padrona assoluta del Policlinico, chi si preoccupa
della componente ospedaliera e del suo progressivo impoverimento? I timori
dei medici ospedalieri del più grande ospedale regionale, riunitisi questa
mattina in un'assemblea cui hanno preso parte anche i consiglieri regionali
Carrozzo, Tedesco e Pepe, nascono, anzi vengono rafforzati dal protocollo
d'intesa recentemente siglato tra Università degli studi di Bari e Regione,
destinato ad essere inserito nel piano ospedaliero regionale 2002-2004,
e che mercoledì prossimo va in consiglio di Facoltà per l'approvazione.
Il dato che meglio di ogni altro conferma le lamentele degli ospedalieri
riguarda i posti letto: dei 1471 totali, quelli ospedalieri sono soltanto
259 - i 197 vecchi più i 62 di nuova istituzione - contro i 1212 universitari,
di cui 164 nuovi. Ma ci si lamenta anche per la chiusura del reparto di
tipizzazione, della radiologia ospedaliera, di un reparto di medicina
e chirurgia. Senza parlare poi della mancata previsione di quei 28 posti
di osservazione necessari per ridurre ricoveri e spese, spine nel fianco
di un ospedale di cui si continua a non conoscere l'esatta vocazione,
visto che l'emergenza - vedi asclepios - e i trapianti, sono praticamente
assenti nel protocollo. Protocollo che nella sua parte normativa - ribadiscono
i medici ospedalieri - non fa altro che confermare quanto detto all'inizio;
perché riconoscendole il parere di verifica, dopo 18 mesi, sull'operato
del Direttore Generale e sul bilancio di spesa, il potere di convogliare
risorse umane e finanziarie, e di aumentare le strutture complesse universitarie
non si fa altro che rafforzare il principio secondo il quale chi comanda
il Policlinico non può che essere l'Università.
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BARI: CONFERENZA STAMPA SU TESSILE
Consumi in affanno, crisi d'identità distributiva, necessità di proteggere
e promuovere all'estero l'immagine della filiera tessile di casa nostra:
tempi duri, insomma, per il tessile casa italiano, che sta vivendo un
periodo di trasformazione e di difficoltà. Alle problematiche già esposte,
se pur in sintesi, bisogna aggiungere infatti l'inadeguatezza dell'attuale
sistema delle fiere di settore, troppo frammentato e disorganico per poter
rispondere, in maniera adeguata, unitaria, alle esigenze del comparto.
Nasce dall'insieme di tutte queste problematiche la necessità di riunire
attorno ad un tavolo, per la prima volta, le più importanti personalità
del mondo imprenditoriale tessile ed istituzionale. Ad avvertirla è stata
la Fiera del Levante, che ha organizzato una tavola rotonda nel corso
della quale, oltre a descrivere le diverse esperienze sin qui maturate,
si è cercato anche di porre le basi per un percorso finalmente unitario
ed omogeneo. Durante l'incontro sono stati inoltre premiati i vincitori
del concorso Textyl Design, aperto ai nuovi talenti del settore, patrocinato
dalla Camera di Commercio di Bari e svoltosi durante l'ultima edizione
della Fiera BiancoCasa Mediterranea. I primi tre premi sono andati a Maria
Chiara Basso, dell'istituto d'Arte Pino Pascali di Bari, ad un gruppo
di lavoro dell'istituto d'Arte di Potenza e a Carmela Castellano, dell'Accademia
di Belle Arti di Bari.
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