ARRESTI LA CASCINA

Arrestati i vertici e i fornitori della Cascina l'azienda leader nel settore delle mense universitarie e scolastiche. Dieci provvedimenti restrittivi - otto agli arresti domiciliari e due di interdizione dall' attivita' d'impresa - sono stati eseguiti nei confronti dei responsabili baresi e romani della societa'. L'inchiesta della procura di Bari riguarda sia presunte irregolarita' nell'aggiudicazione di numerosi appalti per la fornitura e la somministrazione di pasti (in ospedali, scuole materne e elementari e mense universitarie della Puglia) sia la scadente qualita' dei cibi serviti. in molti casi, sostengono gli inquirenti, gli alimenti offerti anche ai bambini erano scaduti, avariati, puzzolenti e putrefatti; alcune pietanze erano contaminate da un'elevata carica batterica.

BARI: CASCINA, L'ATTIVITA' PROSEGUE REGOLARMENTE

Bastava sporgersi dalla finestra della stanza in cui i magistrati Rossi e Nicastro tenevano la conferenza stampa, per accorgersi che l'attività de La Cascina continuava regolarmente. Tutto come prima, quindi, ma in un clima decisamente diverso. Lo abbiamo percepito al Policlinico, nei pressi della cucina de La Cascina, dove siamo stati accolti dalla rabbia, per certi versi legittima, dei dipendenti, che ora temono di perdere il posto di lavoro. Per loro, che questa mattina si sono visti piombare in cucina carabinieri e finanzieri armati di tutto punto, le accuse dei magistrati sono strumentali, e rispondono ad un preciso disegno politico. Perché la qualità del nostro servizio, assicurano, non può essere messa in discussione. Tutto regolare anche nelle scuole baresi servite da La Cascina. Il caso, con ogni probabilità, scoppierà domani, sia nelle scuole che negli ospedali, dopo che la notizia sarà diventata di dominio pubblico. Ma tanto le Asl che l'assessorato alla pubblica istruzione del Comune di Bari fanno già sapere che l'inchiesta giudiziaria non avrà conseguenze sul loro rapporto con La Cascina.

TRANI: COOPERATIVA LA CASCINA, CONCLUSA L'INCHIESTA, 4 INDAGATI

Non solo a Bari e nell'hinterland. La Cascina avrebbe imposto la sua presenza e i suoi servizi anche a nord del capoluogo, in particolar modo nel territorio dell'Ausl Bari 2. Ne è convinto il sostituto procuratore del tribunale di Trani Francesco Bretone che ha concluso le indagini sugli appalti, le gare e le forniture ospedaliere della cooperativa di Roma. I fatti si riferiscono al 1999, l'inchiesta era partita dopo una denuncia anonima. Inizialmente 19 le persone che furono iscritte nel registro degli indagati, la posizione della maggior parte di loro è stata archiviata, rimangono 4 i colletti bianchi su cui si concentrano le attenzioni della magistratura tranese che ipotizza a vario titolo i reati di abuso d'ufficio, l'inadempimento di contratti di pubblica fornitura, il falso e la truffa. Il primo degli indagati è Felice De Pietro, nel 1999 dirigente appalti e contratti dell'Ausl Ba/2 di Barletta e capo area gestione del patrimonio. Avrebbe procurato intenzionalmente alla cooperativa La Cascina un ingiusto vantaggio patrimoniale aggiudicando alla stessa la gara d'appalto e non all'altra ditta Gemeaz Cusin. Poi Salvatore Menolascina, il responsabile operativo dell'area sud della cooperativa, non avrebbe adempiuto agli obblighi imposti dal contratto di fornitura per il servizio di ristorazione negli ospedali di Barletta, Trani, Bisceglie e Molfetta. Non solo: non avrebbe consegnato le cucine e la sala mensa ai dipendenti dei presidi di Trani e Barletta nel termine di 90 giorni dall'inizio dei lavori, avrebbe concesso opere in sub appalto e ad altre ditte permesso la distribuzione dei pasti pur sprovviste di certificato Iso Uni 9000. Con dei raggiri avrebbe contabilizzato più pasti di quanti effettivamente erogati procurando ingiusto vantaggio alla cooperativa in danno dell'Ausl. Nel registro degli indagati sono finiti anche Domenico Cordola e Gianfranco Russo i quali avrebbero attestato il falso dicendo che i lavori nella sala mensa dei presidi di Trani e Barletta erano stati ultimati il 10 aprile del 2000 mentre erano ancora in corso al 31 maggio dello stesso anno.

BARI: CASCINA, LE REAZIONI POLITICHE

La prima reazione politica allo scandalo "La Cascina" arriva dalla Regione, dal gruppo consiliare di Rifondazione. Che già nel dicembre 2001 adombrò dubbi sulla liceità dell'attività de La Cascina, chiedendo all'assessore alla Sanità, in una interrogazione, un'indagine conoscitiva. Mazzaracchio rispose con una mappa ricognitiva di tutti i rapporti tra La Cascina e le Asl pugliesi, eccezion fatta per il Policlinico di Bari e il Santissima Annunziata di Taranto, che non risposero alla richiesta di informazioni dell'assessore. Ma a rimanere sconcertato dagli sviluppi dell'inchiesta della Procura barese è anche il capogruppo di Forza Italia Lucio Tarquinio.

TRUFFA LAVORI PUBBLICI

Cinque persone sono state rinviate a giudizio per una presunta truffa di oltre 14 miliardi di vecchie lire ai danni dello stato, nei lavori di completamento delle strutture del porto di Bari. A giudizio l'imprenditore palermitano Benedetto D'Agostino, titolare della Sailem, impresa ora fallita specializzata in lavori portuali; il suo collaboratore Luigi Ferruggia, i tecnici Michele e Corrado Cipriani, padre e figlio nativi di Jesi, in provincia di Ancona; e Margherita Mascia Malizia, moglie di Corrado Cipriani. Durante i lavori di allargamento del molo Pizzoli e della costruzione delle colmate dell'ansa Marisabella, i cinque imputati, ingannando gli esperti del genio civile, tra il gennaio '95 e marzo '98 avrebbero contabilizzato quantita' di materiale dragato superiori a quelle reali truffando lo stato per oltre 14 miliardi di lire.

BISCEGLIE: DROGA MARKET IN CASA, ARRESTATI MARITO E MOGLIE

I carabinieri di Bisceglie li hanno sorpresi mentre spacciavano una dose di cocaina ad un loro acquirente di Barletta. In manette sono finiti due coniugi vecchie conoscenze delle forze dell'ordine. Si tratta di Felice Mennuno, 53 anni, e di sua moglie Maria Quaranta di 34, già coinvolti nei blitz Iceberg e Iceberg II di due anni fa che smantellarono due diverse organizzazioni criminali dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti. I militari hanno fatto irruzione nel loro appartamento nel centro storico di Bisceglie proprio mentre la donna riceveva la somme di 25 euro per una dose di cocaina. In casa sono state trovate 19 dosi già pronte per essere vendute oltre ad un cipollone di cocaina pura e della sostanza da taglio. Oltre a 990 euro sicuro provento dell'attività di spaccio. La circostanza che fosse un barlettano a fornirsi da loro potrebbe essere interpretato come uno spostamento dei traffici dopo le decapitazioni subite dai clan recentemente. Bisceglie si confermerebbe così porto franco della droga per tutto il nord barese.

PARCO ALTA MURGIA: INCONTRO ALLA PROVINCIA

Incontro tecnico, a porte chiuse, questa mattina alla Provincia di Bari tra i sindaci dei comuni interessati all'istituzione del Parco dell'Alta Murgia, il presidente Vernola e l'assessore alla Pianificazione territoriale, Cesare Veronico. Il clima è disteso e conciliante, lontano dalle polemiche dei giorni scorsi che hanno visto alcuni comuni schierarsi apertamente contro la "zonazione", ossia la decisione di far ricadere migliaia di ettari in zona 1, quella di pregio ambientale e quindi con i vincoli maggiori. All'incontro non hanno partecipato rappresentanti di Corato e Ruvo, comuni entrambi commissariati. Per quest'ultimo comune sono state recepite le indicazioni delle precedenti delibere comunali. Ha trovato riscontro anche la richiesta del sindaco di Spinazzola per il declassamento di una parte della zona , 1 a zona 2, quella con un valore naturalistico. Questo consentirebbe il proseguimento di molte attività produttive, avendo minori vincoli paesaggistici. Trovato un accordo anche con il comune di Toritto che ha ritirato le sue riserve. I tempi stringono e l'intento della Provincia è quello di chiedere un incontro alla Regione Puglia per arrivare con un accordo siglato alla prossima riunione tecnica preliminare della conferenza unificata Stato-Regioni che si svolgerà a maggio.

IL GIARDINO DEGLI DEI

Un libro dedicato a Potenza, alla sua provincia ricca di storia, alla sua cultura che Ha lasciato tracce tangibili ovunque, alla sua natura incontaminata. "Il giardino degli Dei" è un'opera monografica che trae la sua origine da un servizio redazionale sulla rivista "Italia Turistica", la più vecchia testata italiana di cultura e turismo. Il volume in quattro lingue contiene oltre 100 immagini inedite del fotografo Giampaolo Senzanonna. La descrizione e la storia del territorio sono state, invece, affidate alla penna di Raffaele Nigro, già Premio Campiello. La presentazione del libro è stata ospitata all'interno della sala consiliare della Provincia di Bari, a riprova degli interessi comuni tra i due territori. Il Presidente Vernola ha voluto infatti sottolineare l'omogeneità tra le due aree, quella barese e quella potentina che- insieme- possono creare nuove e interessanti sinergie. Puntare su cultura, territorio, tradizioni e storia è infatti la carta vincente per promuovere il Sud Italia. Tra le province di Bari e Potenza esiste già un protocollo d'intesa in tal senso ed entrambe le amministrazioni hanno interesse a procedere all'unisono. Ma le iniziative culturali e di promozione non si fermano qui. Fino al 30 giugno, il Museo provinciale di Potenza ospiterà una retrospettiva del fotografo lucano Aldo La Capra. Sempre negli spazi del Museo viene allestita la mostra archeologica "Immagine e mito nella Basilicata antica". Dal 3 al 24 maggio, infine, farà tappa a Potenza la mostra scientifica itinerante "Le ruote quadrate".

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