MORTE A GRUMO

Ancora tutte da chiarire le cause che hanno determinato la morte del 31enne Michele Monno, avvenuta nelle campagne di Grumo, nel barese, domenica 30 giugno, durante lo scarico di inerti in una discarica. Al momento rimane in piedi l'ipotesi accidentale in quanto - nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla magistratura - non si conosce ancora l'esito dell'autopsia effettauta dal prof. Francesco Vinci dell'istituto di medicina legale dell'universita' di Bari. A sollevare dubbi sulla morte di Michele Monno e' stata la madre che ha richiesto le indagini.

BARI: ACQUA SPRECATA E CAMPI IRRIGATI CON LA FOGNA

L'acqua che altrove non c'è, scorre ininterrottamente in via Giacomo Boggiano, al quartiere Stanic di Bari. Lo spreco arriva da una perdita in una condotta dismessa: litri e litri d'acqua che vanno perduti dal mattino alla sera, quando il rigagnolo assume dimensioni notevoli con l'aumento della pressione. Gli unici a goderne, assicurano i residenti della zona, sono i topi, che a sera arrivano in gran numero ad abbeverarsi. E dall'acqua, potabile, sprecata, a quella di fogna utilizzata per irrigare i campi. Succede anche questo nel quartiere Stanic, dove appunto è l'acqua di fogna a rendere rigogliose le piantagioni che crescono nel letto della lama Lamasinata. Tempo fa, una parlamentare denunciò la situazione, ma il suo allarme, evidentemente, è finito nel dimenticatoio.

SITUAZIONE CANILE BARI

I cancelli del canile di via Caldarola a Bari, si aprono regolarmente a chiunque voglia visitarlo. Esiste un orario di visita stabilito: dalle 8 alle 12 e dalle 16 alle 18 da lunedì a venerdì e il sabato dalle 8 alle 12. Una precisazione necessaria, dovuta a un equivoco sorto all'indomani della manifestazione animalista tenuta il 24 giugno scorso dinanzi al Comune di Bari. La presidente dell'associazione "Cani abbandonati" Anna Dalfino, nel corso della manifestazione aveva ribadito il diritto ad "entrare nei canili pubblici" da parte dei volontari che ogni giorno si occupano di animali abbandonati. L'amministratore della Mapia Luciano Garofalo in una lettera precisa che non è vero che "viene impedito ai volontari delle associazioni l'accesso alla struttura, ma solo l'accesso nelle gabbie a diretto contatto con gli animali, il tutto per questioni di sicurezza personale". Non solo ma, continua Garofalo, in passato soci dell'Aca, signora Dalfino compresa, potevano circolare liberamente nella struttura, però malgrado i divieti, sono stati sorpresi all'interno delle gabbie, mentre davano da mangiare ai cani alimenti "sconosciuti agli organi competenti". Abbiamo effettivamente verificato che nel canile, contrariamente da quanto sostenuto dalla Dalfino, si può entrare liberamente. Non solo, alle 9.30 alcune gabbie erano già state lavate e le scodelle erano piene di cibo. Le stesse gabbie sono molto ampie, dotate di cucce singole e di copertura per riparare i quattrozampe dai raggi del sole. In altre gabbie ci sono animali in quarantena, quelli cioè appena accalappiati dalla Asl e in altre ancora quelli in convalescenza. L'impressione è che i cani siano ben tenuti, alimentati e curati. La prossima volta gli animalisti faranno bene ad adoperare termini precisi: non poter entrare nei canili è diverso dal non poter entrare nelle gabbie.

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