FURTO COMPUTER CCR-CBH

La Digos e' al lavoro, ma la ricerca del ladro o dei ladri che si sono portati via i computers coi dati delle CCR e della CBH dallo studio del commercialista barese che segue entrambe le societa', non sara' facile. I ladri hanno agito indisturbati nella notte fra sabato e domenica. Si sono introdotti nello studio, ed hanno avuto tutto il tempo di scegliere i computers giusti da portar via, tre portatili e l'unita' centrale, lasciando tutti gli altri, fra cui anche alcuni nuovi di zecca. O forse sapevano gia' dove mettere le mani. In un caso o nell'altro, si tratta di un furto mirato, non il primo che subisce il commercialista. Su chi possa esserne l'autore si fanno le ipotesi piu' varie. Il commercialista, dottor Montanaro,indica la pista intimidatoria. Alla vigilia di licenziamenti da parte della CBH, qualcuno ha voluto lanciare messaggi inquietanti. I documenti contenuti nei computers - sostiene Montanaro - non sono esclusivi. Si tratta di documentazione che si puo' ricostruire, in quanto ne esistono copie agli atti in altri enti e presso studi notarili. Percio', chi ha colpito voleva solo intimidire. Anche questa, una pista che la Digos sta percorrendo. insieme alle possibili altre. Il rapporto finale della Digos verra'inviato alla magistratura, e andra' ad aggiungersi agli otto esposti che giacciono negli uffici della procura di Bari e riguardano la gestione delle CCR, la vendita delle cliniche alla CBH e la gestione di quest'ultima societa'.

RIFORMA DOCENZA UNIVERSITARIA

Della riforma della docenza universitaria se ne parla da più di due anni, ma sul piano operativo ancora nulla di concreto. Eppure il riordino della docenza, in termini di stato giuridico, di meccanismi di reclutamento, di progressione in carriera, di collocamento a riposo, appare ormai una necessità improrogabile. Un punto da cui partire per raggiungere traguardi che interessano non solo i docenti, ma anche gli studenti e cioè il recupero della qualità dell'istruzione universitaria, l'efficienza delle strutture, della piena attività dei docenti e il potenziamento della ricerca scientifica per rendere il nostro Paese più competitivo sul mercato internazionale. Sono questi i temi centrali affrontati in un incontro dibattito organizzato dalla Cisl Università nell'Aula Magna dell'Ateneo barese. Un convegno che, nonostante l'attualità e la portata degli argomenti in discussione ha visto una scarsa partecipazione del corpo docente. A proposito del reclutamento è stato sottolineata, in alcuni interventi, la necessità di non fare della fase di formazione del giovane studioso, una fase infinita tale da portarlo dalla formazione direttamente alla pensione. Anche perché poi queste forme lavorative diventano precariato puro. Per cui la fase di formazione deve essere a tempo e il direttore amministrativo Innocenzo Santoro, ha suggerito per esempio il tempo massimo di 8 anni. Inoltre i vincitori di concorso devono essere tanti quanti i posti disponibili. Sullo sviluppo della carriera la Cisl propone uno sviluppo in sei livelli retributivi, caratterizzati da un progresso nello svolgimento dell'attività scientifica, didattica e di servizio. Inoltre si propone l'introduzione di meccanismi di valutazione e di verifica dell'attività didattica, di ricerca, di servizio e di governo degli atenei, a cui ogni docente dovrebbe sottoporsi. Infine, come ribadito in altri interventi, l'università deve restare centro di ricerca scientifica dove si svolge attività di alta formazione.

BARI: BIBLIOTECA "DE GEMMIS" SI TRASFERISCE

La data è vicina: al massimo entro giugno la biblioteca provinciale "De Gemmis" di Bari cambierà casa. Lascerà dopo quasi trent'anni la sede di via De Rossi per spostarsi nel cuore della città vecchia, precisamente nell'ex convento di santa Teresa dei Maschi. Una struttura di fine '600 di proprietà del demanio pubblico appositamente ristrutturata. 3000 metri quadri destinati alla consultazioni di libri, ma anche ad attività culturali come mostre, convegni, spettacoli, musica, con caffetteria e spazi all'aperto. Una biblioteca, dunque, sostiene la direttrice della "De Gemmis" Emanuela Angiuli, in puro stile anglossane. Una scelta necessaria per sistemare un patrimonio culturale vastissimo. Fu il bibliofilo Gennaro De Gemmis, a fondare nel 1957 l'omonima biblioteca donando alla Provincia la sua vasta collezione di manoscritti e opere storiche sulla Puglia. La prima sede fu presso la Corte del Catapano nel complesso monumentale della basilica di san Nicola, poi il trasferimento nei locali privati di via De Rossi. La biblioteca dispone di un patrimonio articolato in quattro settori. L'archivio è dotato di manoscritti e documenti antichi databili fra il tredicesimo e il ventesimo secolo, quasi tutti provenienti da donazioni di privati. C'è poi la biblioteca con circa 50 mila volumi legati alla storia pugliese e del mezzogiorno, un patrimonio specifico vastissimo che ha permesso alla De Gemmis di acquisire una vera e propria identità meridionale. Più di 1000 testate di giornali e periodici antichi, sono, invece, custodite nell'emeroteca. Da qualche anno la De Gemmis è dotata anche di un polo informatico collegato con il servizio bibliotecario nazionale, in rete con le principali biblioteche d'Italia.

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