BANDA LADRI D'AUTO AD ANDRIA
Rubavano auto da rivendere in tutta la Puglia ed anche oltre i confini
regionali. Un vero e proprio centro di ricettazione per vetture e' scato
scoperto ad Andria dai carabinieri, che nel corso della loro attivita'
investigativa hanno recuperato ben 375 mezzi dei circa 500 derubati dall'inizio
dell'anno. Attraverso l'antifurto satellitare di un'Audi A6 rubata ieri
a corato, i militari sono riusciti a risalire al deposito di via Virgilio
della banda. All'interno decine di centraline per auto ed anche una Passat
col motore ancora caldo, segno che l'attivita' criminosa era proseguita
anche nel corso della notte. L'auto era dotata di ricetrasmittenti posizionate
sulle frequenze dei carabinieri e della polizia, piu' un sistema di registrazione
con cui venivano interrotte le stesse frequenze con dei fruscii. Secondo
i carabinieri le bande che operano nel nord barese, denominate "batterie",
sono composte da 4-5 persone.
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BARI: ESITO AUTOPSIA DITRANI
Il proiettile è entrato dalla parte posteriore dell'omero sinistro, e
dopo aver trapassato il cuore, facendolo esplodere, è fuoriuscito dalla
parte bassa dell'emitorace destro. Causa della morte e percorso interno
del proiettile: sono questi i primi elementi certi emersi dall'autopsia
sul cadavere di Michele Ditrani, iniziata e poi interrotta per motivi
tecnici ieri pomeriggio, ripresa questa mattina alle 8 e portata a termine
in due ore dal collegio peritale composto dai professori Cosimo Di Nunno,
per la parte autoptica, Roberto Gagliano Candela per quella tossicologica,
e Francesco Vinci per gli accertamenti balistici. Per i risultati definitivi,
come da prassi, si dovrà ora attendere sessanta giorni; soltanto allora
si conosceranno i risultati delle analisi sul sangue prelevato, che dovranno
dire se la vittima, quella sera, avesse fatto uso di alcolici o sostanze
stupefacenti, e dell'esame sul proiettile calibro nove che ha ucciso Ditrani,
trovato nell'abitacolo dell'auto. Nel frattempo i periti nominati dal
pm Angela Morea effettueranno ulteriori accertamenti, in particolare sugli
abiti e sull'auto della vittima. E saranno proprio questi ultimi, probabilmente,
i più importanti per accertare l'esatta traiettoria del proiettile. I
tre carabinieri indagati, due in servizio presso la stazione di Adelfia,
il terzo della compagnia di Triggiano, hanno sempre sostenuto di aver
sparato all'altezza delle gomme come reazione alla manovra di Ditrani,
che dopo una fuga di 30 chilometri cercò di forzare il posto di blocco
a San Giorgio rischiando di investirli. Secondo la loro versione, confermata
da un testimone oculare, un poliziotto, il proiettile avrebbe quindi colpito
di rimbalzo il 47enne di Triggiano, che era nell'auto. L'autopsia, per
il momento, ha soltanto stabilito che proveniva dalla parte anteriore
della Fiat Tipo e che avrebbe centrato Ditrani mentre cercava di ripararsi
voltandosi verso la sua destra. Il reato ipotizzato per i tre militari
finiti nel registro degli indagati è quello previsto dall'articolo 586
del codice penale: la morte come conseguenza di altro delitto, che nel
caso specifico sarebbe il danneggiamento dell'auto nel tentativo di fermarne
la corsa. I carabinieri quindi potrebbero aver esagerato, secondo l'ipotesi
accusatoria del pm, che di fatto esclude la legittima difesa.
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UVA DA TAVOLA PUGLIESE
Niente di meno scontato: l'agricoltura è la punta di diamante dell'economia
pugliese e ciò che la rende ancor più brillante è la produzione di uva
da tavola che pone la regione ai vertici mondiali per quantità e qualità.
Il 75% dell'uva esportata è prodotta in Puglia: merito della vocazione
agronomica di ampie zone della regione ma anche dell'alta professionalità
dei coltivatori e degli imprenditori agricoli. Fattori ormai assodati
per l'Union camere, per il centro estero e la regione Puglia che per sponsorizzare
un prodotto di sicuro successo, l'uva da tavola appunto, ha pensato di
invitare a Bari una delegazione di importatori dalla Polonia e dalla Repubblica
Ceca: due paesi che mostrano interessi sempre più grandi nei riguardi
di prodotti agro alimentari italiani. Dal radicchio rosso al basilico,
dal rosmarino all'uva cechi e polacchi apprezzano verdure, erbe aromatiche
e frutta. Un sintomo di cambiamento che non può essere dovuto soltanto
alla richiesta che proviene da alcuni ristoranti italiani che, in quei
paesi, lavorano già da diverso tempo. Ed è così che da oggi, e per due
giorni, gli operatori stranieri avranno modo di conoscere, visitando le
aziende agricole più significative di Puglia la qualità del primo prodotto
regionale. Dal 23 al 26 ottobre la visita sarà ricambiata: gli addetti
ai lavori pugliesi promuoveranno l'uva da tavola direttamente a Praga
e a Varsavia, aprendo perciò le porte, dopo ciliegie e olio, ad un nuovo
commercio.
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