SITUAZIONE CCR

Non erano la fiat, ma per Bari, le case di cura riunite di Cavallari lo erano, eccome. Perche' davano lavoro a quasi 3mila persone, 1800 delle quali, a seguito delle vicende giudiziarie che portarono Cavallari in galera e le sue cliniche in amministrazione controllata, da 7 anni sono disoccupate. Ci sono voluti 7 anni per arrivare, nel maggio scorso, a definire un accordo per la riqualificazione dei 1800 ex ccr attraverso corsi di formazione regionali il cui bando e'stato pubblicato nei giorni scorsi. Ma il problema non e' risolto. Che ne sara' di questo esercito di disoccupati dopo la formazione? Chi li assumera'? Nessuno, a questo proposito, osa fare previsioni. Ne' la Regione, ne' la Provincia, e nemmeno i comuni che hanno aderito alla costituzione di societa' miste per assorbirli. Il bubbone rischia di riproporsi fra alcuni mesi, in forma ancora piu' grave. Sullo sfondo di questa tragedia fanno invece da contraltare gli affari che ancora si continuano a realizzare sulle ceneri delle cliniche di Cavallari. Quello del momento riguarda la vendita della Mater Dei. La clinica che ospita l'istituto oncologico e' ancora di proprieta' delle ccr in amministrazione straordinaria. I commissari si sono impegnati a venderla alla cbh, cui vendettero tutte le altre cliniche, ma ancora non l'hanno fatto. Il prezzo stabilito qualche anno fa si aggirava intorno ai 70-80 miliardi. Oggi, ccr e cbh si stanno accordando per una cifra che non arrivera' ai 50 ex miliardi. Nel frattempo pero', e non si sa bene a che titolo, cbh continua a riscuotere, almeno sulla carta, il fitto di 14 ex miliardi all'anno che, sempre sulla carta, l'oncologico paga. In sostanza, la cbh ha gia' incassato i miliardi che le servono per pagare la Mater Dei, sul cui acquisto ha anche ottenuto l'ennesimo mega-sconto. Ma il bello, anzi, il vero affare, deve ancora arrivare. La cbh proprio in questi giorni sta tornando alla carica per vendere a sua volta la Mater Dei alla Regione perche' diventi sede definitiva dell'oncologico. E sapete quanto vuole dalla regione? Non meno di 80-90 ex miliardi. Sicche' la cbh sulla Mater Dei vorrebbe guadagnarci tre volte: 50 miliardi di fitto, 30 miliardi di sconto ed altri 30-40 dalla vendita alla Regione. E il tutto mentre i 1800 ex ccr continuano a sperare di riottenere un qualsiasi lavoro dopo la riqualificazione, e 130 ex dipendenti cbh attendono di conoscere il loro destino dopo essere stati assunti e rimandati a casa perche' in esubero sui 981 che la cbh si era impegnata a mantenere in servizio. Non saranno la fiat, ma le ex cliniche di Cavallari, meriterebbero ugualmente l'attenzione del governo, non foss'altro che per imparare come si fanno i soldi.

BARI: FIRMA CONVENZIONE FITTO-DI CAGNO ABBRESCIA

Hanno festeggiato con un brindisi a base di brachetto il sindaco di Bari ed il governatore della Puglia la firma di una convenzione per il recupero di alcuni quartieri degradati della città. La cerimonia che si è tenuta nella sala consiliare del palazzo del comune è servita per ufficializzare l'avvio degli interventi che la regione Puglia ha inserito nel Piano Operativo regionale con i quali si intende riqualificare e migliorare la qualità della vita all'interno del tessuto urbano dei cinque capoluoghi pugliesi. Per bari sono 2 le zone bersaglio individuate i rioni San Paolo - Stanic e quelli di Carbonara, Ceglie e Loseto in quanto ritenuti dal consiglio comunale più bisognosi di interventi urgenti da realizzare. Il progetto finanziato con una somma complessiva pari a 77 milioni di euro prevede lavori di riurbanizzazione, di sistemazione del piano viabile, di ristrutturazione delle scuole, di restauro degli edifici storici oltre all'allestimento di aree verdi e di alcune zone attrezzate per il tempo libero. Soddisfatto dell'iniziativa si è detto naturalmente il sindaco Simeone Di Cagno Abbrescia che si è augurato di riuscire a completare nel più breve tempo possibile l'opera di recupero urbano avviata dall'attuale amministrazione. Dello stesso avviso anche il presidente della giunta regionale Raffaele Fitto che ha sottolineato l'importanza di predisporre interventi mirati che concentrino i finanziamenti su obiettivi specifici evitando un'inutile frammentazione delle risorse disponibili.

BARI: ACCORDO DI LEGALITA' E SICUREZZA

Tutela del territorio, monitoraggio dei fenomeni di criminalità diffusa, supporto alle attività economiche e sicurezza dei cittadini: sono i quattro obiettivi dell'accordo di legalità e sicurezza siglato tra il prefetto Blonda e i sindaci di Bari, Andria, Barletta, Trani e Molfetta alla presenza del sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano e dei rappresentanti di Regione e Provincia. Un progetto ambizioso che punta a migliorare la qualità della vita nelle nostre città partendo dall'innalzamento dei livelli di sicurezza, e che coinvolge, nell'ottica dell'intervento di sistema, non solo istituzioni e forze dell'ordine, ma anche quanti operano nell'associazionismo e nel volontariato. Si parte dalla tutela del territorio, da realizzarsi non solo con progetti impegnativi come il recupero del patrimonio immobiliare dei comuni, il concreto utilizzo dei beni confiscati alla criminalità e il monitoraggio dell'abusivismo, ma anche attraverso interventi apparentemente più semplici come il miglioramento della viabilità e dei parcheggi e il potenziamento dell'illuminazione pubblica. Poi c'è la conoscenza dei fenomeni di criminalità diffusa, una sorta di studio non generico, ma articolato per quartieri e aree sensibili. Quindi si arriva al supporto alle attività economiche, da intendersi principalmente come lotta al racket e all'usura. A questo scopo, è stata già predisposta l'istituzione di un ufficio presso la Questura di Bari dove sarà possibile presentare le denunce con tutte le garanzie di riservatezza. Infine la sicurezza dei cittadini, per la quale entra in scena, finalmente, il poliziotto di prossimità tanto annunciato. A Bari, in particolare, l'esperimento partirà entro 90 giorni, e per 6 mesi, nei quartieri Poggiofranco e San Paolo, e vedrà impegnati vigili urbani, poliziotti e carabinieri. Il tutto, come dicevamo, nell'ottica di quell'intervento di sistema che coinvolge anche la magistratura, presente oggi alla sigla dell'accordo con i suoi rappresentanti, e che prevede tra l'altro anche la costituzione di un tavolo interistituzionale composto da rappresentanti dell'Università e del Politecnico, della scuola, della diocesi e di tutti quegli organismi privati impegnati nel sociale.

BARI: SCIOPERO SCUOLA

Anche il mondo della scuola pugliese scende in piazza per protestare contro le scelte del governo. I sindacati scolastici della regione hanno infatti aderito alla manifestazione nazionale indetta per esprimere il dissenso nei confronti di alcune recenti iniziative, compresa l'ultima legge finanziaria, che penalizzerebbero e mortificherebbero la scuola italiana. Circa un centinaio gli operatori scolastici, dai presidi ai precari, provenienti da tutte le province pugliesi che a bari muniti di cartelli e striscioni hanno protestato davanti alla direzione regionale. Eccessivo contenimento della spesa, grossi tagli agli organici, alle classi e ai posti di sostegno oltre ad un nuovo contratto che tenga conto delle aspettative della categoria e un allineamento degli stipendi a quella che è la media dei colleghi europei. Sono queste alcune delle motivazioni alla base della manifestazione ancora più sentita in Puglia che rappresenta una delle poche regioni in Italia ancora carenti sul piano delle politiche scolastiche e formative.Indicazioni questa contenute all'interno di un documento consegnato nel corso del sit-in da una delegazione di sindacalisti ad un rappresentante della direzione scolastica regionale con il sollecito di farsi portavoce presso il governo di tutte le richieste e le nuove sollecitazioni provenienti dalla scuola pugliese.

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