INCENDIO PUTIGNANO
Di vaste proporzioni il rogo che ieri sera ha divorato alla periferia
di Putignano, nel barese, l'autodemolizione Intini. Le fiamme hanno distrutto
un'enorme quantita' di auto, motori e pezzi di ricambio. Incalcolabili
i danni. L'incendio e' divampato un'ora dopo la chiusura. E' stato circoscritto
da tre squadre di vigili del fuoco del distaccamento di Putignano che
abilmente hanno tenuto a bada le fiamme in attesa dei rinforzi che sono
giunti da Bari. Quattro ore di duro lavoro per avere ragione su di un
incendio difficile da domare. I carabinieri indagano per accertare le
cause. Al momento solo ipotesi e non si scarta quella dolosa.
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BARI: CONCLUSIONI EUROMED
Si è aperta con la notizia dell'ennesimo attentato palestinese a Gerusalemme,
dove hanno perso la vita una ventina di studenti israeliani, la seconda
e ultima giornata di lavori a Bari del IV forum parlamentare euromediterraneo.
L'eco del tragico episodio ha scosso la platea dei deputati dell'Unione
europea e dei paesi del mediterraneo, in particolare del delegato di Israele
in dubbio fino all'ultimo se firmare o meno il documento finale del forum
in cui si faceva riferimento all'assenza preoccupante della delegazione
palestinese al vertice barese. La condanna del terrorismo e della guerra
in Medioriente, la lotta all'immigrazione clandestina, ma anche la costituzione
a breve dell'assemblea parlamentare euromediterranea, un organismo permanente
e operativo, di una fondazione per la promozione del dialogo fra culture
e civiltà diverse e di una banca per gli investimenti destinati al mediterraneo.
Questi i punti fondamentali del documento finale approvato dai deputati
dell'unione europea e degli otto paesi del mediterraneo intervenuti al
forum. Un documento nel quale i partecipanti hanno riaffermato la volontà
politica di sostenere un processo di pace e stabilità e creare una grande
area di libero scambio, dove la Puglia potrà giocare un ruolo strategico.
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BARI: CISL, CONVEGNO SUD, BANCHE
E TERRITORIO
Nel 1990, nella sola Puglia, operavano in autonomia 22 banche di credito
ordinario e 31 banche di credito cooperativo; oggi, le prime si sono ridotte
a 4, le seconde a 21, mentre altre 4, pur godendo di autonomia giuridica,
sono state assorbite da grossi gruppi bancari del nord. Numeri analoghi
li troviamo, purtroppo, nelle altre regioni di un Mezzogiorno il cui sistema
finanziario, tra crisi, privatizzazioni e ristrutturazioni, ha subito
la drastica riduzione di banche locali indipendenti, presupposto fondamentale
per lo sviluppo del sistema produttivo, già di per se lontano dagli standards
del centro - nord. Di come rilanciare il sistema bancario meridionale,
oggi essenzialmente imperniato sulla raccolta, avvicinandolo sempre di
più ad un sistema produttivo che comunque lascia intravedere ottime potenzialità,
si è parlato a Bari in un convegno dal titolo "Sud: banche e territorio"
organizzato dalla Fiba - Cisl di Puglia, cui hanno preso parte anche rappresentanti
delle istituzioni, del sistema bancario, del mondo universitario ed economico.
Tutti d'accordo, banche comprese ovviamente, su un punto: rivedere, in
un'ottica più meridionale, il rapporto fra banche ed imprese.Ma va incentivata,
assieme a quella delle banche più grandi, la presenza e l'azione di banche
a forte vocazione localistica, che oltre a mantenere nel contesto territoriale
i risparmi, si propongano come soggetti attivi della crescita economica,
promuovendo ed incoraggiando lo sviluppo di un tessuto di piccole imprese
in quei settori chiave che rimangono il turismo, la piccola industria,
l'artigianato e il commercio.
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BARI: CONVEGNO SU COOPERATIVE
C'era una volta l'eldorado delle cooperative. O almeno come tale veniva
vissuto da larga parte dell'opinione pubblica. Ora i tempi, e soprattutto
gli scenari politici sono cambiati e per il mondo delle cooperative è
arrivato il momento di cambiamenti epocali che le pongano, sul piano fiscale,
sullo stesso livello, o quasi, delle imprese. E' in quest'ottica che va
letto l'accordo sulla nuova regolamentazione fiscale recentemente raggiunto
con il governo in attesa dell'approvazione definitiva della riforma del
diritto societario. L'intesa con il Ministro del Tesoro Giulio Tremonti
prevede una normativa fiscale transitoria per un periodo di due anni,
che conferma il principio della intassabilità degli utili destinati a
riserva indivisibile, che verrà meno però con l'entrata in vigore del
nuovo diritto societario. Si tratta di un sacrificio pesante per le cooperative
in fatto di maggiori oneri fiscali, ma al quale viene chiamato a concorrere
l'intero movimento, senza lo spauracchio di discriminazioni tra cooperative
che i nuovi orientamenti di riforma legislativa lasciavano intravedere.
Ed è da questo punto di vista che l'accordo con il Governo va letto come
un risultato positivo, una dolorosa necessità che consente di limitare
i danni e non pregiudicare lo sviluppo del sistema, con il Governo stesso
anzi che si impegna a sostenere la cooperazione e a favorirla in tutto
il territorio nazionale.
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