BARI: CONFERENZA STAMPA CIA

2002, un anno nero per l'agricoltura pugliese. Il peggiore degli ultimi dieci, secondo le stime della Confederazione Italiana Agricoltori, che parla di un calo pari a 508 milioni di euro nella produzione lorda vendibile rispetto alla già pessima annata 2001, e di una riduzione del 30% dei redditi agricoli. Ortaggi, uva da tavola, pomodoro, olio d'oliva, zootecnia, agrumi, tabacco e grano duro i settori più colpiti; si salvano soltanto l'agriturismo e la bieticoltura. Un vero disastro, insomma, che trova le sue cause soprattutto nell'acqua. Antonio Barile - Presidente regionale CiaEppure l'acqua ci sarebbe. Basterebbe non sperperarla, come succede con le vecchie condutture dell'acquedotto pugliese, che secondo la Cia perdono, ogni anno, qualcosa come 960 milioni di metri cubi di acqua, una diga di Occhito e mezzo, tanto per intenderci; raccoglierla, conservarla e distribuirla. Servirebbe, più semplicemente, un piano idrico serio, e qui, il discorso, ricade sulle responsabilità politiche. La Cia, che non lesina critiche all'operato del Governo nazionale, punta l'indice soprattutto contro la Regione Puglia, rea di non aver approntato una politica agricola seria ed adeguata. Servirebbe una maggiore collaborazione con le organizzazioni professionali agricole; questo l'augurio della Cia, che guarda ora con fiducia al tavolo verde convocato per domani pomeriggio dall'assessore Marmo.

PROTESTA CEDI

Nuova protesta, questa mattina a Bari, dei lavoratori del gruppo Cedi Puglia. Un centinaio di dipendenti dei supermercati Tarantini, che fanno parte della Cedi, hanno manifestato davanti al vecchio palazzo di giustizia, dove ha sede la sezione fallimentare, per chiedere il perché del rinvio dell'omologazione del concordato da parte del giudice. I lavoratori, che da quattro mesi non percepiscono gli stipendi, chiedono inoltre di sapere perché i liquidatori non hanno mantenuto gli impegni assunti a Roma, e dove sono finite le società che si erano fatte avanti, presentando al ministero del lavoro progetti di affitto del gruppo.

TRANI: EASY MONEYS, IN MANETTE I "SIGNORI DELLA TRUFFA"

Era tutto studiato nei minimi dettagli, a pagare dovevano essere solo le società finanziarie convinte di avere indietro il denaro che avevano erogato per un prestito. Quei soldi, invece, venivano reinvestiti, i beni acquistati finiti chissà dove e della truffa non rimaneva traccia. L'organizzazione era perfetta; i documenti per accedere al prestito erano falsi, false le buste paga a garanzia del fido, false anche le carte d'identità di chi si rivolgeva alla finanziaria. La concessionaria di auto o il negoziante incassavano i soldi, chi li aveva richiesti materialmente non esisteva, alcune carte d'identità erano intestate addirittura a persone morte da anni. C'è di più, le società truffate non sempre denunciavano, raramente intentavano azioni legali, i beni acquistati non si sa dove siano finiti. A Trani auto di grossa cilindrata e computer si compravano così. O almeno così facevano i componenti di un'associazione a delinquere che i carabinieri del nucleo operativo della Compagnia hanno fermato in tempo. L'avevano studiata bene, per richiedere il prestito alla Finanziaria c'era anche la garanzia del datore di lavoro, peccato però che l'operaio non era assunto e quei nomi e quei documenti d'identità erano falsi. In tutto 17 le ordinanza di custodia firmate dal gip del tribunale di Trani Michele Nardi, 15 le persone finite in manette. Nomi noti ed insospettabili, "signori della truffa" li ha chiamati il sostituto procuratore Antonio Savasta che ha coordinato le indagini. Nella rete dei carabinieri sono finiti personaggi come Michele Migliaccio, "il napoletano", ritenuto a capo dell'organizzazione, e Francesco Sorrenti, detto "Ciccio", la mente del gruppo, tra i falsificatori dei documenti necessari per ingannare le Finanziarie e provvedere all'acquisto di veicoli e beni mobili. Almeno una decina le società truffate, si indaga per accertare connivenze delle concessionarie ma nulla è emerso fino a questo momento. Filo conduttore dell'inchiesta alcune intercettazioni telefoniche tra i componenti dell'associazione, punto di partenza la denuncia di una persona vittima di usura. Tra le accuse contestate, solo per quattro, anche quella di detenzione di droga, spacciavano hascisch.

BARLETTA: RITROVATO IL VIGILE DEL FUOCO, SODDISFAZIONE NEL DISTACCAMENTO

Non fosse stato per loro, probabilmente adesso Luigi Suriano sarebbe ancora una persona scomparsa. I vigili del fuoco di Barletta invece lo hanno cercato per più di una settimana, senza sosta. Nessuno voleva credere che il collega fosse sparito così senza un perché. E alla fine lo hanno trovato, a Roma, alla stazione Termini. I motivi della fuga li conosce solo lui, giusto che sia così. A loro, agli amici del Distaccamento di Barletta va il merito di aver sperato fino all'ultimo, sacrificando anche le ore in cui non erano in servizio. Lo spiraglio l'altro giorno quando a Foggia hanno trovato la sua auto, quella Seat Ibiza rossa targata Firenze di cui si erano perse le tracce dallo scorso 15 gennaio quando qualcuno l'aveva vista in piazza Caduti, parcheggiata mentre lui era sceso a prelevare 250 euro dal bancomat della Banca commerciale. L'auto non è stata aperta, i vigili del fuoco hanno aspettato delle ore perché si avvicinasse qualcuno, credevano che Luigi fosse da quelle parti. Invece Luigi già non c'era più, qualcuno lo avevano notato a Manfredonia in un distributore di carburanti a fare benzina. Poi, forse con il treno, forse con un pullman, si è diretto a Roma non si sa bene perché. La notizia che il vigile del fuoco era vivo è stata presa con soddisfazione all'interno del Distaccamento, i suoi colleghi non vedono l'ora di riabbracciarlo, nessuno gli chiederà del perché di quel gesto, Luigi Suriano può tornare al lavoro tranquillo.

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