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OMICIDIO MODUGNO: SVILUPPI
Sviluppi nel caso dell'omicido di Giuseppe Lacalamita, l'operaio di 30
anni ucciso l'altra notte a Modugno da rapinatori che lo avevano aggredito
mentre si trovava in auto con la propria fidanzata in una stradina di
campagna. Le indagini proseguono a tutto campo. Nelle ultime ore a tre
cittadini albanesi residenti a modugno sono stati notificati avvisi di
garanzia, ma sono - sottolineano gli investigatori - ''atti dovuti''.
I tre, che sono stati sottoposti all'esame dello stub per accertare eventuali
tracce di polvere da sparo, sono stati sentiti a lungo nella caserma dei
carabinieri di Modugno. Nei loro confronti non sarebbero emersi sinora
gli elementi concreti, concordanti e tali da costituire indizi di colpevolezza
per l'emissione di provvedimenti restrittivi. proseguono intanto perquisizioni
e interrogatori. I carabinieri, in base al racconto dell'unica testimone,
la fidanzata di Lacalamita, stanno cercando di capire in che ambito sia
maturata la rapina e se i responsabili dell' uccisione siano gia' stati
protagonisti di aggressioni a coppie, conclusesi in modo incruento. L'autpsia
eseguita stamane nel Policlinico di Bari ha accertato che il giovane e'
stato colpito al cuore dal proiettile esploso da un rapinatore. Quasi
certamente domani i funerali. Modugno, intanto, e' ancora sotto choc.
Per stasera convocata una seduta monotematica del consiglio comunale sulla
criminalita'. Previsto anche l'intervento del prefetto di Bari, Blonda.
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ANDRIA: AGRICOLTORE UCCISO, ALMENO
DUE I KILLER
Prima di essere ammazzato, Salvatore Sipone, l'agricoltore trovato cadavere
la sera di lunedì scorso nelle campagne di Andria, è stato massacrato
di botte; fegato e milza spappolati secondo i primi risultati dell'autopsia.
I colpi mortali quelli inferti da un bastone o da un oggetto metallico
alla nuca e al viso; tra le 20 e le 22 di domenica, poco dopo cioè che
la vittima era andato via di casa. Secondo gli inquirenti sarebbe opera
di almeno due persone, lo avrebbero ucciso, a detta del medico legale,
nello stesso posto dove è stato trovato cadavere, proprio vicino alla
sua autovettura data poi alle fiamme in contrada Lamapaola. Adagiato sul
terreno e seminudo. Questo l'aspetto più inquietante della vicenda che
fa orientare gli investigatori soprattutto sulla pista del delitto passionale.
L'agricoltore 39enne sarebbe stato ucciso da qualcuno che ha visto ciò
che non doveva vedere o che avrebbe deciso di fargliela pagare nel modo
più brutale. Non aveva appuntamenti quella sera Sipone, tanto che aveva
chiesto alla moglie e al figlio di accompagnarlo in campagna ma loro si
erano rifiutati preferendo rimanere a casa. Non avrebbe neanche effettuato
chiamate dal suo cellulare, dai tabulati si evince che nessuna telefonata
è mai partita dopo le 8 di sera. Ma l'apparecchio non si trova, così come
uno stivale, forse portati via dagli assassini, forse bruciati all'interno
della vettura. Il mistero si infittisce. Sipone non aveva apparentemente
problemi, non aveva il vizio del gioco, probabilmente una doppia vita,
ipotizzano gli investigatori che ancora non riescono a dare risposte ai
tanti interrogativi. Primo tra tutti perché non sia stato ucciso con un'arma
da fuoco e poi perché sia stato lasciato con i pantaloni e gli slip abbassati.
Secondo il magistrato che coordina l'inchiesta, Francesco Bretone, nelle
modalità del delitto ci sarebbero diverse analogie con l'omicidio di Agostino
Pastore, trovato morto bruciato nella sua auto ad Andria il 27 settembre
del 2000. Quello fu un omicidio legato ad una faida familiare, in questo
caso non si esclude però che ad agire siano stati professionisti del crimine.
Si scava nelle amicizie dell'agricoltore, qualcuna delle persone già sentite
potrebbe non aver detto tutta la verità.
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RAPINATO RAPPRESENTANTE PREZIOSI
Un rappresentante di gioielli, Michele Armenise, di 37 anni, di Bari,
e' stato rapinato da quattro malfattori che si sono impossessati del suo
campionario di preziosi per un valore di circa 7.000 euro. Alla guida
di una Bmw, stava percorrendo la statale 16 quando la sua vettura e' stata
bloccata da un' auto di grossa cilindrata dalla quale sono scesi quattro
rapinatori. I malfattori, armati con pistole e con il volto coperto con
passamontagna, lo hanno costretto a consegnare loro sia il campionario
che la sua auto e sono fuggiti.
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BARI: SEQUESTRATI AL PORTO 104
FUSTI DI POMODORO CONCENTRATO
Centoquattro fusti di triplo pomodoro concentrato in avanzato stato di
fermentazione, maleodorante e infestato ormai dai vermi, sono stati sequestrati
questa mattina nel porto di Bari dai finanzieri del comando provinciale.
I fusti, per un peso complessivo di 24 mila chilogrammi, erano a bordo
di un Tir greco appena sbarcato da un traghetto, ed erano diretti ad una
società conserviera campana. Con quello di oggi, è salito a 8 il numero
dei tir carichi di triplo pomodoro concentrato in pessime condizioni sequestrati,
nel solo porto barese, nell'ultimo anno. Identiche provenienza e destinazione,
Grecia e Campania appunto.
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VERTENZA CCR
Un piccolo passo avanti nella non facile situazione dei 1800 ex dipendenti
CCR di Bari che sono attualmente in mobilita', in attesa di poter essere
ricollocati in nuove attivita' lavorative. Ieri alla regione si e' trovata
l'intesa sull'avvio dei corsi di formazione che serviranno a riqualificare
gran parte di essi. La Regione finanziera' i corsi con 20 milioni di euro.
Gli ex lavoratori saranno obbligati a frequentarli per 8 ore al giorno
per sette mesi, dopo di che faranno stages in aziende ed enti pubblici,
a cominciare dalle Asl, e se tutto andra' bene, nel giro di un anno dall'inizio
dei corsi, potranno riottenere un lavoro.
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MISSIONE ARCOBALENO
Una ventina di inviti a comparire sono stati inviati dalla procura della
repubblica presso il tribunale di Bari a gran parte degli indagati nelle
indagini sulla Missione Arcobaleno, missione umanitaria compiuta dalla
protezione civile in Kosovo. Il pm inquirente, Michele Emiliano, ha invitato
gli indagati a sottoporsi ad interrogatori che cominceranno il 5 ottobre
prossimo presso gli uffici della digos della questura di Bari. Nell'invito
a comparire vengono notificati agli indagati tutti i capi d'imputazione.
Nel registro degli indagati sono iscritti, tra gli altri, l'allora sottosegretario
della Protezione Civile Franco Barberi, alcuni deputati diessini dell'epoca,
oltre a diversi funzionari della protezione civile ed alcuni imprenditori.
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BARI: CAMERA DI COMMERCIO SU PREZZI
AL CONSUMO
Un comitato di controllo il cui obiettivo sarà quello di monitorare l'andamento
dei prezzi al consumo e far emergere i casi di speculazione, quelli che
non sono giustificati nemmeno dal libero mercato. Di fronte all'impennata
dei prezzi registrata negli ultimi mesi a Bari, da attribuire soprattutto
all'introduzione dell'euro, la Prefettura e la Camera di Commercio corrono
ai ripari costituendo un gruppo di lavoro formato da rappresentanti di
associazioni di categoria, di consumatori, da delegati di alcuni comuni
della provincia scelti a campione e da organizzazioni sindacali. Si tratta
di un'operazione di trasparenza, non di repressione, ha spiegato il prefetto
Tommaso Blonda, illustrando l'iniziativa alla stampa insieme al presidente
della Camera di Commercio Vincenzo Divella e all' assessore comunale alla
statistica Domenico Cea. E' un'operazione per analizzare e monitorare
le dinamiche dei prezzi. Il comitato, che sarà supportato anche dalla
polizia annonaria, comincerà subito a scandagliare tre settori: gli alimentari,
l'abbigliamento e i pubblici servizi. L'attività prevede una rilevazione
dei prezzi, l'immagazzinamento degli stessi in una banca dati, una fase
di analisi e studio. Ogni anomalia registrata sarà comunicata alle associazioni
di categoria e alle organizzazioni sindacali cui spetterà il compito di
intervenire e richiamare i propri associati al rispetto dei prezzi concordati.
Il comitato di controllo si riunirà ciclicamente per tracciare il punto
della situazione. Si tratta di un esperimento già applicato dall'ente
camerale barese a gennaio scorso quando si registrò un rialzo dei prezzi
degli ortaggi. Un'esperienza positiva, ha concluso Divella, il fenomeno,
infatti, rientrò in poco tempo.
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DENTE DELL'ARCURI
La promessa è stata mantenuta. Il dente del giudizio più famoso d'italia,
quello di Manuela Arcuri, adesso è un gioiello. Un bellissimo ciondolo
in oro bianco e brillanti realizzato dall'orafo leccese Piero D'Ettore
su disegno di Francesco Petrucci, il gioielliere che se l'era aggiudicato
per 500 euro lo scorso 19 luglio nell'improvvisata asta organizzata dal
giornalista e showman televisivo Gianni Ippoliti in occasione dell'arrivo
a Porto Cesareo della bella attrice per l'inaugurazione della statua dedicata
ai pescatori e scolpita a immagine e somiglianza dell'Arcuri. Il ciondolo
fa bella mostra nella vetrina del gioielliere leccese e dal 11 al 14 ottobre
prossimi sarà a Bari alla Fiera Orafa. L'Arcuri ha già fatto sapere che
intende riacquistare il suo prezioso dente, il cui valore adesso, è inestimabile,
visto che si tratta di un pezzo davvero unico. Il ricavato sarà devoluto
in beneficenza.
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