TRANI: OPERAZIONE ICEBERG, DOMANI UDIENZA PRELIMINARE

Si terrà domani mattina, davanti al gup del tribunale di Trani Teresa Giancaspro, l'udienza preliminare per decidere della richiesta di rinvio a giudizio formulata dal sostituto procuratore Giuseppe Maralfa nei confronti di 81 persone accusate, a vario titolo, di aver preso parte ad un'organizzazione criminale dedita allo spaccio e alla commercializzazione di droga nell'intero territorio del nord barese. L'inchiesta, denominata "Iceberg", decapitò nel maggio del 1999 i clan malavitosi nati dopo la fine dell'era in cui dominava l'ex boss Salvatore Annacondia. Nella rete dei Carabinieri finì anche un avvocato biscegliese nel cui studio furono sequestrate numerose dosi di sostanze stupefacenti. Coinvolti anche due militari dell'Arma accusati di corruzione. I due, secondo l'accusa, avrebbero ricevuto soldi ed altro tipo di regalie da alcuni boss in cambio di omissioni e ritardi nella loro attività. Le indagini permisero anche di sventare un sanguinario attentato ai danni di altri due carabinieri che sarebbero dovuti saltare in aria all'altezza del Ponte Lama, a metà tra Trani e Bisceglie. Sul banco degli imputati gli esponenti di spicco dei clan biscegliesi Valente, Cuocci, Mennuno, Amoruso, Leuci e Caterino.

PROGETTO NUOVA ALICE CONTRO LA DROGA

Nella giornata mondiale contro le tossicodipendenze, la Femca Cisl di Puglia presenta un progetto denominato "Nuova Alice" finanziato dal Ministero del Welfare. E' un problema di cui spesso non si parla, anzi si tende a nasconderlo anche per le conseguenze che potrebbe avere sul lavoratore. Ciò non toglie che la dipendenza da droghe, ma anche da alcool, gioco e videogiochi costituisce una amara realtà che colpisce non solo studenti o disoccupati, ma anzi soprattutto i lavoratori, i quali ovviamente hanno anche maggior disponibilità economica per l'acquisto di alcolici o sostanze stupefacenti. Il progetto promosso dalla Femca Cisl vuole fornire ai delegati aziendali strumenti conoscitivi utili per riconoscere il disagio che le dipendenze provocano e a sviluppare nella fabbrica uno spirito di solidarietà fra i lavoratori per riuscire a centrare l'obiettivo del recupero della persona e il suo reinserimento sul posto di lavoro. La formazione dei delegati durerà 3 anni e fornirà competenze utili a sviluppare una contrattazione aziendale per la concessione di permessi e la conservazione del posto di lavoro per il lavoratore che si sottopone a cura in centri specializzati. Il progetto è attivo oltre che nella provincia di Bari anche in quelle di Bergamo, Biella, Como, Ancona e Belluno.

BARLETTA: SEQUESTRO TIMAC, REAZIONI DEI LAVORATORI E SVILUPPI NELL'INCHIESTA

La rabbia è tutta dei dipendenti, una sessantina quelli che lavorano all'interno della Timac Spa di Barletta, azienda specializzata nella produzione di resine e fertilizzanti chimici per l'agricoltura. L'indotto, famiglie comprese, è di oltre 250 persone, con il grave problema del posto di lavoro che non c'è più. Ieri sera la sorpresa, i carabinieri hanno sequestrato tutto, il gip del Tribunale di Trani Antonio Lovecchio ha ipotizzato il reato di inquinamento ambientale dopo aver letto la richiesta del sostituto procuratore Antonio Savasta che ha condotto le indagini da aprile fino ad oggi. Troppo grave la situazione, ci sarebbero polveri, acidi corrosivi immessi nell'aria a tutte le ore del giorno. Gli investigatori parlano in particolare dello sversamento di reflui tossici da lavorazione, molti di questi finirebbero nelle condotte della fogna bianca, altri direttamente sulla strada come dimostrerebbero queste foto scattate dai residenti della zona. Gli operai però non ci stanno, rispediscono le accuse al mittente, hanno chiesto un assemblea pubblica per venerdì prossimo, "questa azienda", dicono, "vive da 110 anni, tre generazioni ci hanno lavorato, non è mai successo niente". Anzi. Questo signore ci mostra il suo certificato medico, è idoneo a trattare con gli acidi per la trasformazione, sano come un pesce. Chiedono che sia chiarita l'intera vicenda, quali siano davvero i motivi del sequestro, che l'azienda esprima in modo esplicito le proprie intenzioni e che sindaco di Barletta e rappresentanti delle istituzioni della zona si attivino al più presto per riaprire lo stabilimento. Al momento però tutto è sotto sequestro, una sola persona risulta iscritta nel registro degli indagati della procura di Trani.

MANIFESTAZIONE COLDIRETTI BARI

La parola d'ordine è "rigenerazione". L'agricoltura pugliese vuole ripartire su altre basi che garantiscano la sicurezza alimentare, che diano valore all'impresa e promuovano la qualità dei prodotti e dell'ambiente rurale. Insomma valorizzare il "made in Puglia", assicurare la rintracciabilità dei prodotti agricoli per garantirne origine, tipicità e qualità. Ma non solo, è necessario sostiene la Coldiretti, sollecitare il Governo regionale a dotarsi di un progetto di forte politica agricola per sostenere la competitività delle imprese e dell'economia pugliese sui mercati europei. Il corteo aperto da un trattore allestito con fiori, grano, prodotti tipici, ha sfilato per le strade della città, creando qualche problema al traffico sul Lungomare di Bari. Sono stati allestiti inoltre nove banchetti per la raccolta di firme dei cittadini su 10mila cartoline che saranno poi inviate al Presidente della giunta regionale pugliese.

REGATA PUGLIA - MONTENEGRO

Una trentina di equipaggi provenienti dai circoli nautici di tutto il bacino adriatico parteciperanno domani alla seconda edizione della regata Puglia - Montenegro, trofeo Neapolis. 125 le miglia da percorrere in 40 ore. Piu' in particolare, le imbarcazioni, divise nelle classi crociera e regata, partiranno domattina alle 10 dal lungomare di Bari e, dopo aver doppiato una boa di percorso di fronte al borgo antico di Polignano, si dirigeranno verso le bocche di cattaro per raggiungere herceg novi, in Montenegro, nelle prime ore del 28 giugno. La manifestazione e' stata presentata alla stampa ieri sera a Polignano a Mare alla presenza, tra gli altri, del ministro dello sport del Montenegro, Stijepovic.

ELEZIONI PRESIDE SCIENZE E POLITICHE

Quattro ore per una riconferma. Le elezioni del nuovo preside della facoltà di scienze e politiche di Bari, sono incominciate alle 9 e terminate attorno alle 13 e il risultato è stato, appunto, una riconferma. Il preside uscente Luigi di Comite ha vinto le elezioni con 36 voti, 28 quelli al suo avversario Italo Garzia e 1 scheda bianca. Su 66 persone chiamate a votare, tanti sono infatti i componenti del consiglio di facoltà tra docenti, personale tecnico e rappresentanti degli studenti, hanno votato in 65. Unico assente un professore che, a causa dello sciopero degli aerei, non è riuscito a raggiungere il capoluogo pugliese in tempo. Luigi di Comite, riconfermato, resta quindi l'unico preside di una facoltà nata di recente: tre anni fa, appunto, quando da corso di laurea in giurisprudenza si è trasformata in una facoltà universitaria autonoma. Da allora scienze e politiche ha mosso i suoi passi tra mille problemi: dalla sua costituzione alla riorganizzazione degli spazi, dal cambio di ordinamento agli innumerevoli corsi nati all'interno della facoltà. Luigi Di Comite, anche presidente della società italiana di economia e demografia statistica che guiderà scienze e politiche per i prossimi tre anni, ritiene queste le priorità da risolvere, e nel suo programma inserisce: l'insegnamento di lingue straniere, investimenti nel settore informatico e l'ampliamento del corpo docenti.

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