BARI: OPERAZIONE ANTIMAFIA A BITONTO

L'operazione Revival - nove persone arrestate e due ricercate - segna la fine dei clan Semiraro e Cassano, e ricostruisce quella guerra che per mesi ha fatto ripiombare Bitonto nel terrore. Una faida, pensate, legata al controllo dei furti d'auto, attività da sempre cara alle organizzazioni criminali bitontine, e che inizia nel novembre dello scorso anno, quando Giuseppe Cassano, nipote del vecchio boss Michele "seidita" D'Elia, torna in libertà e comincia a minacciare il monopolio dei Semiraro. Questi ultimi, ovviamente, non ci stanno, e glielo fanno capire: Cassano viene addirittura sequestrato e picchiato a sangue. Ma non basta a tenerlo buono e la tensione cresce, fino a sfociare in due gravissimi fatti di sangue. Il primo il 30 gennaio, quando Francesco Ruggiero, uomo del nuovo gruppo formato da Giuseppe Cassano, viene gambizzato, l'altro, più grave, il giorno dopo, quando in via Crocifisso lo stesso Cassano uccide Cosimo Leone, uomo di fiducia del boss Damiano Semiraro. E' allora che la faida esplode, con i Semiraro che danno inizio ad una vera e propria caccia ai Cassano i quali, dopo una serie di attentati, tra i quali il tentato investimento di Mario D'Elia, fratello di Michele e zio di Giuseppe, e gli spari contro l'abitazione del nonno di quest'ultimo, decidono di lasciare la città e di sistemarsi in Toscana con le famiglie. A Follonica, per la precisione, dove il 14 aprile Giuseppe viene arrestato assieme a suo fratello Francesco dagli agenti del commissariato di Bitonto in trasferta. In carcere confessa tutto, ricostruendo, senza tuttavia pentirsi, la faida che ha insanguinato la città. Ed è proprio dal suo racconto-confessione che scaturiscono le ordinanze di custodia cautelare richieste dal sostituto procuratore della Dda Gianrico Carofiglio, che ha seguito le indagini sin dall'inizio, ed eseguite dagli agenti del commissariato diretti da Damiano Nappi. In manette, con accuse che vanno dall'associazione mafiosa al tentato omicidio, finiscono Damiano Semiraro, Cosimo Modugno, Gino Murgolo, Domenico Sblendorio, Pietro Illuzzi, Giuseppe Tatulli, Carlo, Mario e Cosimo Cassano. Sono gli uomini di punta di due clan che per mesi hanno seminato il terrore in una città che per tutta risposta si è chiusa in se stessa, in silenzio, senza dare il minimo aiuto a chi cercava di restituirle la tranquillità perduta.

BARI: OPERAZIONE POLFER

Non c'erano bombe nel deposito bagagli o terroristi a bordo dei treni, tanto per cominciare. Ieri sera, nella stazione centrale di Bari, si è voluto più che altro mettere a punto i nuovi dispositivi di sicurezza della Polfer, la polizia ferroviaria. Dispositivi antiterrorismo - le stazioni ferroviarie sono tra i cosiddetti obiettivi sensibili - come il rilevatore di esplosivo, pare infallibile; o più semplicemente strumenti per facilitare i controlli e quindi il lavoro dei poliziotti, come questa valigetta super tecnologica, dotata di computer portatile, web cam e cellulare satellitare, una sorta di ufficio mobile insomma, quanto mai funzionale visto che l'agente può portarselo direttamente sul treno. Quella di ieri sera, inoltre, è stata l'occasione per tracciare un bilancio dell'attività della polizia ferroviaria compartimentale di Puglia. I dati, che si fermano al 30 settembre, parlano di 44 persone arrestate, per metà straniere, e 218 denunciate; 1688 invece le contravvenzioni al regolamento ferroviario. Tra i fenomeni che più hanno impegnato gli agenti della polfer c'è stato, anche quest'anno, il lancio dei sassi contro i treni in corsa; gli episodi accertati sono stati 23, e gli agenti della ferroviaria, soprattutto durante il periodo estivo - il lancio dei sassi viene spesso ricondotto a ragazzini che decidono di trascorrere così i giorni di vacanza - hanno effettuato una decina di ricognizioni aeree con i colleghi del reparto volo. Preoccupante anche l'altro fenomeno, la posa degli oggetti sui binari, con 23 episodi segnalati. Dati in aumento rispetto agli anni scorsi, purtroppo, nonostante appelli e campagne di sensibilizzazione.

BARI: SITUAZIONE SANITARIA DRAMMATICA IN CARCERE

Arriva dal Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, e punta l'indice contro il ministro della giustizia Castelli, che rispondendo ad una interpellanza dell'onorevole Gironda, definisce quella barese una struttura in condizioni discrete. Un giudizio, quello del guardasigilli, che non tiene conto - prosegue la nota del Sappe - della drammatica situazione sanitaria di un istituto che per via della mancanza di fondi vede bloccate da tempo tutte le attività specialistiche e strumentali. Il che significa niente radiografie e visite specialistiche, con l'acquisto di farmaci ridotto ormai ai minimi termini e il numero dei medici di guardia assottigliato a tal punto da costringere gli agenti di polizia penitenziaria, già alle prese con problemi di organico, a fare i salti mortali per accompagnare in ospedale i detenuti che ormai non possono fare più affidamento sul centro medico del carcere. A tutto questo bisogna poi aggiungere il problema sovraffollamento, con detenuti comuni costretti a convivere con quelli in massima sicurezza, in condizioni igieniche indicibili. Una situazione allucinante, che trova drammatica conferma nei 28 tentati suicidi registrati nei primi sei mesi dell'anno, cinque dei quali, purtroppo, andati a segno. E' probabile - conclude il Sappe - che il ministro non sia stato ben informato, perché, aggiungiamo noi, sottovalutare tutta questa situazione sarebbe davvero diabolico.

UNIVERSITA' BARI SU FINANZIARIA

Il senato accademico dell'Universita' di Bari e' preoccupato per i contenuti della finanziaria, ed invita il ministro dell'universita' e della ricerca scientifica ad intervenire per evitare la riduzione dei finanziamenti. Finanziamenti - e' detto in una nota - che collocano gia' l'Italia come fanalino di coda rispetto all'unione europea, e nuovi tagli potrebbero avere effetti negativi ben piu' a lungo termine. Senza contare che le universita' del sud sono ancora piu' penalizzate dal contesto socio-economico nel quale operano, oltreche' dall'attuazione dell'autonomia che comporta onerosissimi e non eludibili impegni di carattere gestionale.

BARI: INAUGURAZIONE SALA BINGO - ORIENTE

Serata di gala ieri a Bari per l'inaugurazione della seconda sala bingo della citta'. Si tratta dell'ex cinema Oriente, completamente restaurato dopo più di dieci anni di inattivita' e trasformato in una delle sale più lussuose ed accoglienti d'Italia. Per l'inaugurazione inviti selezionatissimi, con tanto di buffet e vip, in primis la popolare show girl televisiva Samantha De Grenet. L'antico cine teatro dei primi del '900, situato in pieno centro, è stato completamente restaurato sotto la supervisione della sovrintentedenza ai beni architettonici della Puglia. Ci sono più di 700 posti a sedere, distribuiti tra l'ex platea e i palchi, un angolo ristoro e poi una nursery, per i clienti che si presentato in sala con i bambini. Momento clou della serata è stata la sfilata tra le poltrone di modelle che hanno indossato abiti da sera di un prestigioso atelier di Modena. Il ricavato del primo giro di bingo e' stato devoluto all'associazione Telethon.

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