BARI: BAMBINI CONTESI, IL CASO DI FATIMA

Fatima oggi ha sette anni. L'ultimo lo ha trascorso a Monastir, in Tunisia, ostaggio del nonno paterno Mhoamed Mdimagh. Un vero e proprio sequestro di persona lo ha sempre definito la madre, Giuliana Linzalone, 24 anni, di Gioia del Colle, che da 13 mesi, ormai, sta portando avanti una battaglia legale, con tanto di interrogazioni parlamentari e mediazioni diplomatiche, che finora non ha dato alcun esito. Tutto inizia nel luglio dello scorso anno, quando Fatima raggiunge il padre in Tunisia per trascorrervi le vacanze. Un mese dopo, l'uomo perde la vita in un incidente stradale e suo padre decide di trattenere la nipote, negandola alla madre. La donna chiama in causa forze dell'ordine e Tribunale dei Minori italiano, al suo fianco scende in campo anche l'onorevole gioiese Giuseppe Gallo, con un'interrogazione ai ministri di interno ed esteri; viene attivata l'ambasciata italiana a Tunisi. Ma in mancanza di strumenti internazionali di cooperazione amministrativo - giudiziaria tra Stati in materia di diritti del fanciullo - la Tunisia non aderisce in quanto paese islamico alla convenzione dell'Aja - il nonno di Fatima si è sempre appellato all'ordinamento del suo paese che in situazioni come queste considera violato l'interesse del bambino nella prospettiva che questo possa crescere in un contesto non musulmano. Nello scorso autunno, Giuliana Linzalone si reca in Tunisia per cercare una conciliazione con la famiglia del marito, ma le cose non vanno secondo le previsioni. Qualche mese più tardi, grazie ad una trasmissione televisiva Rai, riesce a parlarci per telefono, ma la bambina dice di voler rimanere lì, in Tunisia. Il tempo intanto passa, e le possibilità di arrivare a una soluzione per via diplomatica si fanno sempre più deboli. Le ultime notizie, che risalgono agli inizi di agosto, parlano di un secondo viaggio in Tunisia di Giuliana Linzalone. Ma la situazione rimane ferma a un anno fa, e la piccola Fatima, almeno per ora, difficilmente lascerà la casa dei nonni materni a Monastir.

CONVERSANO: INAUGURAZIONE FESTIVAL MEDITERRANEO

Messe momentaneamente da parte le polemiche con il comune di Bisceglie gli organizzatori del festival mediterraneo hanno dato ufficialmente il via alla XV edizione della rassegna artistica curata dal teatro dell'Impegno di Conversano. E proprio nel centro storico della cittadina del sud est barese, nella suggestiva cornice del monastero di san Benedetto è stata inaugurata la Kermesse internazionale che quest'anno ha coinvolto numerosi artisti del medioriente pronti ad esibirsi senza ricevere alcun cascè in nome della pace e della fratellanza tra i popoli. La manifestazione è stata articolata in vari momenti e spazi espositivi, a partire dalla mostra pittorica Spazio Arte alla quale hanno partecipato artisti provenienti dalla Siria, dalla Giordania e dall'Egitto che hanno presentato opere assolutamente originali come questi quadri del pittore egiziano Osman Osman realizzati con la sabbia del Sahara sfumata con colori naturali. Nel chiostro di san benedetto invece sono state esposte le foto e le immagini esclusive appartenenti alla collezione privata della palestinese Amira Abu Amra interamente dedicata al dramma dell'Intifada. Una realtà tutta mediorientale ricordata anche nelle canzoni dalla musicista serba Extra Nena che con la sua splendida voce ha dato il via alla rassegna che chiuderà i battenti il 2 settembre con la presentazione di un Cd di musica mediterranea, realizzato in esclusiva per la prestigiosa manifestazione conversanese.

BARI: MATRONONIO SENZA POSTEGGIO

Chi non ha mai immaginato, subito dopo aver pronunciato il fatidico si, di essere prelevato da una fiammante berlina bardata di tutto punto con tanto di autista in divisa? Un sogno che per molti, prima o poi, si trasforma in realtà, altri invece per scelta o per necessità decidono di fare a meno dell'auto lussuosa ripiegando sulla propria utilitaria priva tra l'altro dell'elegante conducente che aspetta pazientemente l'uscita dei novelli sposi. A questo punto però specie per chi decide di sposarsi nelle grandi città si pone un altro problema: quello del parcheggio. Lo sanno bene questi simpatici sposini di Bari messi già in allerta da una multa elevata dai vigili qualche mese fa quando si recarono all'ufficio del comune per prenotare la data del matrimonio. Onde evitare un antipatico bis i due hanno pensato, nel giorno solenne della loro unione, di affiggere sull'auto un cartello sul quale si chiede gentilmente agli agenti della polizia municipale di chiudere un occhio qualche ora il tempo necessario per sbrigare in tutta serenità il normale iter che si segue per le nozze civili. E non finisce mica qui. A rendere ancora più singolare questo originalissimo matrimonio si è messo anche lo sposo che contrariamente ad ogni uso e tradizione è arrivato in ritardo facendo attendere un bel po' la paziente sposina.

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