|
118 - NUOVO CASO MALASANITA'
La denuncia arriva via fax. E' circostanziata, firmata, ed anche pacata
nei toni, nonostante la sua gravita'. A firmarla e' il signor Sebastiano
Ruffino, che abita in un comune vicino Bari. Qualche giorno fa ha perso
la sorella. La storia inizia nella notte del 18 settembre, quando una
telefonata lo sveglia: la sorella sta male, ha un'emorragia interna. Chiama
il 118. L'ambulanza arriva dopo mezz'ora, senza medico. All'autista e
all'infermiere, il signor Ruffino chiede di trasportare la donna al policlinico,
nel reparto in cui lavora il medico che l'ha sotto cura, e che conosce
bene il caso di sua sorella. Gli rispondono che loro hanno disposizioni
ben precise, dalle quali non possono derogare. E percio' sua sorella dev'essere
trasporata a Triggiano. Il signor Ruffino insiste, richiama il 118, e
gli rispondono che se proprio vuole che sua sorella vada al policlinico
deve noleggiarsi un'ambulanza privata. La loro puo' trasportarla solo
al Fallacara. Si rassegna, Ruffino, e sua sorella trascorre tre giorni
in un letto dell'ospedale di Triggiano. Finche', ancora di notte, viene
nuovamente svegliato. Sua sorella sta di nuovo male, e questa volta i
medici di triggiano sono costretti a trasferirla al policlinico. Esattamente
come lui aveva chiesto tre giorni prima. La donna arriva al policlinico,
dove constatano la gravita' delle sue condizioni e decidono di operarla
il lunedi' successivo. Subito non si puo': e' domenica. Sedici ore piu'
tardi, dopo essere entrata in coma epatico, la donna muore senza aver
subito alcun intervento. Forse se l'avessero operata quattro giorni prima
avrebbe avuto qualche speranza. Il signor ruffino non ha denunciato nessuno,
e non sa se lo fara'. Ha solo inviato un fax perche' almeno qualcuno sappia
che da noi la sanita' talvolta e' un disastro.
|
|
BARI: SECONDO ORDIGNO (INESPLOSO)
DAVANTI A UN NEGOZIO
Un ordigno rudimentale, confezionato con una lattina di pelati all'interno
della quale era stato messo un chilo e mezzo di esplosivo, è stato rinvenuto
la notte scorsa davanti al negozio di calzature "Scarpissimo" in viale
della Repubblica a Bari. L'ordigno, la miccia non era innescata, era stato
confezionato in modo da non esplodere e doveva servire come di avvertimento.
Il secondo in pochi giorni. Il 18 settembre scorso, infatti, un altro
ordigno simile e non attivato, era stato trovato davanti allo stesso negozio.
Sull'episodio indagano gli uomini della squadra mobile coordinati dal
sostituto procuratore Roberto Rossi. E le indagini sarebbero già a buon
punto: alcuni testimoni, infatti, avrebbero visto le persone che hanno
posizionato la bomba.
|
|
MOLFETTA: DONNE SPACCIATRICI
IN MANETTE
Spacciavano droga ai tossicodipendenti che andavano a rifornirsi nel centro
storico di Molfetta, in provincia di Bari. Ma la vera notizia è che a
spacciare erano tre donne, che si dividevano un appartamento di via Sigismondo,
divenuto da qualche tempo centrale dello spaccio. I carabinieri le hanno
arrestate ieri sera, dopo lunghi appostamenti. Si tratta delle sorelle
Annarita e Serafina Pepe, rispettivamente di 26 e 31 anni, e di Rosalba
Vista, di 32, moglie di Alfredo Fiore, già coinvolto nell'operazione Reset
che sgominò, a Molfetta, una rete di trafficanti.
|
|
BARI: LATITANTE OPERAZIONE LYBRA
SI COSTITUISCE
Si è costituito ai carabinieri uno dei cinque latitanti dell'operazione
Lybra, con la quale l'altro ieri gli uomini della squadra Mobile di Bari,
coordinati dal sostituto procuratore della Dda Giovanni Giorgio, hanno
dato esecuzione a 52 ordinanze di custodia cautelare nei confronti degli
affiliati a due clan mafiosi, i Coletta e gli Abbaticchio, che per anni
hanno gestito le attività illecite nel quartiere Libertà; spaccio, estorsioni
ed usura in particolare. Si tratta del 52enne Michele Capassi, già noto
alla giustizia. Secondo gli investigatori, si tratterebbe di un personaggio
di medio livello, affiliato al clan Coletta, contrapposto a quello degli
Abbaticchio. I latitanti ora rimangono quattro, tra i quali anche quel
Massimo Ridente, braccio destro di Luigi Coletta, che attualmente si troverebbe
all'estero.
|
|
BARI: INAUGURAZIONE SCUOLA GARIBALDI
Una scuola che rinasce è sempre una bella notizia. Se questa scuola poi
è anche un edificio storico della città, finalmente recuperato dopo 17
anni di abbandono, allora la soddisfazione diventa doppia. Siamo in piazza
Risorgimento, nel cuore del quartiere Libertà di Bari, e qui si trova
la gloriosa scuola Garibaldi, inaugurata nel lontano 1911 e chiusa nel
1985. Un pezzo di storia della città; basti pensare che oltre ad aver
formato generazioni e generazioni di baresi, in occasione delle due guerre
mondiali fu prima adibita ad ospedale per mutilati, poi requisita, nel
'43, dalle truppe militari italiane e infine dalle forze alleate. Nell'85,
dicevamo, la chiusura, da cui derivò uno stato di abbandono che oggi,
per fortuna, è soltanto un lontano ricordo. Perché la campanella, finalmente,
è tornata a suonare in quella scuola restituita ai suoi vecchi fasti e
anche alle sue originarie sembianze, dopo 28 mesi di lavori costati 4
milioni di euro. Il progetto elaborato dallo studio Vitone, infatti, con
la demolizione del secondo piano, una sopraelevazione in superfetazione
costruita nel '34, ha fatto sì che l'edificio assumesse le originarie
proporzioni architettoniche. Anche gli apparati decorativi, le opere di
finitura interna e le vecchia pavimentazione, quasi interamente recuperata,
rievocano la struttura del 1911. Alla cerimonia inaugurale, ovviamente,
c'erano tutte le autorità cittadine, a partire dal sindaco Di Cagno Abbrescia.
Tantissimi poi i genitori degli alunni della scuola, che ha già iniziato
ad ospitare i bambini della scuola elementare Principessa di Piemonte
da tempo in lista d'attesa. L'organico sarà completato quando verranno
ultimati i lavori che proseguiranno in una zona isolata dell'istituto,
senza alcun problema per gli alunni.
|
|
BIONDE IN ESTINZIONE
Le donne bionde sono in estinzione. Ma non e' il caso di preoccuparsi
sin da adesso. L'organizzazione mondiale della sanita' ha fatto uno studio
ed ha scoperto che fra due secoli sulla terra vivranno solo donne brune.
Le bionde, se ci saranno, saranno solo finte. Quelle vere hanno gli anni,
anzi, i secoli, contati. Lo stesso sara' per i maschi, ma i maschi biondi
sono una minoranza, per cui il fenomeno non avra' la stessa evidenza.
A determinare il colore del capello biondo e' un gene recessivo che ormai
hanno solo pochissime persone al mondo, le quali vivono soprattutto in
Finlandia. E infatti sara' la Finlandia l'ultimo paradiso delle bionde,
prima della loro estinzione naturale. Naturale, perche', secondo altre
statistiche, il numero delle bionde sta crescendo vertiginosamente. Grazie
a parrucche e tinture.
|
|
Ritorna all'indice delle
NEWS |
|